I mercati del grano duro fino nazionale in Puglia tra fine settembre ed i primi di ottobre si sono rimessi in movimento con i prezzi all'origine in calo del 2,2% e che adesso sono uguali a quelli praticati all'ingrosso sulla piazza di Foggia, rimasti stabili, questi ultimi, a 220 euro alla tonnellata sui minimi e 225 euro alla tonnellata sui massimi. Sembra quindi finire quella tendenza alla stabilità iniziata già nelle ultime tre settimane di luglio sui prezzi all'origine, seguita poi da tutti i valori all'ingrosso e che per molte settimane aveva consentito il permanere dell'anomala condizione di un prezzo di campagna superiore a quello praticato dai commercianti all'ingrosso.

Dopo il calo del 4,2% che aveva condotto i prezzi all'origine rilevati da Ismea sulla piazza di Foggia l'11 luglio a 225 euro la tonnellata sui valori minimi e 230 euro sui massimi, tali stessi valori perdono 5 euro il 26 settembre 2018, attestandosi ora a 220 euro sui minimi e 225 euro sui massimi.

Alla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia i valori del cereale pastificabile - 220 euro sui minimi e 225 euro sui massimi - sono ancora fermi ieri - 3 ottobre 2018 - sulle stesse quotazioni delle sette sedute precedenti: tutte quelle di settembre, quelle del 29 e 2 agosto e del 25 luglio scorsi. Nella seduta di ieri l'Osservatorio prezzi, nel registrare l'ulteriore permanere della stabilità per il grano duro fino all'ingrosso, ha anche confermato la complessiva stasi di tutte e tre le qualità di grano duro slavato e del biologico, giunto alla sua undicesima seduta.
 

Prezzi all'ingrosso

A Foggia il grano duro fino all'ingrosso della nuova mietitura ha messo a segno, ieri, la dodicesima quotazione di stagione rilevata alla Borsa merci della Camera di commercio dall'Osservatorio prezzi: 220,00 euro a tonnellata sui valori minimi e 225,00 di prezzo massimo alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" per il cereale in buone condizioni e con un contenuto proteico minimo del 12,5%. Stabile quindi sulla quotazione del 26 settembre e fermo su tali valori dal 25 luglio: dalla quale si contano ben otto sedute. La quotazione di ieri è invece superiore a quella del 23 maggio scorso di 20 euro alla tonnellata. Il prezzo di ieri risulta in perdita di 2 euro/tonnellata sull'analoga seduta della passata campagna commerciale, poiché il 4 ottobre 2017 il grano duro fino a Foggia risultò quotato a 222-227 euro alla tonnellata.

Il grano duro biologico, fissato per la prima volta il 4 luglio 2018 a 360-365 euro alla tonnellata è invece riconfermato sugli stessi valori anche ieri e per la undicesima volta consecutiva.

Permane una situazione di stabilità nelle quotazioni dei grani duri slavati: ieri ferme tutte le categorie, sia nei valori minimi che nei massimi, alle quotazioni di fine luglio. Il prodotto slavato da 77-78 chilogrammi ogni 100 litri di volume, è stato fissato ieri a 208 euro sui minimi 213 sui massimi. Stessa scena anche nella categoria dei grani duri slavati con peso litrico inferiore a quello del grano duro fino. Fermo a 198 euro alla tonnellata sui minimi e 203 sui valori massimi il cereale da 75-76 chilogrammi di peso per ogni 100 litri. E non si muove da 188-193 euro/tonnellata anche il grano con meno di 75 chilogrammi per 100 litri di volume.

Continuano a non essere quotati all'ingrosso sulla piazza di Foggia i grani duri di qualità "Buono mercantile" e "Mercantile", segno evidente che tutto il grano valutato in Borsa merci presenta un elevato tenore di proteine.
 

Prezzi all'origine

Ismea ha rilevato, il 26 settembre 2018, i prezzi all'origine del grano duro fino: calati sulla piazza di Foggia a 220 euro a tonnellata sui valori minimi e 225 sui massimi alle condizioni di "franco magazzino-partenza": e sono valori inferiori di 5 euro rispetto al 22 agosto, ed a tutte le precedenti rilevazioni di settembre.

I valori del 26 settembre scorso si rivelano in ogni caso maggiori del 10% rispetto al 20 giugno, quando i prezzi all'origine rilevati dall'istituto erano pari a 200 euro a tonnellata sui valori minimi 205,00 sui massimi. I valori del 26 settembre scorso sono invece uguali a quelli registrati da Ismea all’origine nella scorsa campagna commerciale il 27 settembre 2017.