Continuano le difficoltà per gli agricoltori umbri, alle prese con le lentezze burocratiche che bloccano i pagamenti previsti dal Psr, in un contesto che tra terremoto, animali selvatici e avversità climatiche non è certo dei migliori.

Un aspetto anche paradossale in una regione che vede comunque un buon avanzamento del Piano di sviluppo rurale con oltre 85 milioni già erogati, una cifra che corrisponde a circa il 21% delle risorse disponibili e che mette l'Umbria tra le prime regioni italiane per finanziamenti già pagati. 

Una situazione, quella dei ritardi, dovuta soprattutto alle lentezze di Agea, che in alcuni casi ha riguardato pagamenti di misure risalenti anche al 2015. E una situazione a cui l'assessorato all'Agricoltura ha già cercato di far fronte già a gennaio di quest'anno con una convocazione del tavolo verde e una serie di incontri con i vertici dell'agenzia per cercare di sbloccare la situazione.

Incontri che sono stati ripresi anche il mese scorso e che hanno portato nei primi giorni di aprile a uno sblocco di 3 milioni di euro, rimanendo tuttavia ancora fermi con numerosi pagamenti.
Una situazione che l'assessore all'agricoltura Fernanda Cecchini ha definito insostenibile, ma che vede uno spiraglio di soluzione nel decreto di rifotma di Agea, firmato in questi giorni dal governo.

Un decreto, come ha sottolineato Cecchini, che certo non risolverà immediatamente tutti i problemi, ma segna l'inizio di un percorso nella direzione giusta

E nel frattempo Agea ha messo a disposizione due persone che costituiranno un ufficio decentrato in Umbria al servizio delle aziende agricole interessate per affrontare e risolvere i problemi relativi ai pagamenti ancora non erogati.

E ora un nuovo coro di proteste si leva anche dalla Cia Umbria, che denuncia lentezze nelle istruttorie delle domande di primo insediamento dei giovani agricoltori. Lentezze che per la presidente dell'associazione giovani agricoltori Cia Clelia Cini riguarderebbero 500 domande su un totale di circa 640 presentate a dicembre scorso.

Il timore della Cia è che per la scarsità di risorse previste sulla misura, la maggior parte delle domande vengano considerate come ammissibili ma non finanziabili, creando un grave danno a un settore, quello delle imprese condotte dai giovani, che dovrebbe essere considerato strategico per l'agricoltura umbra.

L'appello dell'associazione di categoria è quello di una rimodulazione del Psr per aumentare i fondi a quelle misure che risultano più richieste a livello di domande, oltre a snellire e velocizzare le pratiche e i pagamenti.