La Commissione europea ha presentato uno scenario di proposta di bilancio Ue pluriennale post 2021. Si tratta del primo bilancio europeo post Brexit e, pertanto, con un ammontare totale seriamente ridimensionato.
Le uniche voci di spesa per le quali la Commissione propone scenari di tagli, sono le politiche di coesione e quelle agricole. Proposti, invece, aumenti nei settori di immigrazione, sicurezza e difesa.
 

Il bilancio pluriennale Ue 2014-2020

Il regolamento consente all'Unione europea di spendere fino a 959,99 miliardi di euro in impegni di spesa e fino a 908,40 miliardi di euro in pagamenti durante il periodo 2014-2020. Una somma ingente in termini assoluti, ma pari solo all'1% della ricchezza annuale generata dai paesi Ue.
 

La procedura del bilancio pluriennale

La Commissione europea propone un bilancio. I governi dei paesi membri - mediante il Consiglio dell'Ue - e i deputati al Parlamento europeo, eletti direttamente dai cittadini, approvano la proposta, che diventa il bilancio dell'anno successivo.
 

La Politica agricola comune

Nel 2016 il bilancio della Pac ha ammontato a 61 miliardi di euro. Rispetto al bilancio complessivo dell'Ue, quello della Pac è diminuito drasticamente nel corso degli ultimi trenta anni, passando da quasi il 75% della spesa totale e meno del 40%. Durante questo periodo, diciotto nuovi Stati hanno aderito all'Ue - con conseguente raddoppio del numero degli agricoltori. Pertanto la spesa per agricoltore è oggi di gran lunga inferiore rispetto al passato.
 

Prossime tappe

Al più tardi all'inizio di maggio 2018, la Commissione europea presenterà una proposta formale relativa al prossimo bilancio a lungo termine dell'Ue. Nel frattempo la Commissione continuerà ad ascoltare tutte le parti interessate, anche mediante le consultazioni pubbliche sulle priorità dell'Ue avviate nel gennaio 2018.
 

Appuntamento il 23 febbraio a Bruxelles

Nella loro riunione del 23 febbraio i leader dell'Unione europea discuteranno di come garantire che le priorità che hanno fissato per l'Unione il 16 settembre 2016 a Bratislava e il 25 marzo 2017 nella dichiarazione di Roma possano essere adeguatamente finanziate e quindi trasformate in realtà.
 

Commissario Ue Oettinger: "No ad altri ritardi"

Günther H. Oettinger, commissario per il Bilancio e le risorse umane, ha dichiarato: "Non dobbiamo ripetere l'infelice esperienza del 2013, quando l'attuale bilancio dell'Ue è stato concordato con notevole ritardo. Se dovesse ripetersi un simile ritardo, più di 100mila progetti finanziati dall'Ue in settori fondamentali come il sostegno alle imprese, l'efficienza energetica, la sanità, l'istruzione e l'inclusione sociale non potrebbero essere avviati in tempo".