Vale la pena anche per l'agricoltura avere un occhio sempre ben puntato sulla Grande distribuzione moderna.

La Gdo distribuisce buona parte dei beni di consumo nei paesi a economia avanzata e le tendenze espresse dalla Gdo si riflettono inevitabilmente su tutti i settori produttivi. Oggi la Gdo nel mondo si sta dividendo in due grandi categorie – che vanno quindi a soddisfare le due categorie di consumatori in crescita. Se di fatto la classe media dei paesi occidentali è in grave crisi è inequivocabile che siano in aumento sia i poveri sia i ricchi.

Abbiamo quindi catene della Gdo che trattano prodotti a basso prezzo, le così dette "commodities": prodotti che vengono consumati prevalentemente dalle categorie sociali a più basso reddito. L'esempio più lampante di questa politica è dato dalla numero uno del rank mondiale della Gdo, la statunitense Walmart (il suo fatturato è pari al prodotto interno lordo della Finlandia), il cui motto, non a caso, è 'Every day low price' (ogni giorno il prezzo più basso). Diversa è invece la politica sviluppata da chi nella classifica globale occupa il secondo posto: la francese Carrefour.

L'insegna francese si trova a confrontarsi con l'agguerritissima concorrenza in tanti paesi dell'Europa e del mondo e ha quindi deciso di modificare la propria strategia con una forte qualificazione dell'offerta e un cambiamento dei propri format di vendita.
Uno degli obiettivi per esempio è quello di quadruplicare il proprio fatturato nel biologico, portandolo a cinque miliardi di euro entro il 2022.

Sempre nei prossimi cinque anni Carrefour vuole aprire 2mila nuovi supermercati di prossimità in tutte le grandi città europee. Il supermercato di prossimità è un piccolo supermercato molto comodo per i consumatori – in un certo senso il ritorno al negozio di vicinato.
Con questo Carrefour tende ad avvicinarsi alla clientela più affluente, quella con minor tempo e più denaro, all'americana: rich of money, poor of time. Si potrebbe allora dire: o tempora o mores.