La rapida urbanizzazione degli ultimi decenni ha portato la maggioranza della popolazione mondiale a convivere nei grandi centri, quindi ad un contestuale spopolamento dei piccoli-medi centri rurali nonché decremento dei terreni destinati all'agricoltura.

Da una prospettiva di efficienza d'uso delle risorse e degli spazi, i tetti delle nostre città risultano avere allo stato dell'arte un considerevole potenziale inespresso. Date infatti le tendenze al consumo che vedono nell'alimentazione la principale spesa e il principale oggetto di attenzione del consumatore, possiamo e dobbiamo presupporre la produzione di cibo non solo come attività industriale di un'economia di scala ma anche come attività umana inalienabile.

Ed è qui che l'agricoltura urbana si va ad inserire, tra l'utilizzo efficiente delle superfici a disposizione ed il soddisfacimento di un bisogno fondamentale. Per capirne le reali potenzialità e tracciarne i percorsi bisogna però prima darne una definizione. Possiamo intendere l'agricoltura urbana come un'attività che ha come nucleo la produzione di cibo nelle diverse forme, per esempio di giardinaggio casalingo, orto sociale o produzione commerciale, ma che genera una serie di benefici connessi quali il riciclo di risorse (il rifiuto organico può essere compostato e dato alle piante, la vegetazione è inoltre un ottimo isolante termico ed acustico), coesione ed interazione delle comunità, mitigazione dei fenomeni di cambiamento climatico, migliorare la vivibilità e consolidare esteticamente l'immagine delle città.

Tutto ciò deve chiaramente interfacciarsi e modularsi in base agli obiettivi che possono essere tanto la sicurezza alimentare quanto uno sviluppo sociale sostenibile. Bisogna inoltre considerare attentamente la legislazione che non prevede, ad oggi, una regolamentazione precisa sull'agricoltura urbana e sugli spazi che ad essa possono essere dedicati.
Al di là degli obiettivi dunque, il minimo comune denominatore rimane l'ottimizzazione delle superfici urbane.

Il concorso internazionale UrbanFarm 2019, di cui AgroNotizie ha già parlato, vuole spingere gli studenti a dimostrare concretamente che una rivalorizzazione sostenibile degli spazi urbani, per di più abbandonati o in disuso, è possibile e praticabile. Il comitato organizzativo continuerà a lavorare per fornire un costante supporto ai gruppi attualmente in gara. Per tal fine si incentivano ulteriori studenti interessati a collaborare con gruppi già esistenti (alcuni gruppi non possiedono tutte le competenze necessarie per completare l'elaborato – ulteriori informazioni saranno disponibili a breve sulla pagina Facebook del concorso), al fine di perfezionare e portare a termine il lavoro già iniziato.
La finale del concorso si svolgerà alla fiera Novel Farm di Pordenone dal 13 al 14 febbraio 2019.

Autore: Andrea D'Alessandro
 
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