La fiera Biofach di Norimberga ha ribadito l'esplosione della produzione biologica a livello mondiale. I dati sono realmente impressionanti: la superficie agricola certificata come biologica nel mondo è arrivata a coprire 57,8 milioni di ettari e il mercato globale è stimato in oltre 80 miliardi di euro.

Negli Usa, dove negli ultimi 10 anni si sono sempre registrate crescite "double digit", il valore degli acquisti al dettaglio è arrivato a 38,9 miliardi di euro - le catene di supermercati specializzati (come per esempio Whole Food) hanno avuto tassi di crescita da primato.
In Europa il paese leader nella vendita al dettaglio rimane la Germania, con ben 9,5 miliardi di euro. Mentre il mercato inglese da anni appare appannato. Lo sviluppo più impressionante nel continente è quello francese, il mercato dell'esagono oggi vale quasi 7 miliardi di euro grazie all'incredibile crescita del 22% nell'ultimo anno.

Non è un caso che Carrefour e E. Leclerc, le due catene francesi di supermercati peraltro comprese nella top ten mondiale, abbiano dichiarato la scorsa settimana un cambio di strategia con l'apertura di 2mila supermercati biologici ognuna. In paesi come la Svizzera e la Danimarca si registra la maggiore spesa pro-capite mondiale: alcuni prodotti (per esempio il latte) sono venduti al dettaglio quasi esclusivamente come biologici.

In questo panorama l'Italia ha finora giocato un ruolo da protagonista soprattutto per quanto riguarda la produzione e l'export. Sono tuttavia da guardare con attenzione i movimenti dei competitor sia all'interno che all'esterno dell'Unione. Le opportunità sono grandi ed avere una strategia nazionale è indispensabile.
Si può fare di più.