L'innovazione nel settore agroalimentare ha un potenziale di sviluppo enorme. Basti pensare che il valore del comparto a livello globale è di 7,8 trilioni di dollari e che il 40% dell'umanità è impiegata nella produzione di cibo. Un settore che tuttavia, specie in alcune aree del mondo, avrebbe bisogno di maggiore tecnologia. E proprio di innovazione si è discusso durante Seeds&Chips - The global food innovation summit, l'evento annuale che richiama a Milano da ogni parte del mondo aziende, ricercatori e startup.

Monitoraggio delle colture, agricoltura di precisione, miglioramento genetico, tutela della biodiversità ed e-commerce. Sono questi alcuni dei settori che le startup presenti a Seeds&Chips hanno provato a rivoluzionare. AgroNotizie ha fatto un giro tra i numerosi stand e ha selezionato otto idee innovative.

Nel campo della sensoristica e del monitoraggio delle colture si sono lanciate il numero maggiore di startup. Teralytic ad esempio è una realtà statunitense che ha messo a punto un sensore da inserire nel suolo e che raccoglie informazioni (umidità del terreno, temperatura, presenza di nutrienti, etc.) a tre livelli di profondità. In superficie invece vengono raccolti i dati meteorologici. Tutte le informazioni possono poi essere visualizzate su smartphone. Peccato però che non vi sia una analisi automatica dei dati e la fornitura di un servizio di supporto alle decisioni (Dss).

Dalla Francia invece arriva Copeeks, una startup che attraverso l'utilizzo di telecamere installate in stalla e allo sviluppo di algoritmi di riconoscimento delle immagini è in grado di valutare il comportamento degli animali e di inviare alert nel caso in cui qualche soggetto si comporti in maniera anomala. "Ad esempio i polli quando hanno freddo si raggruppano uno vicino all'altro", spiega ad AgroNotizie Julie Champion, business developer di Copeeks. "Invece quando un maiale ha una mobilità ridotta significa che probabilmente è malato".
 
Startup Copeeks a Seeds&Chips

Sudafricana è invece Aerobotics, una azienda che fornisce agli agricoltori soluzioni di difesa delle colture arboree e dei vigneti attraverso l'intelligenza artificiale. La piattaforma Aerobotics Aeroview utilizza immagini satellitari e fornite dai droni per facilitare il rilevamento precoce di problemi in campo.
Dalla Finlandia arriva invece GrainSense, una startup che ha messo a punto un sensore portatile che agricoltori e tecnici possono analizzare per analizzare il raccolto. GrainSense dà informazioni su livello di proteine, umidità, percentuale di olii e di carboidrati presenti all'interno di un seme di frumento o di mais (e non solo).
 
Il sensore GrainSense
Il sensore GrainSense

Rimanendo in tema di semi l'israeliana Equinom ha mappato le caratteristiche tecnologiche e nutritive di un gran numero di varietà di colture (cecio, pisello, quinoa, soia, senape, ...). L'industria di trasformazione che ha bisogno di un prodotto con determinate caratteristiche può cercare se questo esista già nella banca dati di Equinom e nel caso non esista può chiedere che venga selezionato su commissione. Grazie all'enorme banca dati di tratti genetici, i tecnici di questa startup sono in grado di 'disegnare' gli incroci necessari ad ottenere il prodotto voluto.

Altra startup interessante presente a Seeds&Chips è BeeOdiversity. Questo team belga sta utilizzando le api come sentinelle ambientali. "Le api di un alveare possono coprire un'area di circa 700 ettari alla ricerca di cibo", spiega ad AgroNotizie il fondatore, Michael Van Cutsem. "Insieme al polline che raccolgono dai fiori entrano anche in contatto con possibili inquinanti. Andando poi ad analizzare quello che gli insetti riportano in arnia siamo in grado di avere una idea della salubrità dell'area".

Ancora api. Beeing è una startup italiana che ha lanciato come primo prodotto un antifurto per arnie tramite tecnologia Gps che viene nascosto all'interno del legno della struttura ed è in grado di inviare un segnale di allerta quando questa viene spostata. I due fondatori hanno poi sviluppato delle arnie 'di design', utilizzabili in contesti urbani, che permettono ad hobbisti di recuperare il miele dal favo senza entrare in contatto con le api.
 
Una delle arnie di Beeing
Una delle arnie di Beeing

Un italiano emigrato a New York sta invece aiutando gli statunitensi ad assaporare i veri sapori della Puglia. Michele Iadarola ha infatti lanciato nella Grande Mela Especially Puglia, un sito di e-commerce attraverso il quale chiunque può adottare un albero di olivo, una vacca podolica o una arnia. Olio, caciocavallo e miele vengono poi spediti a casa del consumatore. "Noi non vendiamo solo prodotti, ma la possibilità di vivere una esperienza autentica", spiega ad AgroNotizie il fondatore. "Inoltre organizziamo dei viaggi attraverso i quali cittadini statunitensi vengono portati in Puglia, nei luoghi di produzione dei prodotti tipici, e hanno la possibilità di toccare con mano che cosa significa fare prodotti di qualità".

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