Bill Gates, mica il signor Busdazzoni, dice che l'innovazione in agricoltura è il vero grande business. Visto il pulpito la cosa si fa interessante. Il vecchio Bill è particolarmente interessato ai temi ambientali e sostiene che ci si preoccupa troppo poco dell'impatto dell'agricoltura nei processi di riscaldamento globale.

Come altri, Gates ritiene che la popolazione mondiale dovrebbe cambiare paradigma alimentare orientandosi verso diete vegetariane. Forse più realista di altri pensa però che bisognerebbe pensare di più all'innovazione nel campo del cibo; ridurre le emissioni senza diminuire le quantità prodotte sarebbe il massimo.

Gates ha fondato qualche tempo fa la Breakthrough energy coalition in cui riunisce alcuni compagni di merende (come Jeff Bezos, Richard Branson, Jack Ma, George Soros, Mark Zuckerberg …) per investire in imprese emergenti nel campo delle energie pulite.

Tanto per fare qualche esempio, questi ragazzi del muretto adesso sono interessati in Pivot Bio, una startup che sta creando micro-organismi terricoli ingegnerizzati che producono azoto. O in Kernza, un'azienda che sviluppa nuove varietà di grano con un apparato radicale più vasto, per assorbire meglio l'acqua e per stoccare più carbonio.
O ancora in Peel&Cambridge Crops, dove si lavora per creare una barriera invisibile che sia edibile e mantenga la freschezza dei prodotti alimentari.

Noi siamo tristemente, mollemente, pigramente all'antica e dobbiamo confessare che quando sentiamo parlare certi finanzieri andiamo a "ravanare" nel cassetto della biancheria cercando le mutande di latta. Però abbiamo la certezza assoluta che l'innovazione in agricoltura sarà il vero futuro.
Anche senza che ce lo dica il vecchio Bill.