A cinque mesi dall'incendio che ha devastato i Monti Pisani, seguito purtroppo da un altro nelle ultime settimane, nasce un'iniziativa che vuole essere il motore di una rinascita e di una nuova sensibilità verso quel territorio: la Comunità del bosco del Monte Pisano.

L'incendio che ha distrutto oltre 1.400 ettari di boschi e uliveti ha smosso la politica e la cittadinanza che si sono attivate subito nei lavori di ripristino e nelle iniziative di solidarietà che hanno portato anche a riconoscere i Monti Pisani come luogo del cuore Fai nel 2018.

E di questi giorni la firma del protocollo di intesa da parte della regione e delle amministrazioni locali che porterà entro un anno alla nascita della Comunità del bosco del Monte Pisano, e che ha visto come firmatari la regione Toscana, i comuni di  Calci, Vicopisano, Buti, Vecchiano e San Giuliano Terme e dall'Unione montana dell'Alta Val di Cecina.

Le comunità del bosco sono previste dalla legge regionale 39/2000 e hanno come obiettivo quello di avviare un processo partecipativo tra enti pubblici e soggetti privati per fare crescere sul territorio la presa di coscienza e coinvolgere la collettività nella gestione attiva del patrimonio boschivo, avviando processi di recupero e miglioramento ecologico, e contribuendo così anche a prevenire il dissesto idrogeologico e gli incendi boschivi. 

Per il governatore della Toscana Enrico Rossi, che ha sottolineato il grande lavoro fatto per il ripristino dell'area percorsa dal fuoco, ci sono tutte le condizioni perché il bosco si riprenda.

Per Rossi ora l'obiettivo è continuare il lavoro per tornare a una realtà di bosco coltivato e fonte di ricchezza, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico e l'istituzione della Comunità del bosco rappresenta un elemento e uno strumento importante per questo scopo. 
Uno scopo, quello del ripristino del bosco, per il quale sono già state spese numerose risorse e ancora altre dovranno essere spese. 

Per Marco Remaschi, assessore regionale all'Agricoltura, la Comunità del bosco del Monte Pisano sarà anche un progetto pilota, da poter valutare e riproporre anche in altre parti della Toscana e che deve avere come spirito quello di rendere fruibile e gestibile un territorio complesso sotto l'aspetto della forestazione, ma di una straordinaria bellezza e di una valenza ambientale rilevanti.

Sulla base del protocollo i firmatari promuoveranno la partecipazione di tutti i soggetti del territorio nella gestione attiva del bosco, favoriranno le forme di aggregazione tra i piccoli proprietari forestali per creare unità gestionali che consentano di migliorare la pianificazione del territorio e pianificheranno un modello di gestione integrato, finalizzato allo sviluppo sostenibile e alla valorizzazione di tutte le funzioni del bosco.

Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, che si è detto onorato di ospitare la prima Comunità del bosco della Toscana, garantendo l'impegno e la partecipazione della sua amministrazione in questa nuova realtà e annunciando l'intenzione di usare i fondi del premio luoghi del cuore del Fai per acquistare mezzi per la manutenzione del territorio e promuovere altri interventi di miglioramento.