Vi è stata in gennaio un'ulteriore ripresa dei prezzi sul mercato all'origine del grano duro sulla piazza di Foggia, lo rivelano le rilevazioni pubblicate da Ismea.
La fase di crescita, partita già a fine dicembre, e continuata fino al 9 gennaio, dopo una settimana di stasi ha continuato a fare capolino, tanto che, l'ultima rilevazione resa nota da Ismea, con 245 euro di prezzo minimo e 250 di massimo è riferita al 30 gennaio e data per stabile sulla rilevazione precedente, presumibilmente quella del 23 gennaio scorso.

Invece, i prezzi del grano duro fino nazionale all'ingrosso in Puglia alla terza settimana di febbraio sono fermi sugli stessi valori dell'ultima settimana di gennaio 2019. Così che, in questa fase, su Foggia, il mercato all'ingrosso ha un prezzo minore di 3 euro dell'ultimo reso noto da Ismea all'origine.

Ieri, 20 febbraio 2019, nella settima seduta della Borsa merci di Foggia, il cereale pastificabile all'ingrosso ha registrato lo stesso prezzo del 23 e del 30 gennaio, confermato il 6 e il 13 febbraio scorso; il 23 gennaio si era verificato il terzo incremento consecutivo nell'anno solare.
Resta così confermato un prezzo maggiore di 14 euro alla tonnellata sull'ultima quotazione del 2018, quella del 19 dicembre scorso.

Secondo l'Osservatorio prezzi della Camera di commercio di Foggia restano stabili i listini di tutti i grani slavati, e si conferma anche il prezzo del biologico.

Alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia i valori del grano duro fino nazionale all'ingrosso hanno per la quarta volta consecutiva confermato ieri, 20 febbraio 2019, i 242,00 euro alla tonnellata sui minimi e i 247,00 euro sui massimi, 14 euro in più rispetto ai 228-233 messi a segno solo il 19 dicembre scorso.

I prezzi di ieri si attestano a ben 28 euro in più di un anno fa, sia sui valori massimi che sui minimi, il 21 febbraio 2018. Il rialzo complessivo del grano duro all'ingrosso a Foggia tra il valore registrato il 7 novembre e quello nuovamente registrato ieri è di 25 euro alla tonnellata in quasi tre mesi e mezzo.


Fattori che hanno influenzato i mercati

In sintesi, i prezzi del grano duro nel più rappresentativo mercato italiano si mantengono alti, sia in campagna che all'ingrosso.

E su tanto possono aver pesato sia le non positive previsioni sulle semine, intervenute tra fine anno e i primi di gennaio, a causa dei problemi legati al maltempo, specie nelle zone vocate del Sud, come Puglia e Sicilia, quanto per la diminuzione complessiva delle importazioni nei primi undici mesi del 2018.
Si tratta di ben 355mila tonnellate in meno di frumento duro estero, secondo una nota diffusa dall'Associazione nazionale cerealisti.

Si è passati infatti dagli oltre 2 milioni e 33mila tonnellate del 2017 a poco più di 1 milione e 678mila tonnellate dello scorso anno.


Prezzi all'origine a Foggia

Ismea ha rilevato il 30 gennaio 2019 i prezzi del grano duro fino sulla piazza di Foggia alle condizioni di "franco magazzino-partenza" a 245 euro sui valori minimi e 250 euro sui massimi, prezzi stabili sull'ultima rilevazione, presumibilmente quella del 23 gennaio, non pubblicata, ed in aumento di 5 euro sulla rilevazione del 9 gennaio scorso.
I prezzi aumentano così di 15 euro sulle rilevazioni del 12 dicembre e con un incremento di 35 euro su quelle del 7 novembre e su quelle del 10, 17, 24 e 31 ottobre, che erano state pari a 210-215 euro/tonnellata.

I prezzi del 30 gennaio 2019 sono i più alti della mietitura 2018 rilevati a Foggia, anche perché superiori di 20 euro ai valori rilevati dallo stesso Istituto il 19 settembre, quando il grano duro fino si attestò a 225-230 euro, prima dell'inizio della fase di calo da 15 euro intervenuta tra quella data e il successivo 10 ottobre.

I valori del 30 gennaio scorso si rivelano in ogni caso maggiori di 45 euro a tonnellata rispetto al 20 giugno 2018, quando i prezzi all'origine rilevati dall'istituto erano pari a 200,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 205,00 sui massimi. Rispetto al 24 gennaio 2018, quando Ismea rilevava su Foggia il cereale pastificabile a 220-225 euro a tonnellata, i prezzi del 30 gennaio 2019 risultano in crescita di 25 euro.


Prezzi all'ingrosso a Foggia

Il grano duro biologico, fissato per la prima volta alla Borsa merci di Foggia il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata, valore replicato per ben diciassette sedute consecutive, ha confermato ieri per la nona volta, nella ventottesima rilevazione dell'Osservatorio prezzi, il valore di 375 euro sui minimi e 380 euro sui massimi, pari a quella del 13 febbraio scorso e si tiene a 15 euro sopra la quotazione del 14 novembre, ultima della fase di stabilità iniziata ai primi di luglio.

A Foggia il grano duro fino nazionale della mietitura 2018 ha messo a segno ieri la trentesima quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi, confermando le quotazioni del 23 e del 30 gennaio 2019 e del 6 e 13 febbraio scorso: 242,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 247,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%.

Si tratta di valori superiori di 14 euro rispetto alle sedute del 19,12 e 5 dicembre 2018, e maggiori di 25 euro rispetto alle sedute del 7 novembre 2018 e del 31, 24, 17 e 10 ottobre scorsi, settimane nelle quali si era sempre replicata la medesima quotazione di 217-222. La quotazione di ieri risulta superiore a quella del 23 maggio scorso di 42 euro alla tonnellata. Il prezzo di ieri risulta superiore a quello dello stesso periodo della passata campagna commerciale di 28 euro, poiché il 21 febbraio 2018 il grano duro fino a Foggia risultò quotato a 214-219 euro alla tonnellata.

Le quotazioni dei grani duri slavati ieri sono tutte rimaste invariate rispetto alle ultime quattro sedute, sia nei valori minimi che nei massimi. Il prodotto slavato da 77-78 chilogrammi ogni 100 litri di volume ha confermato ieri i 230 euro sui minimi e 235 sui massimi.

Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Il grano duro tra 75 e 76 chilogrammi ogni 100 litri di volume resta attestato ieri a 220-225 euro. Il grano con meno di 75 chilogrammi per 100 litri di volume, ripete i 210 euro sui minimi e i 215 euro sui massimi.