Nemmeno di fronte alle difficoltà i sindacati agricoli riescono a trovare un punto di incontro e si presentano divisi di fronte alle istituzioni.

La Xylella e le avversità climatiche hanno messo in ginocchio l'olivicoltura pugliese, mentre il mercato dell'olio è preda sempre più delle importazioni.

C'è preoccupazione nel veronese per gli attacchi di un patogeno dalle origini incerte che aggredisce le coltivazioni di kiwi. E nel Mezzogiorno preoccupa la mosca della frutta.

La fattura elettronica muove i primi passi, pur fra qualche incertezza. Ma c'è chi si organizza per andare in aiuto degli agricoltori in difficoltà con le nuove procedure.

Da Bruxelles prendono il via le norme per contrastare le pratiche commerciali sleali, che vedono spesso gli agricoltori nel ruolo di vittime.

Gli agricoltori potranno acquistare presso altre aziende agricole i prodotti che decidono di vendere direttamente.

Il 2018 si è chiuso con il segno più per Grana Padano e per Parmigiano Reggiano, oltre che per il vino. Ma è in difficoltà il comparto dei pecorini.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Divisi e perdenti

La miccia si è accesa in Puglia, con gli ulivi sotto l'attacco della Xylella e i danni del gelo alle colture.
Così gli agricoltori hanno deciso di scendere in piazza e sollecitare le istituzioni a prendere provvedimenti. Era ora, verrebbe da dire.

Ma più che le istanze dell'agricoltura si sono viste le fratture del mondo agricolo, con le sigle sindacali più divise che mai.
Da una parte la Coldiretti che ha portato a Roma i suoi gilet gialli e tutti gli altri a Bari (almeno loro uniti, però) con i gilet arancioni. Divisi pure sul colore della "divisa", copiata dai movimenti di protesta francesi.

Chi dovrebbe dare seguito alle richieste del mondo agricolo, prospettando soluzioni rapide ed efficaci, ringrazia per queste divisioni.
Ritardi, errori e inefficienze saranno solo una conseguenza delle contrapposizioni che agitano il mondo agricolo. Questa la facile scusa alla quale le istituzioni potranno appellarsi se non saranno in grado di dare risposte.


Ognuno per sé

Sulla diversa visione delle organizzazioni agricole punta il dito "Italia Oggi" del 9 gennaio, commentando l'incontro che si è svolto presso la sede del dicastero Agricolo, in occasione del quale il ministro Gian Marco Centinaio ha ascoltato i rappresentanti della Coldiretti, assicurando loro, come si legge sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, il suo impegno a sostegno degli agricoltori.

In particolare c'è la conferma che a breve arriveranno gli aiuti per i danni conseguenti alle gelate e il celere avvio del decreto "anti-Xylella".
Accordo che però è contestato sull'altro "fronte", come ricorda il “Corriere del Mezzogiorno”.

Nel frattempo chi ha protestato a Bari ha potuto a sua volta incontrare il ministro Centinaio, incontro il cui esito è commentato sulle pagine del “Quotidiano di Puglia” del 10 gennaio.

Per il decreto destinato a stanziare 100 milioni di euro per fronteggiare l'emergenza Xylella bisognerà però attendere il 25 gennaio, prossimo appuntamento della Conferenza Stato-Regioni.
Dalla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 10 gennaio gli agricoltori avvertono allora che "i trattori restano in moto".
 

Colpa di gelo e Xylella

Numerose le motivazioni all'origine della protesta degli agricoltori, fra queste le incertezze sull'erogazione dei fondi destinati a coprire i danni subiti dagli agricoltori pugliesi in conseguenza delle gelate, argomento del quale si parla il 21 dicembre sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.

Poi l'avanzare della Xylella, descritta il 30 dicembre dal “Quotidiano di Puglia”, con i primi casi di ulivi colpiti a Monopoli, che fanno temere un'ulteriore espansione di questo patogeno.
Il Sud colpito dal maltempo, e l'olivicoltura alle prese con la Xylella, sono gli ingredienti, secondo “Avvenire” del 5 gennaio, alla base della protesta andata in scena a Bari e a Roma.

Tra le motivazioni che agitano gli olivicoltori ci sono poi le importazioni e “Libero” del 9 gennaio ricorda che ogni tre bottiglie di olio che si incontrano sugli scaffali, almeno due sono ottenute da olive importate.

In Puglia il malessere e le proteste degli agricoltori hanno anche conseguenze politiche, con le dimissioni dell'assessore regionale all'Agricoltura, Leonardo di Gioia, un gesto le cui motivazioni si possono leggere il 9 gennaio su “Il Manifesto”.
 

Non solo Xylella

All'origine dell'esasperazione dei produttori di olive non ci sono solo i danni provocati da gelo e soprattutto dalla Xylella, ma anche i tentennamenti con i quali il problema è stato affrontato.
Lo testimonia l'articolo della “Gazzetta del Mezzogiorno” che il 7 gennaio dà spazio alla replica di uno studioso, indignato con chi su questa materia è intervenuto senza averne le competenze necessarie.

Ad aumentare le preoccupazioni degli agricoltori ci sono anche altre patologie, come quella, ancora di origine incerta, che colpisce i kiwi del veronese e della quale si parla su “L'Arena” del 24 dicembre.

In Campania preoccupano i primi avvistamenti della mosca della frutta, dei quali riferisce “Il Mattino” del 30 dicembre, mentre “Italia Oggi” del 3 gennaio conferma la comparsa del punteruolo rosso delle palme, al momento confinato fuori dall'Italia, in Costa Azzurra.
 

Fattura elettronica

Il 2019 si è intanto aperto con l'introduzione della fattura elettronica e con i problemi della sua applicazione, argomento sul quale si soffermano numerosi giornali in edicola il 3 gennaio e fra questi “Repubblica” o il “Corriere della Sera”, per citarne alcuni.

In soccorso degli agricoltori sono poi arrivate numerose organizzazioni di settore che hanno messo a disposizione servizi di consulenza dei quali si parla su “Italia Oggi” del 3 gennaio e sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'8 gennaio.
 

Stop alle pratiche sleali

A sostegno degli agricoltori arriva il via libera del Parlamento europeo alle norme per contrastare le pratiche sleali nel commercio che arrecano danno ai produttori.
Se ne parla il 23 dicembre su “La Stampa”, mentre nello stesso giorno “Libero” ospita su questo argomento un articolo dai toni critici, per evidenziare le parti ove la proposta dell'Europarlamento lascia aperte alcune vulnerabilità.

Il 6 gennaio “La Stampa” torna ad occuparsi dell'applicazione dei dazi al riso di importazione, che nel primo anno di applicazione saranno di 175 euro per tonnellata.

Bruxelles, infine, si appresta a dare il via libera all'importazione di soia statunitense destinata alla produzione di biocarburanti. Ne parla “Italia Oggi” del 9 gennaio.
 

Vendite dirette

Da Bruxelles a Roma, con “L'Arena” dell'8 gennaio che si sofferma sulla recente decisione di consentire alle aziende agricole di attuare vendite dirette su prodotti acquistati presso altre aziende agricole.
Lo stesso argomento è preso in esame il 28 dicembre da “Italia Oggi”.

Riguarda solo le aziende liguri il fondo messo a sostegno delle aziende didattiche.
Per loro, si legge sul “Secolo XIX” del 3 gennaio, sarà disponibile un milione di euro.

Non poteva mancare un riferimento alla legge di Bilancio approvata sul filo di lana a fine 2018.
Critico il commento della “Gazzetta di Parma” dell'8 gennaio, che lamenta la scarsità di risorse destinate all'agricoltura.

I produttori di uova salutano con soddisfazione l'accelerazione data in questi giorni alle norme che prevedono che le uova siano timbrate in allevamento e non nei centri di imballaggio.
Una modifica, scrive "L'Eco di Bergamo" del 10 gennaio, che favorirà trasparenza e tutela del prodotto nei confronti del consumatore.
 

Mercati in crescita...

Le festività di fine 2018 hanno avuto un impatto positivo sui mercati agricoli.
Intuibile la forte richiesta ai vivai di piante ornamentali legate al periodo natalizio. In Liguria, dalla sola Piana di Albenga nel savonese, sono state prodotte, secondo “La Stampa” del 24 dicembre, almeno 300mila esemplari di "stelle di Natale".

A trarre beneficio dai recenti festeggiamenti è poi il comparto del vino. “Repubblica” in edicola il 24 dicembre ha previsto che nel periodo fra Natale e Capodanno siano state aperte 90 milioni di bottiglie, per un giro di affari di 800 milioni di euro.

Stagione positiva poi il Parmigiano Reggiano, che ha chiuso il 2018 con una crescita dell'1,5% della produzione e con una significativa espansione delle vendite sui mercati esteri, come si apprende dalla “Gazzetta di Parma” del 29 dicembre.

Bene anche il Grana Padano, scrive “Il Resto del Carlino” nello stesso giorno, con una crescita significativa nelle esportazioni anche del prodotto grattugiato.


...e in calo

Situazione invece in peggioramento per il pecorino. Colpa, si legge su “Nuova Sardegna” del 2 gennaio, dell'eccesso di produzione.
Un peggioramento che ha come conseguenza la caduta del prezzo del latte ovino, argomento del quale si occupa “L'Unione Sarda” dell'8 gennaio.
Le motivazioni alla base delle ricorrenti crisi che il latte ovino si trova ad affrontare trovano una attenta spiegazione sulle pagine della "Nuova Sardegna" in edicola il 10 gennaio.

Fra i settori in difficoltà si incontra poi l'agrumicoltura e in particolare il segmento delle clementine, come denuncia la “Gazzetta del Sud” del 4 gennaio.

Più in generale è l'intero settore ortofrutticolo che segna il passo.
Stando alle anticipazioni de “Il Resto del Carlino” del 5 gennaio, mentre l'export rallenta, aumentano infatti le importazioni.
 

Bene l'occupazione

A dispetto di tante note di segno negativo, l'agricoltura continua a registrare aumenti nell'occupazione.
Cala però, come avverte il “Messaggero Veneto” del 6 gennaio, il numero degli imprenditori agricoli.
Un quadro più generale sull'occupazione giovanile in campo agricolo la offre “Il Manifesto” del 27 dicembre, che nel riportare i dati elaborati da Nomisma, evidenzia l'espandersi dell'imprenditoria agricola giovanile nel Sud.

La presenza dei giovani nelle attività agricole alimenta la crescita dell'innovazione in questo settore.
Se ne parla l'8 gennaio su “Il Giorno”, che pur registrando il progresso tecnologico sui campi, segnala come sia ancora limitata l'estensione dei terreni sui quali si pratica l'agricoltura di precisione.

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