Il Sud-Est della Sicilia, area forte della produzione orticola dell’isola, è stato gravemente colpito dal vento di Grecale che ha spazzato tra il 23 ed il 24 febbraio scorsi i settori del Mediterraneo più esposti, con raffiche che hanno toccato in alcuni casi i 100 chilometri orari, scoperchiando, secondo alcune fonti, più di un centinaio di serre tra Pachino e Ispica in provincia di Ragusa e tra Rosolini e Portopalo, in provincia di Siracusa. Mentre si segnalano anche perdite per il gelo e la neve, caduta nella giornata di sabato, e per la grandine che ha compromesso alcuni campi seminati.
Il governo regionale siciliano ha già stanziato circa 5 milioni di euro per i primi interventi, ma l'assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera ha già annunciato che verrà richiesto l’intervento del Fondo di solidarietà nazionale e in deroga al sistema assicurativo nazionale per le colture non assicurabili e non assicurate.

Ieri, l’assessore Bandiera si è recato nei territori flagellati dal maltempo, al fine di manifestare la piena vicinanza del governo regionale ad agricoltori e pescatori e di quantificare l’entità dei danni che riguardano entrambi i comparti, dal momento che sono stati registrati seri danneggiamenti anche alle imbarcazioni, nella fattispecie nella zona di Capo Passero, in provincia di Siracusa.

In campo fin da subito anche gli ispettorati provinciali dell’agricoltura, per la perimetrazione delle aree colpite ed una prima stima dei danni in termini di percentuale lorda vendibile, attività questa propedeutica al riconoscimento, da parte del ministero delle Politiche agricole, dello stato di calamità.
 

I danni stimati

"Dai primi sopralluoghi effettuati nei territori di Siracusa, e in provincia di Ragusa - è scritto in una nota dell'assessorato Agricoltura - i danni risulterebbero orientativamente pari al 30% delle strutture protette, andate totalmente distrutte, cui si somma un 20% di strutture protette che invece sono state altamente danneggiate". Inoltre, sempre secondo la nota, "Ingenti danni si segnalano anche alle produzioni in pieno campo, con particolare riferimento a carciofi, ortaggi e patata novella, specialità precoce, che indubbiamente subirà ritardi nella produzione e quindi grave deprezzamento".
 

Le dichiarazioni dell'assessore Bandiera

“La materia risarcitoria è in capo al governo nazionale. Stiamo avviando, fin da subito, una interlocuzione col ministero delle Politiche agricole, al quale chiederemo, contestualmente e nel più breve tempo possibile, il riconoscimento dello stato di calamità e la deroga al decreto legislativo 102 del 2004 per consentire di attivare interventi risarcitori, a valere sul Fondo di solidarietà nazionale, che va certamente impinguato, anche per tutti quei danni che, in casi ordinari di maltempo, non vengono risarciti in quanto non assicurabili" ha affermato l’assessore Bandiera.

"Nonostante il quadro normativo risarcitorio sia di stampo prettamente nazionale e le note difficoltà finanziarie ereditate, come governo regionale, ci siamo prontamente attivati per l’istituzione del Fondo regionale di solidarietà, con una dotazione pari a 5 milioni di euro, ma è chiaro che le risorse necessarie alla Sicilia sono di gran lunga superiori e per questo motivo chiediamo che il governo nazionale faccia, in pieno, la parte di propria ampia competenza”.
 

L'appello del Consorzio del pomodoro Pachino Igp

“I danni – ha dichiarato il presidente del Consorzio di tutela del pomodoro di Pachino Igp, Salvatore Lentinello - purtroppo sono molto consistenti. Le strutture interessate sono sia serre che tunnel. Quello che emerge è la notevole dimensione del danno a livello di produzione: coltivazioni totalmente compromesse così come l’annata agraria in corso”. Le immagini diffuse in rete infatti testimoniano come numerosi lotti ad inizio produzione presentino frutti caduti al suolo e piante in piena fase di essiccamento.
 
Pomodoro di Pachino: serre abbattute dal vento del 23 e 24 febbraio 2019

"Come Consorzio – ha continuato Lentinello - ci stiamo attivando a tutela dei produttori dell’intero comprensorio, al fine di avviare l’iter dei controlli per arrivare al riconoscimento dello stato di calamità naturale. Invitiamo quindi tutti gli agricoltori colpiti dalla catastrofe a presentare segnalazioni individuali presso gli uffici comunali dell’agricoltura e a munirsi di relativo materiale fotografico a testimonianza dei danni subiti. Ci auguriamo che le autorità competenti, a ogni livello, possano mobilitarsi per aiutare velocemente il comparto agricolo, che in questo momento attraversa una fase critica”.