Si sono conclusi in questi giorni a Perugia i lavori del Comitato di sorveglianza del Psr 2014-2020 a cui ha partecipato anche il capo unità della direzione generale agricoltura Italia Malta della Commissione europea Filip Busz.

Dai dati emersi l’Umbria si colloca al secondo posto a livello nazionale per spesa realizzata del programma, con oltre la metà delle risorse già impegnate e un livello di circa il 210 milioni di euro.

Alla seduta del Comitato di sorveglianza hanno preso parte anche Emanuel Jankowski, della Commissione europea, responsabile del Psr per l'Umbria, il rappresentante del Mipaaf Nicola D'Alicandro, e del ministero dell'Economia e finanze Alessandro Mazzanti. Era presente alla riunione anche Virgilio Buscemi, della società Lattanzio Monitoring and Evaluation nuovo valutatore del Psr Umbria.

A dare il benvenuto ai componenti del Comitato di sorveglianza è stato Francesco Tei, direttore del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e a dell'Università di Perugia che ha ospitato i lavori. 

I risultati del Programma di sviluppo rurale dell'Umbria, al suo terzo anno di attuazione, con la relazione annuale di attuazione al 31 dicembre 2017, e la proposta di modifica sono stati illustrati dal direttore regionale e autorità di gestione del Psr Ciro Becchetti e dal dirigente regionale Franco Garofalo e approvati all'unanimità.

Al giugno 2018, su una dotazione complessiva di oltre 928 milioni di euro, di cui 52 milioni provenienti dal contributo di solidarietà dai Psr regionali e nazionale dopo il sisma del 2016 e impegnati per rafforzare misure e interventi nell'area colpita, sono stati impegnati oltre 540 milioni di euro, pari al 54,7%.
 
Un risultato importante, come ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini, che non rallenta, ma semmai rafforza, l’impegno della regione per superare il nodo dei pagamenti da parte di Agea e per le prossime sfide che attendono l'agricoltura umbra e nazionale.

Anche Filip Busz ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dall'Umbria e per la collaborazione istituzionale, che ha ribadito come l’Umbria sia ben al di sopra della media nazionale, nonostante anche la complessità dovuta al terremoto.

Busz ha ricordato anche che la Commissione europea si è attivata per una verifica dell'attività di Agea, proprio in merito al problema della lentezza dei pagamenti, che se pur in ritardo sembra si stia risolvendo. 
   
E sempre sul tema di Agea, Cecchini ha aggiunto che all'Umbria non serve un organismo pagatore proprio, che oltretutto avrebbe costi insostenibili, ma l’obiettivo è quello di lavorare per far funzionare bene quello nazionale.

Intanto rimane inalterato l’impegno a far sì che si completino i pagamenti per l'annualità 2015 e si proceda celermente per le altre annualità, in modo da andare a regime entro i prossimi mesi.

Cecchini ha sottolineato anche che l’Umbria insieme alla Valle d’Aosta è l’unica regione con ente pagatore Agea che ha attivato i bandi della misura investimenti e alle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate.

Riguardo alla proposta per la Pac post 2020, l’assessore ha ribadito che la posizione dell’Umbria, insieme a quella degli altri assessorati regionali, rimane contraria a un piano che accentri a livello nazionale la programmazione, difendendo i Psr regionali che tengono conto delle specificità territoriali.