Tornano i ribassi sui prezzi del grano duro fino nazionale nel Mezzogiorno d'Italia e Foggia si conferma la piazza termometro di questa vasta area geografica per il cereale pastificabile. La timidissima ripresa dei prezzi all'origine di fine gennaio e la stabilità sul mercato all'ingrosso nel mese scorso - in controtendenza rispetto al dato nazionale Bmti - sono già un ricordo.

Due i dati forti: il prezzo medio registrato da Ismea il 7 gennaio sulla piazza pugliese torna a quello del 6 dicembre, mentre l'Osservatorio prezzi della Camera di commercio di Foggia oggi – 14 febbraio 2018 – decreta un calo del 3,08% sul 31 gennaio scorso.


Ismea, prezzi all'origine ancora al ribasso

A Foggia Ismea ha registrato un prezzo medio del grano duro fino nazionale all'origine di 217,50 euro a tonnellata - alle condizioni "franco magazzino di partenza" lo scorso 7 febbraio – in calo del 2,2% sull'ultima rilevazione, ma in realtà con una perdita del 3,59% se raffrontato ai 222,5 euro registrati dall'Istituto il 24 gennaio scorso, quando invece si era rilevata una ripresina dello 0,46% sul 6 dicembre. In pratica il prezzo rilevato il 7 febbraio torna allo stesso valore del 6 dicembre: 217,5 euro.
Rispetto al 29 agosto 2017, quando il prezzo era di 232,5 euro alla tonnellata, si riscontra una perdita del 6,39%.


Foggia, prezzi all'ingrosso ancora giù

Le prime due settimane di febbraio gelano i prezzi del grano duro fino nazionale all'ingrosso sulla piazza di Foggia, che perde così complessivamente il 3,08% su valori massimi nelle due sedute del mese rispetto alle quotazioni del 31 gennaio scorso, stabili dal 4 ottobre 2017. Un calo dei corsi che pesa ancor più, visto che il grano duro fino nazionale era rimasto stabile sulla piazza della Capitanata per tutto il mese di gennaio, in aperta controtendenza rispetto alla media delle piazze italiane. I primi segni di cedimento arrivano già il 7 febbraio, con un prezzo minimo che cala a 221 euro a tonnellata, e il massimo a 226. Ma il 14 febbraio il cereale pastificabile perde altri 5 euro e quota 215 sui valori minimi e 220 sui massimi

Dopo una stasi durata mesi, i valori del cereale, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" rilevati dalla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia tornano a perdere quota: ancora fino al 31 gennaio 2018 erano inchiodati sui massimi a 227 euro alla tonnellata ed a 222 euro sui minimi, gli stessi prezzi dal 4 ottobre 2017, quando per altro si scontava già una perdita secca del 5,42% sul 30 agosto 2017, quando si era attestato 240 euro.