Il grano duro fino nazionale all’ingrosso sulla piazza di Foggia prima scende di 7 euro alla tonnellata (23 maggio 2018) e poi salta una seduta alla Borsa merci del capoluogo pugliese giusto ieri, 30 maggio 2018, risultando quale derrata non quotata. E’ quanto registrato nelle ultime due settimane dall’Osservatorio prezzi della Camera di commercio di Foggia sull’evoluzione del prezzo del cereale pastificabile, che il 23 maggio si era portato sui valori massimi a 205 euro alla tonnellata: stesso valore massimo registrato nello stesso giorno da Ismea per il prodotto ceduto all’origine. Non solo: mentre il 23 maggio il prezzo di cessione in campagna sui valori minimi era di 200 euro, all’ingrosso il  prezzo si attestava sullo stesso valore.

Risultato di questo tonfo: ieri, le contrattazioni a Foggia non si sono tenute e non si sono di conseguenza registrati prezzi. Sullo sfondo di questa evoluzione dei prezzi e del mercato all’ingrosso, mentre restano per ora stabili i valori all’origine, ci sono i previsti incrementi produttivi di grano duro nel mondo tra i principali paesi esportatori con la prossima mietitura già noti da più di due settimane, anche se il mercato italiano - secondo Bmti - nell’ultimo anno si era dimostrato molto meno propenso ad acquistare grano duro d’importazione. Inoltre,  proprio il 23 maggio scorso, Codiretti Puglia aveva annunciato che, a causa di violente piogge cadute in Puglia e in particolare in provincia di Foggia si erano registrati "Danni al grano, che proprio in questo momento ha le cariossidi in piena maturazione". Pertanto il mercato a questo punto è in attesa del risultato effettivo della ormai vicina prossima mietitura.
 

Grano duro all'ingrosso sulla piazza di Foggia

Il crollo del prezzo del grano duro fino nazionale sulla piazza di Foggia, intervenuto il 23 maggio, pervenuto a valori massimi di 205 euro e minimi di 200, segue questa scansione temporale. Il 16 maggio 2018, dall'Osservatorio prezzi della Camera di commercio di Foggia arrivava il segnale della fine della fase calante dei prezzi all'ingrosso. Il cereale pastificabile - alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" - era passato di mano ad un prezzo minimo di 207,00 euro alla tonnellata ed a 212,00 euro di prezzo massimo, gli stessi valori del 9 maggio. A quella data si registrava l'ultimo calo, perché il 2 maggio il cereale era ancora quotato 209,00 euro sui valori minimi e 214,00 sui massimi.
 
Pertanto, la perdita secca tra le quotazioni attuali ed i valori stabiliti il 28 marzo 2018 sulla stessa piazza, sale a ben 14 euro/tonnellata. La seduta del 28 marzo scorso chiuse una fase di stabilità durata oltre un mese, con quotazioni sui valori minimi di 214,00 euro e di 219,00 sui massimi.
Con i prezzi registrati ieri aumenta la perdita di valore all'ingrosso sui 240 euro/tonnellata sui massimi - raggiunti lo scorso 30 agosto - che raggiunge i 35 euro, pari al -14,58%.
 

Grano duro all'origine su Foggia

Secondo Ismea il prezzo medio all'origine del grano duro fino sul mercato di Foggia si mantiene stabile a maggio. E sembra per ora aver arrestato la sua discesa: stabile il 23 maggio sullo stesso valore del 2 maggio a 202,5 euro la tonnellata di prezzo medio (200 sui minimi e 205 sui massimi). Resta in consistente calo nel mese di aprile (-4,47%), con un valore medio in discesa rispetto all'11 aprile, quando l'Istituto rilevava un prezzo medio all'origine - alle condizioni di "franco magazzino-partenza" - di 212,50 euro alla tonnellata.

Stando alle rilevazioni Ismea del 23 maggio 2018, rispetto al 29 agosto 2017, quando il prezzo della nuova mietitura all'origine era di 232,5 euro alla tonnellata, si conferma una perdita secca del 12,04%.