Tutela del made in Italy e sinergie fra turismo e agroalimentare sono alcuni dei temi sui quali si impegnerà il neo ministro Gian Marco Centinaio, che non dimentica le sfide che lo attendono per la riduzione del budget europeo e le tensioni sui mercati internazionali.

Sono 2,7 i miliardi che l'agricoltura italiana potrebbe perdere se andranno in porto le proposte sui tagli alla prossima Pac.

La Guardia di Finanza smaschera le numerose truffe nell'impiego dei fondi comunitari. Poche invece le irregolarità nella gestione dei soldi destinati all'agricoltura.

Contestati i nuovi regolamenti comunitari che annullano l'indicazione di origine in etichetta su molti prodotti e fra questi pasta, riso e formaggi.

Il Prosecco ancora protagonista delle pagine che i giornali dedicano al mondo dei vini.

Addio al marchio Monsanto? Accade dopo la confluenza in Bayer. La sua colpa quella di essere troppe volte nel mirino delle critiche degli ambientalisti.

Tante ricerche per risparmiare acqua e per usarla al meglio, persino coltivando sulla sabbia.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Benvenuto Centinaio

A chi volesse conoscere meglio il nuovo ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, suggerisco di leggere l'articolo a firma Tommaso Cinquemani, pubblicato su AgroNotizie in questi giorni.
Modesto invece il numero di quotidiani che hanno prestato attenzione al nuovo ministro, ma ci sarà tempo per conoscerlo più da vicino attraverso le iniziative che prenderà nella guida del dicastero agricolo.

Nel frattempo possiamo sfogliare le pagine di “Libero” in edicola il 3 giugno, che ospita un'intervista al ministro Centinaio, nella quale conferma il suo impegno nella difesa del made in Italy anche attraverso una sinergia con il turismo.

Fra le prime sfide che dovrà affrontare, una riguarda il riso e le difficoltà di mercato di questo settore.
C'è poi l'importante capitolo della definizione della prossima Pac, sulla quale pesano le minacce di una riduzione del budget comunitario.
Insieme alle conseguenze della Brexit e alle politiche commerciali con Usa e Russia, saranno i temi caldi con i quali il nuovo ministro dovrà presto confrontarsi, come evidenzia il giorno seguente “QN”.

Sul tavolo di Gian Marco Centinaio si accumulano le richieste di dare una svolta ai ritardi di Agea nel pagamento dei contributi dovuti agli agricoltori. Dal "Corriere dell'Umbria" del 7 giugno si ricorda che nella sola Umbria la partita riguarda 60 milioni di euro, bloccati da circa tre anni. Ma a quanto pare il neo ministro si dice pronto a intervenire anche su questo problema.

Altro problema da affrontare con urgenza riguarda gli attacchi di Xylella agli ulivi pugliesi. Stando alle anticipazioni del "Quotidiano di Bari" del 7 giugno, il neo ministro si recherà presto in Puglia, dove assicura presterà attenzione soprattutto alle risultanze della scienza.

Non c'è solo il nuovo ministro Centinaio nei commenti che il “Corriere della Sera” dedica al nuovo Governo, esprimendo un giudizio al vetriolo sulle connessioni che si vorrebbero creare fra turismo e agricoltura. Per concludere che culatello e orecchiette l'avranno vinta su Giotto e Donatello.
 

Attenti al budget

Il tema della riduzione del budget comunitario lo ritroviamo il 2 giugno sul “Corriere della Sera”, che illustra la posizione dell'Italia, al fianco di numerosi altri paesi nell'opporsi a queste proposte.
Lo stesso argomento è ripreso da “Il Messaggero”, che indica in 2,7 miliardi le mancate risorse destinate al nostro paese nel caso le proposte ora in esame dovessero essere attuate.

Il 4 giugno “Italia Oggi” prende in esame altri aspetti della riforma Pac ora allo studio, come la semplificazione delle procedure (quante volte ne ho sentito parlare...) e la maggiore attenzione verso le piccole e medie aziende, realizzata fra l'altro imponendo un tetto di 100mila euro ai sostegni destinati alle aziende di maggiori dimensioni.

Interessante infine la tabella pubblicata il 6 giugno da “Repubblica” con la "graduatoria" dei contributi ricevuti da ogni paese. L'Italia, alla quale sono indirizzati oltre 4 miliardi di sostegni Pac, si colloca al quarto posto, dietro a Francia, Germania e Spagna.
 

Troppe frodi, anzi poche

I sostegni comunitari sono anche una "tentazione" per i troppi lestofanti che usano ogni stratagemma per ottenere ciò di cui non hanno diritto.
Un lungo e intenso lavoro della Guardia di Finanza ha messo in luce che fra il 2014 e il 2016 su 13mila controlli effettuati sono risultati non in regola sei casi su dieci.

Lo denuncia un report del Senato pubblicato il 4 giugno da “Italia Oggi” e nello stesso giorno “Il Fatto” conferma la presenza di numerose frodi ai danni delle casse comunitarie, per gran parte realizzate nel Mezzogiorno e in particolare al Centro per l'agricoltura, per un ammontare di quasi un milione e mezzo di euro.

"Il Sole 24 Ore" del 7 giugno precisa tuttavia che le irregolarità nella gestione dei fondi europei per l'agricoltura sono state in Italia appena l'1,27% del totale dei pagamenti, su oltre 4mila operazioni segnalate come frodi e irregolarità. Una percentuale inferiore alla media europea, che si colloca all'1,83%.
 

Marchi ed etichette

Restiamo a Bruxelles con una nuova "puntata" della lunga contesa sulle etichette.
Su “Libero” del 3 giugno si legge che il regolamento comunitario pubblicato in Gazzetta Ufficiale conferma l'eliminazione del riferimento all'origine per formaggi, pasta e riso
Critico il commento pubblicato nello stesso giorno sempre da “Libero” per definire queste nuove norme sulle etichette  come una "presa in giro" a consumatori e produttori.

In compenso arriva il via libera per il marchio di qualità controllata per le produzioni dell'Abruzzo, notizia che si apprende da “Il Centro” del primo giugno.

In tema di marchi, il “Messaggero Veneto” anticipa il progetto dell'assessore all'Agricoltura del Friuli Venezia Giulia, Stefano Zannier, di individuare una denominazione ad hoc per i prodotti destinati all'export.


Protagonista il vino

Passando all'export, resta alta l'attenzione sulle conseguenze della Brexit e dell'inasprimento delle barriere doganali statunitensi. Se ne discute il 2 giugno su “L'Arena", che si interroga sui riflessi che questi nuovi scenari di mercato potranno avere in particolare per il vino.

A proposito di vino, troviamo ancora una volta il Prosecco protagonista dell'articolo pubblicato il 6 giugno da “QN”, che ne evidenzia l'enorme produzione, prossima ai 500 milioni di bottiglie.

Difficoltà si registrano invece per un grande concorrente di alto lignaggio come lo Champagne.
La regione francese dalla quale prendono il via le bottiglie di questo "nobile" vino lamentano infatti forti danni per le violente grandinate delle quali riferisce “Italia Oggi” del 5 giugno.

Eventi climatici avversi che riaccendono l'eterna sfida fra Italia e Francia sul fronte dei vini di alta gamma, contesa della quale si parla su “Avvenire” del 3 giugno.
 

Nel mondo delle industrie

Fra le notizie che riguardano il mondo delle industrie agroalimentari, va segnalata l'intervista che il “Corriere della Sera” ha raccolto con Jean-Marc Bernier, amministratore delegato di Parmalat.
Si tratta di una delle rare occasioni nelle quali un esponente della famiglia Bernier, cui fa capo la grande multinazionale del latte Lactalis, si concede alle domande di un giornalista.

Si parla di industrie del latte anche su “Il Sole 24 Ore” del primo giugno, in questo caso per descrivere l'acquisizione della toscana Caplac da parte della sarda Latte Arborea.

Torniamo sul “Corriere della Sera”, del 5 giugno in questo caso, con un articolo sulla fusione fra Bayer e Monsanto, "affare" da ben 66 miliardi di dollari.
Stando alle prime anticipazioni, vedremo sparire il logo di Monsanto, ormai divenuto bersaglio costante delle battaglie ambientaliste.

Per il forte rapporto con le produzioni agricole locali, merita un cenno la campagna di investimenti da parte di Orogel, che destinerà 180 milioni a progetti innovativi, come si apprende il 4 giugno dalle pagine de “La Stampa”.


Sabbia fertile

Non mancano infine le novità o le semplici curiosità legate al mondo agroalimentare.
Fra queste l'impiego delle mosche soldato (le avevamo lasciate fra gli insetti edibili) per la trasformazione degli scarti in fertilizzanti. Un impianto pilota, scrive “Il Sole 24 Ore” del primo giugno, è già in attività a Reggio Emilia.

C'è poi la notizia riportata dal “Corriere della Sera” del 3 giugno, che illustra i progetti di realizzazione della pasta con stampanti 3D, ma più interessante ancora è la sperimentazione descritta da “La Stampa” a proposito della ricerca in atto presso l'Università di Sassari per ridurre del 30% la quantità di acqua necessaria nelle risaie.

Per risparmiare acqua c'è anche la possibilità di utilizzare per l'irrigazione le acque reflue provenienti dai depuratori.
Un esempio è quello descritto da “Latina Oggi” del 4 giugno.

Non meno interessante la notizia riportata il 6 giugno da “Italia Oggi”. Uno scienziato norvegese, si legge, avrebbe messo a punto un prodotto che trasformerebbe la sabbia in terreno fertile. Speriamo sia vero...

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