I frutticoltori sanno quanto sia importante difendere le piante dagli agenti atmosferici. Dal momento della fioritura, fino alla raccolta del prodotto, un nubifragio o peggio ancora una grandinata tardiva possono distruggere il lavoro di mesi. Per questo i frutteti vengono quasi sempre coperti con reti antigrandine che vengono installate in primavera e rimosse successivamente alla raccolta dei frutti.

Avere reti fisse presenta l'inconveniente di diminuire l'irraggiamento solare e di creare un microclima sotto la rete che può favorire l'insorgenza di malattie fungine. Smontare e rimontare le reti a seconda dell'andamento meteorologico diventa tuttavia troppo oneroso dal punto di vista della manodopera e anche sul versante della tempestività dell'intervento.

Una soluzione potrebbe essere quella presentata da Wayki, una società cilena che produce coperture mobili per ceraseti. L'azienda sudamericana ha messo a punto una tipologia di impianto che sfrutta cavi di acciaio tesi sopra le piante per far scorrere i teli. Nonostante la manodopera in Cile sia a costo inferiore rispetto all'Italia, Wayki ha ideato un prodotto che richiede l'impiego di un solo uomo per l'apertura e chiusura dei teli. Un ettaro di cereseto, dicono dall'azienda, può essere gestito da una sola persona in venti minuti.

Per abbattere i costi dell'impianto il sistema di apertura dei teli non viene azionato da motori elettrici presenti in loco o da argani azionabili a mano, quanto da un sistema di ingranaggi alimentato da un semplice trapano elettrico (come si vede nel video). Una soluzione a basso contenuto tecnologico che risulta economica ed efficace.


La soluzione, già in uso in Cile (grande produttore di ciliegie) verrà lanciata per la prima volta in Europa e installata nelle coltivazioni di ciliegie in Italia e Norvegia. La soluzione permette agli agricoltori di sfruttare al meglio le condizioni ambientali, proteggendo però gli alberi da frutto dalle intemperie.

"L'esposizione del frutto all'aria aperta per un periodo maggiore, anziché tenerlo nel microclima artificiale creato dalle coperture, aiuta a sviluppare un prodotto più sodo e dolce", fanno sapere dall'azienda. "Ad esempio, nel caso di ciliegie coltivate sotto copertura permanente, il frutto è generalmente meno dolce e più morbido, perdendo fino a dieci punti dell'indice Durofel".

Resta da vedere come il mercato italiano risponderà alla proposta di Wayki. In Italia, dove le coperture vengono aperte in primavera e richiuse in autunno, si sta andando verso altri tipi di soluzioni. Ad esempio teli antipioggia e antigrandine in grado di proteggere le piante dai danni provocati dai chicchi di ghiaccio e dalle malattie fungine causate dalla pioggia. Teli che tuttavia riescono a far passare la luce necessaria alla maturazione dei frutti.

La soluzione dell'azienda cilena è stata pensata per il ciliegio, ma Wayki sta investendo per portare il suo sistema di coperture mobili anche su mirtillo, melo e uva.

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