Abbiamo incontrato qualche giorno fa Giancarlo Brocci, il creatore e l'organizzazione dell'Eroica – la corsa ciclistica non agonistica con cicli "'epoca" che si tiene da una ventina di anni a Gaiole (Si) in Chianti.
I trentatré miei affezionati lettori si chiederanno allora se chi scrive è impazzito completamente: cosa c'entra il ciclismo con l'agricoltura?
C'entra. Eccome.

Brocci ha fatto un'operazione meritoria che ha portato un'enorme ricchezza nella sua zona di origine sostenendo ovviamente anche l'agricoltura. Una vera e propria operazione di marketing territoriale, che porta ogni anno a Gaiole migliaia di turisti esteri di alto livello - turisti che contano, perché una volta a casa diventano testimonial di uno stile, l'Italian style.

Non è un caso che l'eroica stia replicandosi in altri paesi: dalla California all'Inghilterra, dal Sud Africa all'Australia.
E che in tutto il mondo il ciclismo vintage su strada bianca sia divenuto un fenomeno di costume.
L'Eroica si corre su strade bianche: le tante strade bianche che percorrono il Chianti sono diventate allora una risorsa e son percorse da cicloturisti in ogni mese dell'anno.
Turisti che sono alla ricerca di paesaggi veri, di cibi veri – tutta roba fatta da agricoltori veri.
Ci siamo capiti?
Evviva il ciclismo, evviva l'agricoltura.