Rientra la proposta dell'Organizzazione mondiale della sanità di etichettare come "pericolosi" alcuni ingredienti della dieta mediterranea, "colpevoli" di contenere sale e lipidi.

Da Bruxelles il primo passo per contrastare le pratiche commerciali sleali. Per l'agricoltura una conquista importante.

Aumentano in Puglia le cifre a disposizione dei Piani di sviluppo rurale, ma si moltiplicano al contempo i tentativi di frode.

Occhi puntati sulle conseguenze della Brexit. Gli scambi commerciali di prodotti agroalimentari fra Ue e Gran Bretagna valgono tre miliardi di euro.

Molte le iniziative per promuovere l'export verso la Cina, ma nel frattempo è il Canada, grazie agli accordi Ceta, che fa registrare un sensibile incremento delle importazioni dalla Ue.

Il vino è fra i prodotti che più puntano sull'export. Ma nei primi mesi del 2018 le quantità sono diminuite.

C'è chi propone un referendum contro gli agrofarmaci e chi non vuole il glifosate, intanto la cimice asiatica avanza e per la Xylella non ci sono risposte certe.

Le case si possono costruire con carote e carciofi. Le loro fibre aggiunte al cemento offrono interessanti vantaggi.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Niente etichette allarmistiche

L'Onu, con l'Oms, torna sui suoi passi e decide che la dieta mediterranea non fa male, anzi è un toccasana. Intanto l'export agroalimentare prosegue la corsa e guarda con sempre maggiore interesse verso Oriente.
Nel frattempo Bruxelles segna un altro punto contro le pratiche commerciali scorrette. E a Rotterdam, in Olanda, stanno costruendo la prima azienda lattiero casearia galleggiante.

Ma andiamo con ordine e partiamo dal dietrofront che Onu e Oms hanno fatto sull'introduzione delle etichette a semaforo, pensate per mettere in allarme il consumatore nei confronti degli alimenti contenenti sale o grasso.
Nel gruppo dei cibi da evitare, spiegano “Il Sole 24 Ore” e “La Verità” del 28 settembre, rischiavano di finire alcune eccellenze come il Parmigiano Reggiano o i tanti prosciutti Dop.

Non meno importante il via libera a larga maggioranza della Commissione europea alla direttiva contro le pratiche scorrette in campo commerciale.
Ne parla il 2 ottobre “Avvenire” intervistando Paolo De Castro, che di questa iniziativa è fra i promotori, spiegando i vantaggi che ne potranno derivare per l'agricoltura, oggi in una posizione di debolezza in particolare nei confronti della distribuzione organizzata.
La direttiva Ue, spiega "Italia Oggi" del 4 ottobre, eviterà fra l'altro che gli agricoltori siano costretti a subire ritardi nei pagamenti.
 

Novità dal fisco

A vantaggio del settore agricolo arrivano alcuni chiarimenti in tema fiscale, come la conferma che per l'acquisto di gasolio non sono necessari i requisiti di tracciabilità quando l'imponibile è in base alle rendite catastali. I dettagli si possono leggere il 28 settembre su “Il Sole 24 Ore”.

Il giorno seguente, ancora su “Il Sole 24 Ore”, arriva la conferma che ai fini fiscali l'attività faunistico venatoria rientra fra le attività agricole.
 

Più soldi (e frodi) per i Psr

In Puglia aumentano le risorse destinate a sostenere i Piani di sviluppo rurale, che ora potranno usufruire di 200 milioni di euro in più, come si apprende il 3 ottobre dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”.
Ma c'è un rovescio della medaglia, rappresentato dalle circa 1.500 domande di accesso ai contributi presentate elencando false dichiarazioni, notizia che si apprende nello stesso giorno da “Repubblica”.

Riguarda invece tutto il Mezzogiorno la messa in vendita da parte di Ismea di oltre 7mila ettari coltivabili che fanno parte delle disponibilità della Banca nazionale delle terre agricole. I dettagli si possono leggere il 3 ottobre su “Italia Oggi”.
Questi terreni, si legge sul "Quotidiano del Sud" del 4 ottobre, sono destinati ai giovani e i termini per presentare le domande scadono il 2 dicembre.

A proposito di giovani e agricoltura, il settimanale "Famiglia Cristiana" in edicola il 4 ottobre dedica un ampio servizio a questo argomento con alcune storie significative di ragazzi che hanno scelto di diventare allevatori o coltivatori.
 

Mercati internazionali

Sui mercati ci si interroga sulle conseguenze che la Brexit potrà avere per l'agroalimentare, tenuto conto che il valore dei commerci europei verso la Gran Bretagna si aggira sui tre miliardi di euro, come evidenzia “Avvenire” del 30 settembre.

Un eventuale rallentamento dei flussi commerciali Oltremanica potrebbe tuttavia essere compensato dalla apertura di nuovi mercati per le produzioni europee, in particolare verso la Cina.
Se ne parla il primo ottobre su “QN” in un'intervista al presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, che invoca maggiore unità negli sforzi nel promuovere l'export verso Pechino dei prodotti agroalimentari.

Mentre si accarezzano le ipotesi di uno sviluppo delle esportazioni verso Oriente, già si possono registrare i risultati raggiunti nei commerci fra Unione europea e Canada, favoriti dall'applicazione del Ceta.
Ad un anno dall'avvio dagli accordi in forma provvisoria, “Il Sole 24 Ore” del 2 ottobre mette in evidenza la crescita del 7% che si è registrata per le esportazioni europee in generale.
Numeri ancora più elevati per la frutta (+29%) e per il vino (+11%).
 

I mercati in Italia

Sul mercato interno la “Gazzetta del Mezzogiorno” del primo ottobre prende in esame in una breve nota l'andamento della prossima raccolta di castagne, che si presenta sotto ottimi auspici con una produzione di circa 30 milioni di quintali.

Dalla “Gazzetta di Bari” del 30 settembre si apprende del progetto per aumentare in Puglia la produzione di latte.
Per la carne italiana si aprono le porte di McDonald's, con un progetto teso a valorizzare le produzioni che possono garantire la provenienza nazionale. Se ne parla su “Italia Oggi” del 28 settembre.

Intanto tutto il settore agricolo può vantare un aumento dell'occupazione, cresciuta nel secondo semestre dell'anno dell'1,6%, come si apprende da “Italia Oggi” del 3 ottobre.
 

I numeri del vino

Fra i settori in crescita figura come sempre quello del vino, che in Friuli Venezia Giulia vede aumentare del 50% il fatturato nei quattro anni che vanno dal 2013 al 2017.
Sono i dati riportati dalle analisi di Mediobanca e commentati il 29 settembre da “Il Piccolo”.

Nella crescita del settore un ruolo fondamentale è quello delle esportazioni, dove si moltiplicano le iniziative. Fra queste quella raccontata da “QN” del primo ottobre a proposito del lambrusco, che per conquistare i consumatori del Messico si propone nella sua versione "amabile".

C'è poi il primitivo di Manduria che invece guarda con interesse i mercati di Usa e Cina, come scrive “Il Mattino di Napoli” del 29 settembre.

Il chianti, scrive “Italia Oggi” del 3 ottobre, vuole convincere i consumatori di Pechino proponendosi in ideogrammi con il nome di Shiandi.

Nonostante tanto impegno, l'export vitivinicolo segna il passo e registra nel primo semestre di questo anno una flessione di quasi il 10% in volume. Lo mette in evidenza il 3 ottobre “QN”, ricordando tuttavia che il calo in volume corrisponde ad un aumento in valore di oltre il 4%.
 

Cimici e Xylella

Sul fronte fitopatologico il “Quotidiano di Puglia” segnala i "lavori in corso" a Tormaresca da parte degli esperti con prelievi e campionamenti per studiare nuove strategie di difesa dalla Xylella.
Ricostruisce la storia della Xylella la "Gazzetta del Mezzogiorno" del 4 ottobre, denunciando le troppe falle nella difesa fitosanitaria dopo la scoperta della malattia nel 2013.

In Veneto è invece lotta aperta alla cimice asiatica, responsabile di gravi danni alle mele, come si apprende dal “Gazzettino” del primo ottobre.
Non va meglio in Emilia Romagna, scrive la “Nuova Ferrara”, dove questi insetti stanno rovinando i raccolti di mele, pere e soia.


Agrofarmaci nel mirino

Sullo sfondo la mai sopita polemica sull'impiego di glifosate e più in generale degli agrofarmaci.
Da “La Stampa” del 29 settembre, si apprende che in Veneto, nelle zone vocate alla produzione del prosecco, continua ad avanzare la proposta di un referendum per vietare l'uso di agrofarmaci.

Contro l'uso del glifosate scendono in campo invece i cittadini francesi (“Corriere della Sera”, 2 ottobre) e quelli siciliani (“La Sicilia”, 3 ottobre).


Carote e carciofi per fare case

In chiusura qualche notizia "curiosa", come quella riportata da “Italia Oggi” del 3 ottobre a proposito della prossima realizzazione nel porto di Rotterdam, in Olanda, di un'azienda lattiero casearia su un'isola artificiale galleggiante.
Quali siano i vantaggi proviamo ad immaginarlo: la "comodità" di accesso alle navi che portano le materie prime per l'alimentazione degli animali e il risparmio nel consumo di terra, bene prezioso ovunque e soprattutto in Olanda.
Sarà interessante conoscere come faranno con i reflui...

C'è poi la casa del futuro della quale parla “Libero” del 2 ottobre.
Sarà costruita con il cemento arricchito con le fibre di barbabietole, carote e carciofi. Una casa tutta da... "gustare".

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