In Puglia si è sviluppata ieri una vera e propria sollevazione popolare degli agricoltori contro l’emissione annunciata dei ruoli del Consorzio di bonifica Centro Sud Puglia, che si apprestava ad emetterli per gli anni 2016, 2017 e 2018. Ma i ruoli, visto lo stato di palese abbandono dei canali e della rete colante, e il mancato completamento di molte opere, in molti casi rischiavano di essere palesemente illegali, in virtù della sentenza della Corte Costituzionale n. 188/2018, che ha sancito definitivamente che al tributo di bonifica deve corrispondere il beneficio effettivo di questa attività.
In serata, l'assessore all'Agricoltura della regione Puglia, Leonardo di Gioia, ha chiarito che i ruoli di bonifica 2016, 2017 e 2018 non saranno emessi, e che le rispettive poste di bilancio dei consorzi saranno a carico di risorse della regione.

E' questo l'epilogo di una giornata convulsa, caratterizzata da più momenti e da un assessore di Gioia dialogante con la protesta del Movimento Riscatto delle comunità rurali, ma che risponde piccato a Coldiretti Puglia. Una giornata al termine della quale resta invece aperta la questione dei ruoli di bonifica già emessi dal Consorzio sul 2014 ed il 2015, che hanno uguali profili di illegittimità, ma che hanno già originato una serie di decreti ingiuntivi e pignoramenti a danno degli agricoltori, provvedimenti che hanno determinato l'innesco della protesta divampata dal Salento alla Terra di Bari.

In provincia di Bari, ad Altamura di Puglia hanno sfilato - secondo gli organizzatori - ben 253 trattori, schierati dagli agricoltori aderenti al Movimento Riscatto delle comunità rurali, partner della federazione Altragricoltura, ai quali si sono uniti i sindaci della Rete dei Municipi rurali della Puglia, che hanno adottato un documento sulla complessa questione della bonifica nel Centro e Sud Puglia. Nella premessa delle richieste dei sindaci è citata la sentenza della Corte costituzionale n. 188/2018, quella dove è stabilito che non si possono esigere tributi di bonifica in mancanza del beneficio proveniente da opere funzionali a tale servizio. Non solo: alla presenza dell’assessore di Gioia, che ha ribadito la volontà di rifinanziare la bonifica e riaprire la governance consortile al mondo agricolo, si è costituito, con la partecipazioni di altre delegazioni regionali, un comitato per indire una grande manifestazione nazionale a Roma, volta a chiedere una nuova legge per la terra, contenente nuove norme sulla bonifica e sulle calamità naturali.
"Di qui a 10 giorni il comitato si riunirà per fissare la data della manifestazione a Roma" fa sapere via telefono ad AgroNotizie ieri sera Gianni Fabbris, tra i coordinatori del Movimento Riscatto.

Dalla protesta contro l’emissione dei ruoli di bonifica trae spunto anche un’altra manifestazione, tenutasi sempre nella giornata di ieri a Nardò, in provincia di Lecce, dove alcune centinaia di agricoltori aderenti alla Coldiretti hanno presidiato la sede dell’ex ente di bonifica Arneo, protestando vivamente contro quella che reputano un’ingiustizia: dover pagare il tributo di bonifica senza averne tratto alcun beneficio, per opere inesistenti o mai completate, o più semplicemente per il totale stato di abbandono dei canali. Nella tarda serata, con un comunicato stampa ufficiale, l'assessore di Gioia, rispondendo a Coldiretti Puglia, ha definitivamente chiarito che i ruoli di bonifica per gli anni 2016, 2017 e 2018 non saranno emessi, ma coperti da risorse proprie della Regione Puglia.

Sullo sfondo di questa giornata di ribellione c'è la storia recente dei Consorzi di bonifica della Puglia, raccontata da una dettagliata nota dell'Anbi, l'Associazione nazionale delle bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari, che dà conto del totale fallimento della gestione commissariale, congiunta ad una sospensione della capacità impositiva dei consorzi durata 15 anni, e che è all'origine della situazione di dissesto dei bilanci, poi sanata, e dell'abbandono delle opere idrauliche.
 

Il Movimento Riscatto incontra l'assessore di Gioia

Ad Altamura di Puglia, provincia di Bari ed epicentro della protesta del Movimento Riscatto, partner di Altragricoltura – dove sono giunti ben 253 trattori da tutta la Puglia e dalla Basilicata - si respira un’aria di sollevazione anche in polemica con la Coldiretti e le altre organizzazioni sindacali agricole. “Le campagne della Puglia sono in una crisi come mai abbiamo potuto vedere – scrivono in un documento i coordinatori del Movimento Riscatto, Gianni Fabbris, Mimmo Viscanti e Tato Pace - Così, pure, è per tutto il Mezzogiorno mentre in tutto il paese le aziende agricole produttive sono sotto schiaffo. Siamo in strada ad Altamura con i trattori e la nostra gente per sollevarci”.

“E' l'ora dell'unità ed è l'ora di dimostrare che non riusciranno a dividerci come stanno tentando di fare. – continuano i coordinatori del Movimento Riscatto - In queste ore cappellini gialli e gilet arancioni vengono usati contro l'unità degli agricoltori. Quei colori vengono usati per dividere il movimento mentre dietro tutti sappiamo che si nascondono sigle di organizzazioni di potere che hanno gestito e stanno gestendo l'agricoltura. Dove erano i dirigenti di quelle organizzazioni che ora protestano quando firmavano gli accordi per cui oggi arrivano i pignoramenti? Lo scontro fra le sigle e i colori dei gilet/cappelli è solo uno scontro per poter continuare a lasciare in sella gli apparati che fin qui hanno gestito lasciandoci il disastro della crisi”.

La manifestazione del Movimento Riscatto ad Altamura vede la presenza dei sindaci del Movimento Municipi Rurali, attivo in Puglia, che ha adottato un corposo documento, condiviso dal Movimento Riscatto. La piattaforma rivendicativa dei sindaci premette come necessaria la riforma complessiva del sistema della bonifica – sia delle norme nazionali che di quelle regionali - che devono informarsi alla recente sentenza della Corte costituzionale n.188/2018, la quale lega in maniera inscindibile i tributi di bonifica all’effettiva esistenza del servizio e delle opere a tal fine predisposte dagli enti. Ma chiede anche che nei Consorzi di bonifica siano aperte elezioni democratiche, un contribuente un voto, sganciate quindi dal peso della proprietà fondiaria, come avviene ancora oggi. E in via preliminare pone sul tavolo una serie di misure urgenti ed indifferibili .

Le richieste urgenti dei Municipi Rurali e di Movimento Riscatto in particolare sono:
  1. Sospensione immediata di tutte le procedure esecutive in danno delle aziende e dei cittadini per le cartelle emesse dai consorzi di bonifica;
  2. Annullamento delle cartelle comprensive dei contributi richiesti senza che sia stato effettivamente erogato un servizio reale e tangibile;
  3. Adozione di un Piano di bonifica realistico ed effettivo che definisca coerentemente l'elenco delle opere pubbliche di bonifica che rivestono preminente interesse generale per la sicurezza territoriale e per lo sviluppo economico del comprensorio
  4. Ridefinizione dei Piani di classifica in modo da determinare con equità e certezza le aree e i soggetti coinvolti dalla prestazioni di servizi
  5. Garanzia che le scelte della Regione Puglia mantengano oltre ogni possibile equivoco che l’acqua, la sua gestione e il possesso sociale, rimanga pienamente nella disponibilità e nel controllo degli agricoltori.
 

L'apertura dell'assessore di Gioia

"La Regione Puglia è disponibile ad intervenire con ulteriori manutenzioni straordinarie, soprattutto a valere per gli anni 2016, 2017, 2018 così come vi è la volontà di rivedere i piani di classifica per annullare le difficoltà riscontrate da alcuni agricoltori nel vedersi infliggere prezzi a ettaro eccessivamente alti".
E' quanto affermato dall'assessore regionale all'Agricoltura, di Gioia, a margine dell'incontro con gli agricoltori svoltosi ad Altamura. "Il tutto deve contemperarsi all'intero di un rapporto proficuo e leale che ingeneri negli agricoltori il convincimento di essere parte attiva, oltre che della governance, anche nella valutazione delle strategie per il contenimento delle acque, per il sistema irriguo, per far sì che i Consorzi di bonifica diventino nuovamente indispensabili al servizio dell'agricoltura", ha concluso l'assessore.
 

La manifestazione di Coldiretti a Nardò

A Nardò, nel cuore della provincia di Lecce colpita dalla Xylella fastidiosa con gli slogan “Stop cartelle pazze”, “Disastro colposo”, “Senza servizi non si paga” e i manifesti con su le fotografie dei canali della bonifica di Arneo ingombri di sterpaglia, immondizia e vegetazione spontanea, centinaia di agricoltori della Coldiretti hanno presidiato la sede dell'ex Consorzio di Bonifica commissariato Arneo contro le cartelle pazze. Solidarietà è stata espressa dai consiglieri regionali, dai sindaci del territorio e dal presidente della provincia di Lecce agli agricoltori.
Il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, ha ricordato come il 7 gennaio scorso "il Commissario straordinario unico di quattro consorzi di bonifica commissariati ha annunciato l'emissione dei ruoli di bonifica 2016, 2017, 2018. Fino a quando non ci sarà una delibera, un disegno di legge, un atto formale che stoppi il tributo per servizi di cui non c'è traccia, anche e soprattutto in un territorio già gravemente ferito a morte dalla Xylella fastidiosa, la mobilitazione di Coldiretti continuerà".

La delegazione di Coldiretti ha consegnato al direttore del Consorzio di Bonifica Arneo il Dossier della bonifica che non c'è, un reportage del disastro nelle campagne per canali e reti di scolo dove regna l'incuria da decenni.
"Sono stati emessi i ruoli per gli anni 2014 e 2015 – ha incalzato il presidente di Coldiretti Brindisi, Filippo De Miccolis, a capo della folta delegazione di agricoltori giunta da Brindisi per protestare a Nardò - senza che sia stata avviata l'attività di bonifica ordinaria e straordinaria, come era invece nei patti, e alcuni agricoltori stanno affrontando pignoramenti di conti correnti, aziende, pensioni, immobili, contratti di affitto per il pagamento di cartelle esattoriali relative a servizi di cui non beneficiano".
 

Di Gioia in risposta alla manifestazione Coldiretti di Nardò

"Coldiretti Puglia chiede la sospensione dei tributi 2016-2017-2018 con un atto formale, senza spiegare che questi stessi tributi non sono stati ancora emessi. Perciò tale richiesta e connessa protesta ancora in atto sono in tal senso prive di fondamento giuridico, politico e logico". Lo ha dichiarato nella tarda serata di ieri di Gioia, a margine della protesta indetta da Coldiretti Puglia. "Il commissario straordinario ha previsto nelle poste di bilancio in entrata, per le attività di manutenzione, risorse che dovrebbero pervenire dalla contribuzione - chiarisce di Gioia - E la regione si sta facendo carico con manutenzioni straordinarie, come più volte sottolineato, per fronteggiare questo tipo di esigenza".
 

Anbi racconta storia consorzi in Puglia

Ma come si è giunti a tale caos, nonostante il tentativo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di razionalizzare il sistema Consorzi di bonifica in Puglia? A spiegarlo è una nota stampa dell’Anbi secondo la quale “la Giunta di Regione Puglia, guidata da Raffaele Fitto (dal 2000 al 2005), decide di sospendere, alla vigilia delle elezioni, la capacità impositiva dei Consorzi di bonifica e di non fare più pagare la contribuenza, commissariando gli enti consortili ed impegnandosi a versare annualmente nelle loro casse i circa 14 milioni di mancati introiti".

Dal 2005 sale al governo della regione Puglia Nichi Vendola, il quale “Spinto anche dalla magistratura contabile che contestava l’operato del suo predecessore, cambiò la legge, trasformando il finanziamento regionale ai Consorzi di bonifica in semplice anticipazione nell’attesa di definire la situazione" spiega la nota dell’Anbi.
Ma Vendola nei suoi dieci anni di governo non riuscirà a risolvere la questione: “Nel frattempo, la gestione commissariale dei Consorzi di bonifica si limitava a contenere le spese e poiché le anticipazioni della regione avvenivano sempre in clamoroso ritardo, le risorse, retribuiti gli stipendi, finivano a pagare gli interessi bancari e quelli dovuti sui contrasti giudiziari con fornitori" continua la nota dell' Anbi.

“L’attuale Giunta regionale di Michele Emiliano, adducendo l’obbiettivo di dare soluzione alla vicenda, sta di fatto privatizzando la gestione della risorsa irrigua, volendone affidare la gestione all’Acquedotto Pugliese, certo non un esempio di efficienza e che, essendo una società per azioni, ha come mission anche la remunerazione del capitale" conclude la nota.

“I Consorzi di bonifica – commenta il presidente di Anbi Francesco Vincenzi – sono invece strumento di sussidiarietà e permettono la partecipazione diretta degli interessati, non hanno scopo di lucro e limitano le tariffe ai semplici costi di trasporto dell’acqua. Abbiamo voluto ricordare le vicende in questo momento – conclude Vincenzi – perché, per un ricorrente paradosso italiano, i Consorzi di bonifica pugliesi da vittime di una furbetta impolitica vengono trasformati in colpevoli; sul banco degli imputati, invece, deve andarci una Regione incapace, in tanti anni, di trovare una soluzione nell’interesse dell’agricoltura e della sua economia, pregiudicandone invece la competitività con pesanti riflessi sulle opportunità occupazionali e sulla gestione del territorio.”