Raccolti perduti, serre distrutte, stalle scoperchiate e animali isolati. La mappa dei danni provocati dall'ondata di maltempo di questi giorni tocca tutte le zone della penisola, da Nord a Sud, anche se è difficile fare una stima, dato che i fenomeni meteorologici sono tuttora in corso. Coldiretti parla di danni che superano i 150 milioni di euro.
 
Violente raffiche di vento, nubifragi e trombe d'aria hanno provocato vittime e messo in ginocchio l'agricoltura italiana, anche a causa della caduta di rami e alberi. Dopo un settembre siccitoso (secondo Coldiretti si sono ridotte del 61% le precipitazioni rispetto alla media storica), il maltempo ha colpito duramente il territorio italiano e il rischio idrogeologico è stato amplificato dai terreni secchi su cui si sono abbattute le violente piogge. Per Coldiretti l'andamento anomalo del meteo è dovuto ai cambiamenti climatici che hanno portato una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, oltre al rapido passaggio dal sole al maltempo.
 
 
Struttura per la mungitura nel Marghine in Sardegna
Struttura per la mungitura nel Marghine, in Sardegna
Fonte foto: © Coldiretti

 

Liguria

Tra le regioni più colpite al settentrione vi è la Liguria che, si legge in una nota diffusa da Confagricoltura, si avvia a chiedere lo stato di emergenza. Dalle campagne arrivano segnalazioni di colture devastate, serre distrutte, viabilità interrotta, gravi danni alle coltivazioni floricole e difficoltà per gli allevamenti. A peggiorare ulteriormente la situazione vi è la carenza di energia elettrica in varie zone. Nell'Imperiese, rileva Coldiretti, si è registrata una perdita fino al 50% di olive anche di varietà Taggiasca ormai in fase di raccolta.
 

Veneto

In Veneto particolarmente colpito è stato il Bellunese per la pioggia violenta e una tromba d'aria.
"Sbriciolati i tunnel delle serre, foraggi fradici, tetti delle stalle crollati. Molte aziende agricole hanno perso strutture e bestiame. Situazioni critiche anche nel Polesine", riporta Confagricoltura, mentre la Coldiretti regionale dà notizia di imprese agricole isolate e senza corrente elettrica: "praticamente irraggiungibili".
"La mungitura nelle stalle localizzate sul Monte Grappa in diversi casi è avvenuta in maniera manuale o, alla meglio, con gruppi elettrogeni di soccorso - spiegano i tecnici di Coldiretti - gli agricoltori del feltrino stanno ripulendo campi e orti e sistemando le serre divelte recuperando il salvabile. A Gallio si segnalano allevatori bloccati nelle malghe mentre provvedevano al ripristino e manutenzione dei locali secondo prassi stagionale".
 

Lombardia, occhi puntati sui fiumi

Trombe d'aria nel Bergamasco e nel Bresciano, dove il forte vento ha provocato seri danni alle serre (ortaggi per la IV gamma) si apprende da Confagricoltura.
Consegne di latte e rifornimenti di foraggio a rischio per una decina di aziende agricole nella Bergamasca dove, segnala Coldiretti, a causa della pioggia battente a Vilminore in Val di Scalve è franata una strada. In Valle Brembana, sul territorio di Oltre il colle, sono stati riportati problemi di erosione alle strade di campagna. Nel Cremonese osservati speciali i fiumi.
Il Serio è esondato nelle scorse ore allagando i campi tra Mozzanica e Sergnano; attenzione anche all'Oglio, in particolare nella zona di Castelvisconti, e all'Adda nell'area di Pizzighettone.

Il monitoraggio della Coldiretti nella mattina di ieri, 30 ottobre 2018, al Ponte della Becca (Pavia) riporta il livello del Po, che è passato da -2,61 a +2,41 metri sopra lo zero idrometrico, salendo così di cinque metri in 48 ore per le intense precipitazioni.  "Lo stato del principale fiume italiano è significativo - sottolinea la Coldiretti - delle difficoltà in cui si trovano anche altri fiumi e torrenti lungo la penisola, ma anche i corsi d'acqua minori, dove è alto il livello di attenzione nelle campagne lungo gli argini per il rischio di esondazioni e allagamenti".

 
Tetti scoperchiati nel Bergamasco
Tetti scoperchiati nel Bergamasco
Fonte foto: © Coldiretti
 

Toscana, colpita l'olivicoltura

La situazione è particolarmente grave a Livorno e Grosseto dove sono state colpite centinaia di aziende. Da Confagricoltura si apprende che ci sono case coloniche non più abitabili e stalle che non sono più in grado di offrire adeguato riparo agli animali. I tetti scoperchiati dal vento non si contano più; interi capannoni sono stati strappati via dal terreno. Anche a Siena il forte vento ha divelto e danneggiato capannoni e strutture.
"Fare una stima esatta dei danni è difficile perché siamo ancora nella fase del rispristino delle condizioni minime di sicurezza dei luoghi, tuttavia da un confronto con i nostri associati al momento abbiamo già superato i 5 milioni di danni diretti". Secondo Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana, questa è la cifra "stimata al ribasso". 
 
La produzione che più ne ha risentito è quella olivicola. "La situazione è più delicata perché eravamo nel pieno della raccolta e stimiamo che ci fosse ancora un 40% di olive sugli alberi che dovevano essere raccolte" afferma Paolo Rossi, direttore Confagricoltura Livorno e Grosseto.

Oltre ai danni che si registrano sulle olive, spazzate via dal vento, Unaprol evidenzia quelli agli ulivi con migliaia di piante sradicate o spezzate che, come spiega il presidente David Granieri, "comporteranno conseguenze pesanti anche nel lungo periodo". Una situazione critica in una stagione che, secondo le stime, dovrebbe far registrare un calo record della produzione nazionale del 38%.
 

Lazio 

Grave emergenza nel Sud Pontino con piogge fortissime e incessanti, nonché una tromba d'aria che, in poche ore, hanno creato danni a tutte le attività agricole con centinaia di ettari di colture ortofrutticole sott'acqua, da Cori a Fondi, si legge nella nota di Confagricoltura. Serre in frantumi e coltivazioni distrutte, con la perdita degli ortaggi, in gran parte biologici e destinati alla IV gamma. La situazione peggiore si è verificata a Terracina dove una tromba d'aria, partita dal mare, ha attraversato il centro storico.
 

Piemonte

Trombe d'aria e piogge forti nel Canavese (To), nell'Astigiano, nell'Albese (Cn) e nell'Alessandrino, dove sono stati sradicati alberi e si sono verificati allagamenti dei campi. Danni soprattutto a strutture, capannoni e serre, mentre sono a rischio le semine di grano e orzo.
 

Emilia Romagna

Segnalazioni da Reggio Emilia e Piacenza dove il forte vento ha danneggiato strutture, filari di vite, alberi, stalle e capannoni.
Coldiretti Piacenza ha raccolto le testimonianze di agricoltori delle zone di Bobbio e Morfasso: "Il muro della stalla è crollato, i vetri si sono rotti e il portone, sempre della stalla, è finito in mezzo al campo, la storica quercia è caduta sulla mia auto, i camini dell'abitazione si sono rotti" racconta Stefano Silva in località Monastero di Morfasso.
A Selva di Ferriere è caduta anche la prima neve.

 
Silva - Maltempo - Coldiretti
Azienda Silva nel piacentino
Fonte foto: © Coldiretti

Abruzzo

Segnalazioni di danni nel teramano a serre e viabilità.
 

Situazioni critiche a Sud

Campania, problemi nel casertano. Il forte vento ha colpito frutteti e abbattuto alberi, compromettendo in particolare la raccolta olive. Si stimano danni produttivi del 30%.
Le raffiche di vento hanno colpito la Puglia, compromessa la campagna olivicola con la cascola delle olive e lo sradicamento degli ulivi.
In Sardegna, milioni di danni soprattutto nelle zone dell'Oristanese, del Marghine e ad Alghero a causa di una tromba d'aria e della grandine caduta.
 
Danni al tetto di una porcilaia
Danni al tetto di una porcilaia nel Marghine
Fonte foto: © Coldiretti

Continua la stima dei danni in Sicilia, dove nel Catanese i tecnici erano già al lavoro per verificare lo stato di attrezzature, impianti di irrigazione e viabilità interpoderale dopo l'alluvione dei giorni scorsi.
 
Non va meglio in Calabria. Per Catanzaro e Vibo Valentia è il terzo grave episodio di maltempo in pochi giorni. Nel Lametino il vento ha danneggiato le strutture e le serre. A Cosenza si registrano danni alla viabilità rurale ai confini con Crotone e nella provincia si segnalano argini rotti dei corsi d'acqua; danni alle strutture, e in vigneti e oliveti. Nel Reggino colpite particolarmente la zona ionica e quella all'interno dell'Aspromonte. Trombe d'aria e venti forti hanno devastato serre e ortaggi. Ad aggravare la situazione la mancata manutenzione di vari torrenti.

Leggi l'approfondimento del maltempo sul Sud Italia

 
Alberi abbattuti e sradicati
Alberi abbattuti e sradicati
Fonte foto: © Coldiretti