L'economia circolare sbanca anche tra frutta e verdura. Oltre che per il semplice, e corretto, recupero della materia organica quando diventa rifiuto da differenziata, anche per la 'tara'. Più del 70% delle cassette per l'ortofrutta diventano infatti nuova materia prima rientrando nel circuito produttivo.
Dopo vent'anni di attività il Consorzio nazionale imballaggi in plastica (Conip) rende pubblico il bilancio e parla di come 86mila tonnellate all'anno di casse in materiale riciclato e riciclabile siano immesse al consumo, con oltre 60mila tonnellate raccolte e avviate a riciclo nel 2017.

Si tratta di un sistema che - raccontano i dati del 'Green economy report' 2018, realizzato in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, e presentato nel corso del convegno 'Chiudere il cerchio. L'economia circolare nella filiera distributiva dell'ortofrutta. Il caso Conip' - produce annualmente risparmi economici e ambientali per 2,2 milioni di Giga joule di energia primaria, 148mila tonnellate di emissioni di CO2 (anidride carbonica) equivalente evitate, 599 milioni di litri d'acqua non consumata, 133mila tonnellate di materia prima vergine risparmiata, 40 milioni di euro di risparmio sulle importazioni di petrolio.

"Pensiamo che la nostra sia una storia bella da raccontare - afferma Cosimo Damiano De Benedittis, direttore generale Conip - una testimonianza di come la circular economy non sia una teoria astratta e lontana, ma una realtà concreta e attuale. E credo che il nostro consorzio, radicato in questa realtà, svolga un ruolo molto importante".

Al centro del processo di crescita per questo settore, il tema della sostenibilità della filiera distributiva dell'ortofrutta con la collaborazione tra Conip e i mercati generali, ritenuti i luoghi privilegiati della raccolta degli imballaggi. Anche se per il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, c'è "il proliferare di sistemi illegali che reimmettono in circolo le cassette in plastica"; l'auspicio è del "rafforzamento dei controlli per prevenire i furti, che sottraggono preziosa materia prima al sistema 'produzione-utilizzo-raccolta-riciclo'".

E' per questo che si guarda alla necessità di trasformare questa nuova economia verso una chiave che sia sempre più di industrializzazione del fine vita degli oggetti; tre i pilastri su cui poggiare: imprese efficienti, consumatori educati e in grado di facilitare la raccolta e il riciclo, una politica che metta a disposizione norme, autorizzazioni e servizi.

"E' stata un'avventura molto lunga e oggi possiamo dire che è stato un modello vincente - conclude De Benedittis, ricordando che la cassa per ortofrutta Conip è prodotta interamente con plastica riciclata certificata e riciclabile al 100% - non solo per aver anticipato gli elementi principali dell'economia circolare ma anche per aver dato la possibilità al sistema economico di utilizzare un modello capace di ridurre l'utilizzo delle risorse; oggi raccogliamo il 70% del nostro immesso sul mercato. Questo risultato deve spingere altre realtà a replicare il nostro modello anche in altri sistemi. Noi stiamo investendo molto sui giovani e il nostro progetto si chiama 'scuola di riciclo' dove parliamo dell'importanza della raccolta differenziata e di tutto quello viene dopo il riciclo".