Si fa presto a dire Lambrusco. Ma come bisogna allevare le varietà di vite che producono questo vino e quali accorgimenti occorre adottare in campagna, in ragione anche delle più recenti tecniche colturali?
A tutto questo e a molto altro ancora risponde in oltre 170 pagine "La viticoltura nelle terre dei Lambruschi", un volume che oggi celebra i suoi primi trent'anni con una nuova edizione, la quinta, completamente riveduta e aggiornata, curata nei contenuti e nei dettagli da esperti del settore, quali Rolando Valli, Anselmo Montermini, Stefano Meglioraldi e Claudio Corradi, supportati a loro volta da altri qualificati collaboratori.

Il libro, edito dal Consorzio per la tutela del Lambrusco di Modena e dal Consorzio per la tutela e promozione dei Vini Dop Reggiano e dei Colli di Scandiano e di Canossa, è stato presentato in anteprima durante l'edizione di Vinitaly 2018 appena conclusasi. Ora gli operatori del settore lo possono richiedere gratuitamente presso le sedi dei due consorzi.

Complessivamente, per questa nuova edizione sono state stampate 20mila copie, a fronte di un prodotto che continua a essere uno dei più apprezzati sul mercato mondiale. "Nell'ultimo anno - conferma Ermi Bagni, direttore del Consorzio marchio storico Lambruschi modenesi - sono state prodotte complessivamente 166 milioni di bottiglie di Lambrusco, con un aumento di 13 milioni di bottiglie rispetto all'anno precedente, per un fatturato che supera i 550 milioni di euro e un export che si attesta al 65%".

Presentando la nuova edizione del volume, Pierluigi Sciolette, presidente dell'Enoteca regionale dell'Emilia Romagna, ha evidenziato l'avanguardia che da anni proprio questa regione garantisce in termini di sostenibilità ambientale, grazie a viticoltori "che cercano sempre di produrre alle migliori condizioni". Lo stesso Sciolette ha anche svelato lo scopo comune con il quale è stato pensato e realizzato il libro "Produrre meglio per avere uva migliore e sempre più sana. Del resto, viviamo in un'epoca in cui il consumatore mette maggiore attenzione sui prodotti che porta in tavola". 

Tra gli autori del volume, Anselmo Montermini, ha rilevato come "La viticoltura nelle terre dei Lambruschi" sia proprio frutto di "esperienze condivise tra tecnici e viticoltori", mentre Claudio Corradi ha evidenziato come tale nuova edizione contenga quattro capitoli del tutto inediti e come anche tutti gli altri siano stati rivisitati e aggiornati.
Inoltre, alla fine di ogni capitolo è presente una sinossi in lingua inglese, proprio per incontrare le aspirazioni sempre più internazionali di questo vino.

L'agronomo Luca Casoli, anch'egli collaboratore per la realizzazione del libro, ha rimarcato l'esperienza pioneristica dell'Emilia Romagna in termini di sostenibilità ambientale, mentre Claudio Biondi, presidente del Consorzio per la tutela del Lambrusco di Modena, ha rilevato come la produzione di Lambrusco e la coltura della vite in generale costituisca anche un importante presidio per un territorio, al contrario ad esempio di colture intensive. Inoltre, ha sottolineato come sia importante disporre di portainnesti sani e ha introdotto il tema di nuove varietà di Lambrusco resistenti alla siccità.

Infine Davide Frascari, presidente del Consorzio per la tutela e promozione dei Vini Dop Reggiano e dei Colli di Scandiano e di Canossa, ha concluso la presentazione descrivendo il volume in una frase: "Rappresenta un riassunto delle attività fatte in questi anni e una nuova guida per il futuro della viticoltura del nostro territorio".