Nella tarda serata del 19 giugno 2018 è stato siglato a Roma, a Palazzo della Valle sede di Confagricoltura, l'accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli operai agricoli e florovivaisti per il quadriennio 2018-2021. Il precedente accordo era scaduto il 31 dicembre 2017.

Le nuove norme, che per il biennio 2018-2019 prevedono un incremento salariale del 2,9% in due tranche, la prima del 1,7% dal 1° luglio 2018 e la seconda del 1,2% dal 1 aprile 2019, interessano circa 200mila aziende ed un milione di lavoratori in tutta Italia. Anche in questa occasione, l'aumento del salario è superiore all'inflazione programmata nel periodo di riferimento e maggiore dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato per i paesi dell'Unione europea. In arrivo anche la contrattazione aziendale, una novità che riguarderà le imprese agricole con più aziende agricole dislocate in province diverse del territorio nazionale. 

A darne l'annuncio ieri, 20 giugno 2018, è stato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, sottolineando "il senso  di responsabilità che ha qualificato l'intera trattativa da parte della nostra organizzazione, nonostante le difficoltà che, a livello generale, stanno caratterizzando l'attuale fase economica".

L'intesa è arrivata al termine di un negoziato serrato, durato oltre sei mesi, e nel corso del quale non sono mancati momenti di tensione e di aspra conflittualità, sfociati anche nello stato di agitazione da parte dei sindacati e nella proclamazione di uno sciopero (15 giugno 2018), poi rientrato.
A firmare il documento di accordo sono stati i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori - Fai-Cisl, Uila- Uil e Flai-Cgil, insieme ai delegati delle organizzazioni datoriali agricole: Confagricoltura, Coldiretti e Cia.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Confagricoltura "per la chiusura di un importante contratto che interessa oltre 200mila imprese e più di un milione di lavoratori. Le imprese hanno fatto la loro parte - continua Giansanti - nonostante la perdurante congiuntura economica negativa, le incertezze sulla futura politica agricola comune e il quadro ancora in divenire delle politiche economiche del nuovo Governo".

Tra le novità più significative segnalate da Confagricoltura: l'ampliamento della sfera di applicazione del Ccnl - che è stato esteso anche alle imprese che esercitano attività di frangitura delle olive in via esclusiva (frantoi) ed alle imprese di coltivazione idroponiche - e l'introduzione di una maggiore flessibilità nella distribuzione dell'orario settimanale di lavoro, anche attraverso un sensibile ampliamento delle causali che possono determinare l'interruzione dell'attività lavorativa.
 

Organizzazioni agricole, un contratto che limita "accordi pirata"

Tutte le organizzazioni agricole, Confagricoltura, Coldiretti e Cia, concordano sul fatto che questo accordo si qualifica anche per una specifica intesa sulla rappresentanza delle organizzazioni sindacali legittimate a sottoscrivere la contrattazione collettiva per gli operai agricoli e florovivaisti, anche al fine di limitare il rischio di contratti "pirata" sottoscritti da soggetti privi di reale rappresentatività.

Punti di forza di questo rinnovo sono stati - sottolinea la Coldiretti - una particolare attenzione alle imprese e ai gruppi di imprese plurilocalizzate in più province e regioni che potranno finalmente contare su un unico strumento contrattuale aziendale anziché dover applicare una pluralità di contratti provinciali.

Altro punto importante - continua la Coldiretti - è stato il welfare sociale nel quale, senza gravare sui costi delle imprese, sono state date risposte importanti ai lavoratori, a conferma dell'attenzione del mondo imprenditoriale verso i lavoratori che rappresentano uno snodo vitale per le imprese.

Secondo una nota della Cia, l’accordo “tiene conto delle esigenze delle parti in un'ottica di sviluppo complessivo e strategico del settore, ma anche nella consapevolezza che lo strumento contrattuale deve essere sempre più improntato alla modernità del mondo del lavoro e delle relazioni sindacali”.
 

Sindacati, accordo innovativo, più garanzie e più diritti per chi lavora nelle campagne

"Dopo una sospensione del confronto avvenuta a fine maggio, oggi finalmente si è riusciti a trovare un accordo che soddisfa le parti e tutela i lavoratori sia dal punto di vista salariale che dei diritti - dichiara Ivana Galli, segretaria generale Flai Cgil -. Questo importante risultato è stato possibile grazie anche alla ampia mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici in tutto il paese, che in queste settimane hanno fatto sentire le proprie ragioni con assemblee e presidi in tutti i territori".

In materia di appalti, spiega Ivana Galli "sono stati introdotti elementi di legalità e trasparenza per le aziende anche in forma cooperativa senza terra così come per le aziende appaltatrici che hanno la propria sede legale in un diverso Stato membro dell'Ue".

Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila-Uil, spiega: “Questo accordo, oltre ad un aumento che mette più soldi in tasca ai lavoratori rispetto al tasso di inflazione atteso, contiene una nuova normativa contrattuale sugli appalti, molto più stringente della precedente: le imprese che assumono un appalto saranno obbligate ad applicare contratti collettivi di lavoro sottoscritti esclusivamente dalle tre confederazioni e, in particolare, dai sindacati del settore agricolo; l'impresa appaltatrice dovrà inoltre disporre di macchine e attrezzature proprie per l'esecuzione delle lavorazioni oggetto dell'appalto e dovrà comunicare all'ente bilaterale territoriale lo svolgimento dell'appalto”.

Per la Galli, inoltre, sono stati conseguiti significativi "Avanzamenti anche in materia di formazione e sicurezza sul luogo di lavoro. Altri punti qualificanti e assolutamente innovativi sono rappresentati da significative misure in materia di welfare, erogate dall'ente bilaterale nazionale".

L'accordo prevede infatti, secondo quanto sottolineato dalla nota della Flai Cgil, le seguenti misure erogate dall'ente bilaterale nazionale:
a) Indennità per gli operai a tempo indeterminato licenziati nell'ultimo quadrimestre dell'anno;
b) Aumento dei permessi e dei congedi parentali;
c) Sostegno con integrazione economica ai congedi parentali facoltativi (maternità/paternità);
d) Assegno di solidarietà per chi è affetto da patologie oncologiche;
e) Sostegno alle donne vittime di violenza: è stata prevista l'integrazione di due mensilità oltre alle tre previste per legge.