Valoritalia, l'ente di certificazione più importante del paese nel campo dei vini, ha lanciato Dioniso, una piattaforma per la digitalizzazione documentale che offre ai consumatori un servizio di tracciabilità delle bottiglie di vino. Sviluppato insieme a Cisco e Hitachi, Dioniso raccoglie in un unico ambiente digitale tutte le 'scartoffie' che le aziende vitivinicole e i certificatori devono produrre per assicurare le denominazioni.

"Come ente di certificazione noi gestiamo 228 denominazioni con i relativi disciplinari di produzione e 5mila tipologie di vino", spiega ad AgroNotizie Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia. "Risulta quindi evidente quanto sia importante poter gestire informaticamente tutta la mole di dati che viene prodotta nel processo di certificazione. Dioniso è il frutto di oltre due anni di lavoro in stretta collaborazione tra Valoritalia, Cisco e Hitachi".

Niente più documenti cartacei in cantina, dunque?
"Esatto. Il nostro sforzo di andare verso una digitalizzazione dei processi si sposa con la dematerializzazione documentale portata avanti dal Mipaaf. Dioniso si interfaccia automaticamente con il Sian, il Sistema informativo agricolo nazionale. Ma anche con i sistemi regionali e i gestionali dei Consorzi di tutela. Questi ultimi possono avere un quadro della situazione della loro denominazione, come produzioni, giacenze, contrassegni e così via".

Le informazioni contenute nei vostri database sono in qualche modo fruibili dal consumatore?
"Valoritalia certifica ogni anno circa 1,4 miliardi di bottiglie, di cui poco più di miliardo è dotata del Contrassegno di Stato. Già oggi per il consumatore è possibile controllare l'autenticità delle bottiglie prodotte nel 2017 inserendo sul nostro sito il codice alfanumerico presente in fascetta. Mentre a partire da gennaio 2019 saranno disponibili i dati delle bottiglie prodotte a partire dal 2009".

Che tipologia di informazioni fornite?
"Il nome dell'imbottigliatore, il grado alcolico del vino, l'estratto e l'acidità, tutti i parametri insomma che noi rileviamo al fine delle certificazioni".

Oggi si parla molto di blockchain, avete valutato di implementare questo tipo di tecnologia?
"Valoritalia opera per delega dello Stato per verificare la conformità delle produzioni ai disciplinari e dunque siamo responsabili delle informazioni che forniamo. A nostra volta siamo accreditati da Accredia, l'Ente di certificazione nazionale, e siamo controllati costantemente dall'Icqrf per quanto riguarda il rispetto delle procedure. Il dato che noi forniamo è quindi certo".

Ci saranno sviluppi futuri della piattaforma?
"Dioniso ha delle potenzialità enormi che verranno implementate nel tempo. Una cosa su cui stiamo lavorando e che spero di mettere a punto entro fino anno è lo sviluppo di una interfaccia di business intelligence che permetta ai nostri interlocutori di interagire con il sistema per estrapolare informazioni. Vogliamo dare insomma la possibilità di interrogare Dioniso per generare statistiche e dati aggregati utili ai vari stakeholder del settore".