Il Consorzio di tutela del pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino Dop con una nota, inserita nel profilo Facebook, ha comunicato che nella seduta di assemblea ordinaria dei soci e del consiglio di amministrazione del 18 settembre 2018 ha nominato Fabio Grimaldi, 42 anni, quale nuovo presidente del consiglio di amministrazione, espressione del mondo dell'industria di trasformazione. Grimaldi, nativo di Pagani (Sa) è attivo a Fisciano, sempre in provincia di Salerno

Lo statuto prevede l'alternanza triennale tra parte agricola e parte industriale. Nel triennio precedente alla guida del consiglio di amministrazione era stato eletto Tommaso Romano, oggi 59enne in rappresentanza della parte agricola, in quota Fedagri Campania - Confcooperative.

Il nuovo consiglio di amministrazione risulta composto da quattro consiglieri di parte industriale: Fabio Grimaldi, Pasquale D'Acunzi, past president del Consorzio tutela e dell'Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, Giampiero Manfuso ed Enrico Sicignano; e da due consiglieri di parte agricola: Tommaso Romano, presidente uscente, e Mario Nolano.

Il presidente Grimaldi nel ringraziare tutti per la fiducia accordata, ha dichiarato: "Con il mio impegno mirerò sicuramente alla continuità con il precedente consiglio di cui ho fatto parte, ma il lavoro sarà in un'ottica di innovazione dell'intera filiera".


Le sfide per la Dop San Marzano

E sono molte le sfide sul tavolo del nuovo presidente: dalla difesa di una demominazione che vanta forse il maggior numero di imitazioni sui mercati internazionali, all'aggiornamento del disciplinare di produzione, al progetto per rendere il territorio del pomodoro pelato San Marzano Dop - l'Agro Sarnese e Nocerino - patrimonio dell'umanità inserito nella lista dell'Unesco.

Ma soprattutto la possibilità di sfruttare in pieno questa Dop molto redditizia, vincendo la paura degli agricoltori nell'affrontare le fitopatie virali senza il ricorso all'innovazione varietale tradizionale: vietata dal disciplinare.


Una Dop ancora da valorizzare

Una paura che costa cara. Secondo uno studio del 2017 di Gianluca Iovine, direttore tecnico dell'associazione Ariamo, il San Marzano Dop è una realtà che attualmente riguarda 220,65 ettari, con rese potenziali sulle 17.650 tonnellate e un valore della produzione percepito dagli imprenditori agricoli paria a 8,3 milioni di euro. Una coltura che, ai prezzi del 2017, porta a far incassare all'orticoltore 37mila e 600 euro a ettaro in una frazione di anno.

Ma nonostante questa convenienza, la paura delle virosi fa si che si produca meno del 18 per cento del potenziale previsto dal disciplinare Dop: i terreni di 41 comuni, tra le province di Napoli, Salerno Avellino e un potenziale produttivo attestato intorno a 100mila tonnellate di prodotto fresco.

La paura di non poter affrontare le fitopatie virali con l'innovazione varietale - impedita dal disciplinare di produzione - che spesso ne scoraggia la messa a coltura, potrebbe venir meno in un prossimo futuro. All'orizzonte c'è la possibilità che la sede di Portici del Consiglio nazionale per le ricerche tra tre anni metta a disposizione le linee migliorate della cultivar Kiros con resistenza alla principali virosi: Tswv, Tmv e ToMV.