I Consorzi di bonifica e irrigazione nel Mezzogiorno d'Italia si trovano in mezzo al guado: obbligati come sono a trasformarsi in enti efficienti, in realtà si dibattono ancora tra pesanti problemi gestionali ed operativi.

In Campania il processo di riforma è fermo perché la conta dei debiti continua a salire e sarebbe attestata a quota 493 milioni di euro, una bomba per il bilancio della Regione Campania, che non può accollarseli. In Puglia, dove il processo di riforma ha quasi del tutto risolto il problema dei debiti storici, la Coldiretti strappa qualche concessione dall’ex Consorzio di bonifica di Ugento Li Foggi, commissariato e in via fusione nel Consorzio Centro-Sud Puglia, per tentare di costruire una lista di interventi prioritari per la bonifica straordinaria e ordinaria: qui il problema è la mancata operatività degli enti, per anni, e l'incuria in cui versa il patrimonio di canali di drenaggio. In Sardegna, invece, arrivano soldi ai Consorzi, tanti: 26,35 milioni, ma soprattutto per coprire spese di manutenzione e gestione: segno che la contribuenza da sola non ce la fa a sostenerne i costi.
 

Campania, il problema debiti prende il sopravvento

In Campania, dopo le dichiarazioni rese dal presidente e assessore all’Agricoltura della Regione, Vincenzo De Luca, circa la necessità di rallentare l’attività di riforma dei Consorzi, a causa dell’eccessivo debito, complessivamente ricalcolato, giusto negli ultimi giorni, in ben 493 milioni di euro, cresce la preoccupazione di organizzazioni agricole e politica territoriale. Il progetto di legge di riforma, d’iniziativa della giunta, e fermo in Consiglio regionale, prevede i piani di risanamento: a fronte dei quali la Regione Campania dovrebbe garantire i nuovi mutui a venti anni che i Consorzi di bonifica dovrebbero stipulare con le banche per uscire dal tunnel. Ma il problema è che alcuni consorzi negli anni hanno fatto troppe assunzioni, dalle quali è oggettivamente difficile tornare indietro.
Altri enti sono invece in lite con la stessa Regione sul contributo che questa deve loro per lo smaltimento mediate rete di bonifica delle acque pluviali delle zone urbanizzate, e che i cittadini già pagano nel canone di fognatura al gestore del Servizio idrico integrato. La Regione, per altro, ha grosse difficoltà nel recuperare le somme percepite dai gestori a tale titolo per rivalersi.
Morale: i piani di risanamento pure previsti dal progetto di legge in molti casi difficilmente vedrebbero la luce, con l’effetto di non consentire la stipula dei mutui con il sistema bancario, per altro già duramente provato dall’incapienza dei Consorzi di bonifica campani. Intanto la stagione irrigua si avvicina e in tanti rischiano di rimanere nuovamente senza acqua.
 

Puglia, prove tecniche di dialogo Consorzi-Coldiretti

Nella provincia di Lecce colpita dalla Xylella fastidiosa le cartelle esattoriali per servizi di bonifica dei quali non si è mai beneficiato hanno un sapore più amaro che altrove, anche perchè nel frattempo l'incuria delle opere ha ridotto le campagne ad una condizione che Coldiretti definisce di "pre bonifica": "Abbiamo concordato con il direttore del Consorzio Ugento Li Foggi che segnaleremo i casi di degrado e inefficienza più gravi, in modo che tutti siano consapevoli della condizione delle aree rurali e si definisca quanto prima una priorità degli interventi straordinari. Sono stati emessi i ruoli per gli anni 2014 e 2015 – ha detto il vicepresidente di Coldiretti Lecce, Giuseppe La Puma - senza che sia stata avviata l'attività di bonifica ordinaria e straordinaria e alcuni agricoltori stanno affrontando pignoramenti di conti corrente, aziende, pensioni, immobili, contratti di affitto per il pagamento di cartelle esattoriali relative a servizi di cui non beneficiano”.
Far ripartire la bonifica in Puglia - a legislazione costante - sarà un esercizio lungo e difficile: perché la Regione per consentire l'emissione dei ruoli dovrà tornare ad anticipare i costi per il ripristino dei canali, diversamente le cartelle esattoriale verrebbero impugnate come illegittime.
 

Sardegna, contributi d’esercizio per i Consorzi di Bonifica

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura della Regione Sardegna, Pier Luigi Caria, la Giunta cagliaritana ha approvato nei giorni scorsi due delibere che ripartiscono ai Consorzi di bonifica della Sardegna 26,35milioni di euro destinati soprattutto all’annualità 2019. La prima delibera interviene sullo stanziamento generale di 29,85 milioni di euro previsti per il finanziamento di interventi di manutenzione e per concorrere alle spese sostenute dei Consorzi per l’energia elettrica. In questa fase iniziale sono stati ripartiti 21,35milioni: una tranche da 17,7milioni, un’altra da 3, con i restanti 650mila euro destinati alle spese di energia elettrica per il 2018, escluse da quelle poste a carico di Enas. Gli 8, 5milioni rimasti fuori da questa ripartizione saranno assegnati con un successivo provvedimento.

La seconda delibera licenziata dall’esecutivo di Giuseppe Pigliaru prevede uno stanziamento da 5 milioni di euro per l’abbattimento dei costi di funzionamento anche pregressi, diretti e indiretti, attinenti l’attività istituzionale dei Consorzi di bonifica della Sardegna. Un segno anche questo della difficile sostenibilità economica di questi enti.