Il vino italiano guadagnerà posizioni da qui al 2020 sui mercati americani e asiatici, con la Francia ancora in vantaggio con un prezzo medio a bottiglia superiore. Questo il trend presentato da Sopexa, agenzia specializzata nel food & drink a livello internazionale, autrice del Wine trade monitor 2018, uno studio internazionale dedicato ai vini, con le prospettive future sui determinati mercati, tramite interviste agli operatori locali di sei mercati chiave come Belgio, Stati Uniti, Canada, Cina, Hong Kong e Giappone.

Il campione di 781 professionisti fra importatori, agenti, grossisti e distributori ha messo subito in luce con grande chiarezza come i vini francesi rimangano ancora imprescindibili negli acquisti per il 90% degli intervistati, seguiti dai vini italiani (76%) e da quelli spagnoli (71%). Sul fronte delle vendite, l'Italia può sorridere: il 41% degli operatori ritiene che le vendite di vino italiano cresceranno più degli altri paesi esportatori da qui al 2020, nonostante i francesi manterranno ancora la quota di mercato principale.

L'indagine mette comunque a nudo la fragilità dei vini francesi sui mercati cinesi e canadesi, insidiata dalla crescita dei vini francesi. L'immagine e la reputazione dei vini francesi è ancora al primo posto, mentre Spagna e Cile si distinguono per l'attrattività dei prezzi. Per quanto riguarda l'evoluzione dei formati, i mercati asiatici rimangono legati al vino in bottiglia e il 66% degli operatori di Cina, Hong Kong e Giappone prevedono la più alta crescita per i formati mezza bottiglia o altri piccoli formati.

Il 75% dei professionisti giapponesi intervistati e il 54% dei cinesi indicano poi come strategico il fatto di poter rassicurare i consumatori sull'autenticità e la tracciabilità del prodotto. Infine, sulle tendenze principali, i vini biologici sono molto attrattivi e crescono sempre di più, cosi come le denominazioni regionali, mentre il Rosè continua a macinare successo in Nord America.