Sale ancora la conta dei danni causati dal maltempo in tutta la penisola e, secondo Coldiretti, un terzo di questi si registra nelle campagne. Le stime dell'organizzazione agricola parlano di una cifra superiore al miliardo di euro, mentre per Confagricoltura sarebbero oltre i due miliardi.
 

Agricoltura in ginocchio

Dal bilancio della task force Coldiretti presentato all'assemblea di oggi si registrano ulivi secolari sradicati, boschi decimati, coltivazioni distrutte, semine perdute, campi allagati, muri crollati, serre abbattute, stalle e edifici rurali scoperchiati, animali morti o dispersi, oltre problemi alla viabilità.
A farne le spese, oltre al settore forestale in Trentino, Veneto e Friuli, sono soprattutto l'olivicoltura, dalla Liguria alla Campania, la frutticoltura, come caki e kiwi, e la produzione in serra con migliaia di strutture distrutte per il vento. Difficoltà notevoli inoltre per i cereali: in Sicilia in circa centomila ettari non è possibile seminare. In varie regioni sono state danneggiate le stalle ed è andato perso il foraggio per l'alimentazione del bestiame.
 

Cambiamenti climatici e dissesto idrogeologico

Confagricoltura richiama l'attenzione sulle problematiche strutturali del Belpaese: "le infrastrutture, progettate e realizzate molti anni fa, sono totalmente inadeguate ad affrontare i cambiamenti climatici che avrebbero bisogno, invece, di strumenti e tecnologie innovative".

Sono necessari quindi interventi di manutenzione per fronteggiare eventi climatici che ormai non sono più eccezionali ma la norma, a causa dei cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza alla tropicalizzazione. Maggiore violenza e frequenza caratterizzano gli eventi, sottolinea Coldiretti, oltre a sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e un rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi.
Il 2018 si è classificato fino ad ora come l'anno più bollente dal 1800, con una temperatura superiore di 1,53 gradi rispetto alla media storica nei primi nove mesi dell'anno durante i quali però si sono alternati periodi di intense precipitazioni e momenti di siccità come a settembre in cui è caduta addirittura il 61% di pioggia in meno, si legge nella nota dell'organizzazione agricola.

A questo si aggiungono anche la cementificazione e l'abbandono dell'attività agricola in molte aree interne, provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari: negli ultimi 25 anni è scomparso in Italia oltre un quarto della terra coltivata (-28%).

Coldiretti ha presentato in occasione dell'assemblea il decalogo #risanaItalia per ridurre in maniera strutturale gli effetti del maltempo e dei cambiamenti climatici.
  1. Realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica.
  2. Ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli.
  3. Attuare un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree.
  4. Dare piena attuazione alla legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per la tutela del territorio.
  5. Rilanciare gli allevamenti di montagna con apposite misure per garantire la manutenzione dei territori interni.
  6.  Introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l'insediamento e la prosecuzione di attività economiche nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali.  
  7. Contrastare ogni forma di abusivismo e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio.
  8. Avviare un piano per la riforestazione delle zone a maggior pericolo di dissesto.
  9. Un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano, in particolare nel Centro Sud del paese, tutta l'acqua piovana che va perduta. Un esempio è il progetto promosso da Coldiretti, Terna, Anbi e Maccaferri per la realizzazione di 10mila laghetti.
  10. Intervenire sulla manutenzione del verde urbano per garantire la sicurezza anche nelle città coinvolgendo direttamente le imprese agricole.
 
Maltempo  - Coldiretti
Preoccupazione per il livello dei fiumi
Fonte foto: © Coldiretti


Aggiornamento della situazione regione per regione


Valle d'Aosta
Coldiretti segnala pioggia battente e forti raffiche di vento che hanno provocato due vittime nella Valle di Gressoney, oltre a numerosi e ingenti danni. Alberi caduti sulle strade, danni a coltivazioni, campi e strutture, vari black out elettrici, colate di detriti e strade chiuse si sono registrati in diversi Comuni della regione con danni in fase di quantificazione.

Piemonte
Trombe d'aria e piogge battenti nel Canavese (To), nell'Astigiano, nell'Albese (Cn) e nell'Alessandrino, dove sono stati sradicati alberi e si sono verificati allagamenti dei campi, riporta Confagricoltura che precisa: "i danni maggiori si registrano a strutture, capannoni e serre. Problemi alla viabilità e pericoli per le semine già effettuate di grano e orzo".
A ciò si aggiunge la preoccupazione per il Po che, a valle della confluenza con il Sesia, ha raggiunto il livello di guardia e il lago Maggiore che nei giorni scorsi era prossimo anch'esso al livello di guardia, come sottolinea la nota di Coldiretti.

Liguria
Perdita delle olive ormai in fase di raccolta, gravi danni alle coltivazione floricole e orticole sia in serra che a pieno campo: queste le gravi conseguenze delle bombe d'acqua e del forte vento anche a 120 chilometri orari. Il settore più colpito, riferisce la Coldiretti, è l'olivicolo. Nella provincia di Imperia sono stati colpiti circa il 70% degli olivicoltori presenti, che hanno perso la metà del prodotto, mentre nel Savonese in alcune realtà si sfiora l'80% di raccolto distrutto. Non è andata meglio nel Levante dove tra le province di Genova e La Spezia sono andate perdute il 50% delle olive presenti. Si stimano circa 19 milioni di euro di danni compresi quelli avuti al settore orticolo (principalmente Levante) e florovivaistico (Ponente) con problemi a serre e muretti a secco e la perdita di colture a pieno campo.

Lombardia
Secondo le prime stime dei tecnici Coldiretti, l'ultima ondata di maltempo in Lombardia ha già provocato nelle campagne circa 7 milioni di euro di danni, tra diretti e indiretti. Le province più colpite sono quelle di Brescia, Bergamo, Cremona, Como e Lecco. Disagi, sebbene più contenuti, si segnalano anche tra Mantova, Milano, Lodi e Pavia. In tutta la regione si segnalano alberi sradicati dalla forza del vento e semine di cereali in ritardo o da rifare a causa dell'allagamento dei campi con perdite stimate fino al 30% rispetto al normale andamento stagionale. Nei territori maggiormente coinvolti, i danni principali si registrano alle strutture aziendali con tetti scoperchiati, cascinali crollati, serre e tunnel distrutti, ricoveri per attrezzi rovinati. Nella Bergamasca, inoltre, un agricoltore è stato colpito da un albero riportando lesioni alle vertebre, e per questo ha subito un intervento chirurgico.

Friuli-Venezia Giulia
In sofferenza i boschi. In Carnia, a Tolmezzo, Lauco, Ampezzo, Arta Terme e Ligosullo, il vento ha abbattuto alberi e scoperchiato tettoie e infissi. In difficoltà soprattutto gli allevamenti di cavalli e bovini. A Verzegnis sono state distrutte due serre, a Lauco un deposito di fieno, a Raveo scoperchiato un deposito di mais. Anche nel Pordenonese le conseguenze più gravi sono quelle prodotte dal vento. A Barcis un'azienda ha visto spianato un intero frutteto, a Tramonti si rilevano stalle e recinti scoperchiati. Altri danni da caduta d'alberi in Val d'Arzino.

Veneto
Se il conto totale presentato dal Veneto parla di un miliardo di euro, la metà fa riferimento al settore agricolo visto che più di 25mila ettari di foresta ad alto fusto sono stati abbattuti con un danno diretto legato alla perdita di legname e futuro del patrimonio forestale compromesso con conseguenti problemi idrogeologici. Le province maggiormente interessate sono Belluno e Vicenza. E' qui che si concentrano agriturismi e malghe per giorni isolati dalle connessioni e dall'energia elettrica. Recinzioni saltate e produzioni divorate dai selvatici, mungiture rallentate, strade bloccate, magazzini allagati caratterizzano il lungo elenco delle perdite subite dagli agricoltori preoccupati anche per la prossima stagione dell'alpeggio.

Trentino Alto Adige
In Trentino si sono verificati diversi smottamenti che hanno bloccato varie strade, mentre le forti raffiche di vento hanno devastato ettari di bosco. Dalla Val di Sole, al Vanoi e alla Val Canali, alla Val di Fiemme e Fassa, alla Valsugana, a Lavarone fino a zone della bassa Val d'Adige e bassa Vallagarina. Le dighe si sono riempite di massi, di detriti e di tronchi mentre difficoltà si registrano per la viabilità, dai ponti alle strade e a tutto il resto. Tre giorni, di isolamento in molte zone, senza luce e collegamenti telefonici. "Le campagne - sottolinea la Coldiretti - hanno subito danni nelle zone più colpite da allagamenti e smottamenti e danni ingenti si contano per le serre. Si stimano 100 milioni di euro di danni all'agricoltura e alle foreste".

Emilia Romagna
A Confagricoltura sono giunte segnalazioni da Reggio Emilia e Piacenza - in collina e montagna - con danni a strutture, filari di vite, alberi, stalle e capannoni. Nel Piacentino, il Trebbia a valle ha eroso profondamente la sponda nei pressi del parco, tanto che non è possibile recarsi in quelle zone. 

Toscana
Già stimati 5 milioni di danni nella regione, specifica Confagricoltura: "particolarmente grave la situazione a Livorno e Grosseto con centinaia di aziende in ginocchio. Ci sono case coloniche non più abitabili e stalle che non sono più in grado di offrire adeguato riparo agli animali. A rischio la produzione olivicola con il 40% di olive sugli alberi che dovevano essere raccolte. Anche a Siena il forte vento ha divelto e danneggiato capannoni e strutture".

Lazio
Confagricoltura riporta una situazione di grave emergenza nel sud pontino con piogge fortissime e incessanti, nonché una tromba d'aria che, in poche ore, hanno creato danni a tutte le attività agricole con centinaia di ettari di colture ortofrutticole sott'acqua, da Cori a Fondi. Divelte le strutture portanti delle serre nella piana di Sperlonga e coltivazioni distrutte nella zona di Sezze, con la perdita degli ortaggi, in gran parte biologici e destinati alla IV gamma. Nei comuni di Latina, Cisterna, Aprilia e Velletri si stanno registrando danni ingenti per i frutti del kiwi, battuti dalle forti raffiche di vento di fine ottobre.
Secondo Coldiretti i danni all'agricoltura sono stimati intorno ai 30 milioni di euro. Colpita in particolare la provincia di Latina, con serre divelte, capannoni abbattuti, ortaggi e colture ortofrutticole sommerse dall'acqua. "Dai primi monitoraggi - riferisce la Coldiretti - risultano danneggiate 118 aziende (danni per 8 milioni di euro). Nella zona di Viterbo in difficoltà in particolare il settore zootecnico con danni superiori al milione di euro, mentre a Frosinone sono stati numerosi i crolli di alberi. Il maltempo ha creato enormi criticità anche a Roma, il comune agricolo più grande d'Europa con 58mila ettari di superficie agricola, e in tutta l'area metropolitana dove sono presenti circa 21.600 aziende del settore".

Marche
Nelle Marche la maggior parte nei disagi da maltempo sono stati causati dal vento con raffiche fino a 70 chilometri orari e dalle mareggiate che hanno sferzato ed eroso la costa. Alberi caduti in tutte le province delle Marche con punte nel Fermano e nell'Ascolano e viabilità nelle aree interne interrotta in attesa della loro rimozione. Si sono registrati blackout elettrici e disagi.
 
Umbria
Pioggia e vento hanno sferzato, con intensità diversa da zona a zona, anche l'Umbria, con richieste di intervento soprattutto per rami pericolanti e alberi caduti. Il maltempo ha rallentato le attività agricole in diverse aree della regione.

Leggi l'approfondimento sul maltempo del Centro Italia

 
Agrumeto allagato
Agrumeto allagato
Fonte foto: © Coldiretti


Campania
Si registrano, scrive Confagricoltura, problemi nel casertano dove è straripato il Volturno con allagamenti. Il forte vento ha colpito frutteti e abbattuto alberi, compromettendo in particolare la raccolta delle olive per cui si stimano danni produttivi del 30%, mentre in Puglia la situazione difficile nel Barese, nel Foggiano e nel Salento a causa delle raffiche di vento; compromessa soprattutto la campagna olivicola.

Basilicata
Colpita soprattutto la zona del Metaponto con danni alle strutture e forti ritardi nelle semine a causa delle piogge prolungate.

Calabria
Allagamenti e smottamenti nel Lametino dove il vento ha danneggiato strutture e serre. A Cosenza danni alla viabilità rurale. Nel Crotonese, in particolare, pesante conta dei danni nei vigneti e negli oliveti. Nel Reggino colpite particolarmente la zona ionica e quella all'interno dell'Aspromonte, con trombe d'aria e venti forti che hanno devastato serre e ortaggi.

Sicilia
100mila ettari non sono agibili per semine e raccolti. Distrutte le uve nelle zone di Canicattì, e gli agrumeti nel catanese. La zona più colpita è quella dell'Agrigentino: le olive ancora da raccogliere sono andate perse e a Ribera molti aranci sono stati ricoperti di fango e rischiano di morire.

Sardegna
Temporali e trombe d'aria si sono abbattuti su quasi tutta la regione, con campi di riso e di carciofi distrutti e di orticoli allagati. Terreni di cereali e foraggere non ancora trebbiati trasformati in paludi; vigneti e oliveti danneggiati, piante di agrumi sradicate, tetti scoperchiati, capi di bestiame morti, aziende isolate. Nel solo oristanese si contano milioni di danni a causa di pioggia e vento. 

Leggi l'approfondimento sul maltempo del Sud Italia