Una nuova strada unisce Unione europea e Giappone. Mercoledì scorso è stato infatti approvato dalla plenaria del Parlamento europeo il Jefta (Japan-EU Free trade agreement), l'accordo di libero scambio tra Ue e Giappone, al termine di un negoziato lungo e complesso, che ha impegnato la Commissione europea a più livelli per parecchi mesi (nell'aprile 2016 una delegazione della Commissione Agricoltura andò in Giappone con rappresentanti dell'agroalimentare di tutta Europa; alla missione prese parte anche AgroNotizie).

L'accordo di partenariato economico tra Ue e Giappone (approvato con 474 voti in favore, 152 contrari e 40 astensioni), eliminerà quasi tutti i dazi doganali sulle merci esportate, per un totale di 1 miliardo di euro all'anno in favore delle imprese europee. Tale accordo rappresenta, secondo i deputati, una presa di posizione a sostegno di un commercio libero, equo e regolamentato "in un momento di gravi sfide protezionistiche".
 

Zona commerciale di 600 milioni di persone

Si tratta - rende noto il Parlamento europeo - del più grande accordo commerciale bilaterale mai negoziato dall'Ue. L'accordo, firmato il 17 luglio 2018, istituisce una zona commerciale di 600 milioni di persone, copre un terzo del Pil mondiale e circa il 40% del commercio mondiale.


Assenza di dazi

Mentre i settori più sensibili dell'Unione europea, come la produzione di riso, sono tutelati, gli esportatori Ue di vino, formaggio, carni bovine e suine, pasta, cioccolato e biscotti potranno avvantaggiarsi dell'assenza di dazi immediatamente o dopo un periodo di transizione.


Indicazioni geografiche protette

Saranno protetti 205 prodotti a Indicazione geografica europea per aiutare le piccole e medie imprese, che rappresentano il 78% degli esportatori verso il Giappone. 
L'intesa bilaterale, particolarmente articolata, prevede impegni, concessioni e aperture anche in tema di appalti ferroviari e pubblici, trasporti, commercio elettronico, servizi postali, energia, istruzione, ricerca e sviluppo, lotta al cambiamento climatico e al terrorismo.


Il commento di Silva Pereira

"L'approvazione di oggi è una pietra miliare per un commercio equo e solidale basato su regole e valori, in un contesto di crescente protezionismo - ha dichiarato Pedro Silva Pereira, relatore responsabile dell'accordo commerciale -. L'accordo contribuirà a promuovere standard elevati e a rafforzare lo sviluppo sostenibile nella politica commerciale".
 

Le prossime tappe

Il Giappone ha già ratificato l'accordo. Dopo l'approvazione dell'accordo commerciale da parte del Parlamento, il Consiglio dovrebbe dare il via libera definitivo il 21 dicembre per consentirne l'entrata in vigore il 1° febbraio 2019. Affinché l'accordo di partenariato strategico entri in vigore, tutti gli Stati membri devono ratificarlo.
 

I commenti di Agrinsieme e Uiv

"Grazie a questo accordo le esportazioni agroalimentari comunitarie verso il paese del Sol levante potrebbero aumentare sensibilmente per i cibi trasformati - ricorda Agrinsieme, realtà costituita dalle Organizzazioni professionali Cia-agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e da Alleanza cooperative italiane - Settore agroalimentare -. Ci si avvia così all'eliminazione dei dazi sulle esportazioni di vino, che attualmente si attestano attorno al 15% in media, con un esborso a carico degli operatori comunitari pari a oltre 130 milioni di euro. Anche per molti formaggi le vigenti tariffe doganali, che arrivano fino al 30%, saranno soppresse. Per alcuni formaggi freschi, tra i quali la mozzarella, è stata concordata una quota di esportazioni a dazio zero. Viene inoltre prevista l'esenzione dai dazi per le esportazioni comunitarie di carni suine trasformate", mentre le tariffe doganali saranno poi "progressivamente eliminate per una serie di prodotti trasformati, tra i quali la pasta, le produzioni dell'industria dolciaria e alcuni derivati del pomodoro".

L'accordo garantirà la protezione sul mercato giapponese di una lunga lista di prodotti agricoli europei di qualità, di cui quarantacinque italiani: "Dieci di questi, in particolare, costituiscono il 90% del valore dell'export agroalimentare nazionale verso il paese nipponico", aggiunge Agrinsieme.
L'export di settore, stima Agrinsieme, "potrebbe raddoppiare rispetto agli attuali 6,6 miliardi di euro l'anno circa".

Anche Unione italiana vini accoglie con estrema soddisfazione la ratifica da parte del Parlamento europeo del Jefta. Nel corso delle trattative, Unione italiana vini ha lavorato a stretto contatto con le istituzioni comunitarie, instaurando con esse un dialogo trasparente e fattivo. Questa approvazione è, dunque, un risultato che gratifica appieno Unione italiana vini per l'impegno e gli sforzi profusi sin dal 2013, al fianco del Comité européen des entreprises vins, per tutelare le imprese che guardano con interesse i mercati extra-Ue ed in particolare quello giapponese, un bacino florido ed in crescita.

L'accordo permetterà all'Europa di colmare il gap competitivo con gli altri esportatori extra-Ue (come Australia e Cile) e certamente si dimostrerà un volano indispensabile per l'intero comparto, portando benefici concreti per le imprese europee quali: l'abbattimento immediato dei dazi doganali, con risparmi per oltre 112 milioni di euro annui a livello Ue; l'autorizzazione a pratiche enologiche fino ad oggi non riconosciute dalla normativa giapponese; la salvaguardia delle Indicazioni geografiche, con cento vini Dop e Igp europei che avranno lo stesso livello di protezione previsto dalla normativa europea e l'eliminazione di tutti i costi associati alla registrazione delle Indicazioni geografiche italiane in Giappone per facilitarne la protezione.