Il Dlgs 231/01 ha introdotto per la prima volta, in Italia, la "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle organizzazioni e delle associazioni anche prive di personalità giuridica" per alcuni reati commessi nell'interesse o a vantaggio delle stesse.
In altre parole, dal 2001 le imprese che commettano alcuni reati nel proprio interesse o vantaggio hanno a proprio carico un tipo di responsabilità amministrativa che molto assomiglia a quella penale.

Nel precedente articolo abbiamo visto, in particolare, chi sono i destinatari della norma - enti che hanno personalità giuridica (anche ditte individuali) oppure società o associazioni anche prive di personalità giuridica, chi può commettere i reati - persone fisiche, e quali sono i tipi di sanzioni.
Ora vorremmo iniziare a esplicitare meglio quali sono alcune tipologie di reati, che possono coinvolgere anche le imprese agricole, che rientrano nel novero di quelli della 231.

Il primo di questi reati è la malversazione a danno dello Stato o dell'Unione europea (art. 316 bis c.p.). La malversazione si configura nel caso in cui, dopo aver ricevuto finanziamenti, contributi o sovvenzioni da parte dello Stato italiano o dell'Unione europea, non si proceda all'utilizzo delle somme ottenute per gli scopi/attività cui sono destinate, anche se tale distrazione riguardi solo parte della somma erogata e l'attività programmata si sia realmente svolta.
Relativamente a questa fattispecie, per le imprese agricole esiste un considerevole rischio, vista la partecipazione a bandi pubblici (Psr in primis). E' quindi importante essere pienamente coscienti delle norme e dei rischi.

Un altro reato è quello dell'indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato o dell'Unione europea. Questo reato si configura in caso di indebito ottenimento - mediante utilizzo o presentazione di dichiarazioni o documenti materialmente o ideologicamente falsi, ovvero mediante l'omissione di informazioni dovute - di contributi, finanziamenti, mutui agevolati o altre erogazioni dello Stato, da altri enti pubblici o dall'Unione europea. Il momento consumativo in tale fattispecie, rispetto al reato di malversazione di cui sopra, è anticipato alla fase di ottenimento del contributo, a prescindere dal successivo utilizzo delle somme ottenute.

Cosa concretizza la fattispecie di indebita percezione? La presentazione di fatture indicanti un prezzo maggiorato per l'acquisto di beni con contributi pubblici, il conseguimento di finanziamenti con dichiarazioni attestanti un reddito imponibile non corrispondente a quello reale, l'ottenimento di indennità assistenziali per propri dipendenti esponendo dati anagrafici e contabili non veritieri o incompleti, l'attestazione da parte di un dipendente di circostanze non vere, ma conformi a quanto richiesto dalla Pubblica amministrazione, che faccia ottenere all'impresa un contributo pubblico.

Nei prossimi articoli vedremo quali altri reati rientrano nell'elenco dell'ex Dlgs 231/01 e quali sono gli strumenti che un'impresa può adottare per ridurre il rischio.

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