C’è un elemento in più a conferma dell’assenza di rischi specifici riferibili alla derrate alimentari prodotte nella così detta Terra dei fuochi, l’ampio territorio fertile e pianeggiante a cavallo tra le province di Napoli e Caserta. E proviene dal lavoro di ricerca sui prodotti apistici, presentato ieri, 21 marzo 2018 a San Tammaro (Caserta), nel Real Sito di Carditello, dove sono stati illustrati i risultati del biomonitoraggio ambientale con le api ligustiche italiane selezionata dagli imprenditori apistici del territorio di Caserta e Napoli.
 
L'iniziativa denominata "Caserta apicoltura rilevamenti ambientali Terra" e meglio nota come Cara Terra - era nata qualche anno fa dal protocollo di intesa tra Coldiretti Caserta e il Gruppo di azione locale Alto casertano, in collaborazione con l'Università degli Studi Federico II di Napoli e l'Università del Molise, l'associazione di produttori apistici Conaproa e l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo ed era stata già testata positivamente negli anni scorsi sui territorio del Matese casertano. L’iniziativa Cara Terra nell'annata apistica 2017 ha spostato l’obiettivo della ricerca su un territorio al centro della Terra dei fuochi grazie al protocollo d’intesa tra Coldiretti e Fondazione Real Sito.
 
I risultati delle analisi condotte attraverso le api intorno al casino di caccia vanvitelliano di Carditello sono confortanti. Analizzando le sostanze trasportate dai piccoli insetti sono risultate presenze di piombo bel al di sotto dei limiti previsti per il rischio per la salute umana, ma anche assenza di cadmio e diserbanti.
 
Tali risultati sono stati il frutto del biomonitoraggio che si è sviluppato a partire dalla realizzazione il 19 maggio 2017 di venti alveari nel sito reale. Da qui sono partite le api, le quali compiono ogni giorno circa dieci milioni di microprelievi di acqua, aria, suolo e vegetazione, su una superficie una di sette chilometri quadrati. Alla fine della stagione produttiva, e precisamente il 13 ottobre 2017, è stato effettuato un campione di miele costituito da un pool rappresentativo della produzione dell’apiario del Real Sito. Il campione è stato inviato all’Istituto zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise di Teramo dove è stato analizzato.
 
Il tutto è stato reso possibile grazie alla curiosità e al lavoro instancabile dell'ape ligustica, messa a disposizione dal Consorzio nazionale produttori apistici Conaproa, e all'ausilio scientifico delle Università Federico II di Napoli e del Molise. I risultati del monitoraggio sono stati illustrati dai professori Emilio Caprio e Antonio de Cristofaro, che hanno potuto dimostrare l'assenza di metalli pesanti e di diserbanti.
 
Luciano Ricchiuti, ricercatore dell'Istituto zooprofilattico sperimentale di Teramo, ha confermato i risultati delle ricerche e la bontà della metodologia adottata. La collaborazione preziosa del Conaproa, apripista e curatore tecnico del progetto, è stata illustrata dal vicepresidente Gennaro Granata.
 
Soddisfazione è stata espressa dal presidente di Coldiretti Caserta, Tommaso De Simone e dal direttore Angelo Milo. “Una grande vittoria – sottolinea Coldiretti Campania in una nota diffusa alla stampa – che rende giustizia alle produzioni ortofrutticole e zootecniche d'eccellenza del territorio, che vedono riconosciuto l'impegno verso la sostenibilità ambientale, con l'auspicio di proseguire nel lavoro di ricerca ampliando le analisi su altri territori costruendo un modello replicabile grazie alle piccole sentinelle ambientali”.