Per la Puglia ci sono 41 milioni di euro destinati ai coltivatori di olivi del Salento danneggiati da Xylella fastidiosa bloccati dalla burocrazia di Stato, regione Puglia e comuni.
Di questi ben 11 milioni del Fondo di solidarietà non possono essere ancora spesi perché regione Puglia non ha ultimato l’iter per la chiusura delle istruttorie e rischiano di non poter essere più impiegati. Mentre altri 30 milioni del Programma di sviluppo rurale Puglia 2014-2020 - misura 4.1.C. - destinati a cofinanziare il reimpianto di cultivar resilienti come Favolosa e Leccino, attendono ancora l’emanazione del bando da parte di regione Puglia e la registrazione da parte della Corte dei conti del decreto ministeriale di recepimento della Decisione di esecuzione (UE) 2017/2352 della Commissione, che modifica la Decisione di esecuzione (UE) 2015/789 relativa alle misure per impedire l’introduzione e la diffusione nell’Ue della Xylella fastidiosa, ormai pubblicata dalla Gazzetta ufficiale europea lo scorso 16 dicembre.
 

Il pressing di Coldiretti

"E' iniziato il conto alla rovescia per il completamento dell'istruttoria delle domande per la richiesta di risarcimento dei danni causati da Xylella fastidiosa e l'accesso alle risorse del Fondo di solidarietà nazionale, come da decreto legislativo 102/2004 sulle calamità naturali, sennò i soldi destinati alle imprese andranno irrimediabilmente perduti". A lanciare l'allerta il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.

“Il rimpallo di responsabilità tra regione Puglia e comuni ha ingigantito la voragine dei ritardi – aggiunge Cantele - L'iter che doveva essere chiuso 90 giorni dopo la pubblicazione del Decreto ministeriale di riconoscimento della calamità naturale, ovvero entro dicembre 2015, non è ancora stato completato.
Se i comuni non chiuderanno l'istruttoria delle domande entro marzo 2018 e non saranno spese tutte le relative risorse entro il 3 agosto 2018, gli 11 milioni di euro destinati alle imprese agricole salentine, rimaste senza reddito da 4 anni per colpa della Xylella, dovranno essere restituiti allo Stato, una inaccettabile beffa per i coltivatori che hanno subito un danno superiore al 30% della produzione lorda vendibile”.


"Chiediamo alla regione Puglia di farsi garante che le istruttorie vengano completate nei tempi utili - sottolinea Cantele - anche facendo ricorso a tutti gli strumenti della semplificazione amministrativa".
In ballo ci sono le richieste formulate da 900 aziende sul territorio salentino.
 

Confagricoltura, decreto reimpianti in ritardo

Confagricoltura denuncia invece il grave ritardo nell’emanazione del decreto ministeriale “Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di Xylella fastidiosa nel territorio della Repubblica italiana”. Senza la pubblicazione del decreto, già firmato dall’ex ministro Maurizio Martina, ma giacente innanzi alla Corte dei conti per la registrazione, non si possono spendere i soldi stanziati dal Psr Puglia per i reimpianti: ben 30 milioni dedicati a questo solo scopo con una misura ad hoc del programma, la 4.1.C. E regione Puglia, di conseguenza, non ne ha ancora pubblicato il bando.

“Siamo in attesa, da fine gennaio, per il decreto Xylella ed i produttori sono oramai esasperati per il mancato perfezionamento del provvedimento - riferisce il presidente della Federazione olivicola di Confagricoltura, Pantaleo Greco - Riteniamo intollerabile la lentezza nell’attuazione di un provvedimento a favore di un territorio flagellato come quello salentino per l’epidemia della Xylella”.

Il decreto – ricorda Confagricoltura - era stato salutato positivamente dai produttori olivicoli colpiti in quanto consentirebbe, in deroga al divieto esistente, l’impianto di olivi appartenenti a varietà dichiarate resistenti o tolleranti alla Xylella nella zona infetta.

“La possibilità dei reimpianti consentirebbe di dare un po’ di respiro ad un territorio martoriato – conclude il rappresentante di Confagricoltura -. In questi casi la vicinanza dell’amministrazione dovrebbe farsi sentire anche attraverso l’efficienza dei meccanismi burocratici”.
 

C’è una nuova pianta ospite per Xylella

Come se non bastasse la burocrazia ad attentare alla sicurezza delle imprese olivicole pugliesi, ci si mette anche la natura. Secondo quanto riportato da un gruppo di agronomi ed agrotecnici impegnati nei monitoraggi che fa capo al sito web Infoxylella è stata ufficialmente individuata una nuova pianta ospite di Xylella fastidiosa subspecie pauca ceppo Codiro.

“E' stato comunicato con il protocollo Selge n° 62/2018 del 6 marzo 2018 che nell'ambito delle attività di studio della patogenicità e biologia del ceppo salentino di Xylella fastidiosa è stata individuata una pianta di Hebe positiva ai saggi sierologici e molecolari (real time PCR, PCR-MLST)" scrivono gli esperti sul profilo Facebook di Infoxylella.

Al genere Hebe, della famiglia delle Scrophulariaceae, pianta ornamentale da giardino originaria della Nuova Zelanda e piuttosto diffusa negli areali mediterranei, appartengono più di cento specie e innumerevoli cultivar.

“Il Dna estratto da questa pianta è stato sottoposto ad analisi MLST per la determinazione della sottospecie e del "sequence type" del ceppo associato all'infezione, confermando che trattarsi sempre dello stesso ceppo Codiro o ST53" aggiunge la nota di Infoxylella.
“Hebe, già nota in altri paesi come ospite della subspecie multiplex, è la trentunesima specie identificata in Salento come ospite di Xylella fastidiosa, subspecie Pauca, ceppo Codiro".