Si terrà a Rivolta d’Adda (Cr) il prossimo 5 febbraio alla nell'ambito della Fiera dell'agricoltura di Sant'Apollonia (dal 10 al 12 febbraio) il convegno “Le microalghe in agricoltura: prospettive, business e sostenibilità”. Appuntamento alle 21.00 nella sala consiliare di Piazza Vittorio Emanuele II.
 
"La coltivazione di microalghe rappresenta un’opportunità per il settore agricolo in termini soprattutto di bioeconomia, sostenibilità e differenziazione dei mercati di sbocco per le aziende agricole - spiega Marina Montedoro, direttore dell'Istituto Spallanzani che promuove l'evento -. Scopo del convegno sarà proprio quello di mostrare come sviluppare questa tecnologia delle microalghe nel nostro territorio, così come già avvenuto all’estero, stimolando un dibattito che dia degli spunti efficaci agli operatori del settore. In Europa e, soprattutto in Italia, queste produzioni sono ancora molto limitate a fronte di una richiesta di mercato in crescita. Ci troviamo, quindi, a importare il prodotto finito dal resto del mondo. La sfida che il nostro Istituto vuole lanciare, è quella di arrivare alla produzione di microalghe 100% italiane, certificandone la qualità oltre che la provenienza, per competere sul mercato mondiale". Un mercato, quello delle microalghe, che vale a livello mondiale circa 608 milioni di dollari (dati 2015) e che è destinato a crescere, secondo l'ultimo rapporto Algae Market, fino a  1.143 milioni entro il 2024.
 
L'incontro si rivolge atutti gli stakeholder del settore agricolo, allevatori, gestori di impianti a biogas, imprenditori del settore mangimistico, lattiero caseario e agronomico, e vedrà in veste di relatori Katia Parati, responsabile del settore Acquacoltura dell’Istituto Spallanzani, e Federico Castillo Cascino, ricercatore del settore Acquacoltura dell’Istituto Spallanzani, che descriveranno le attività di ricerca sulle microalghe che l’Istituto, in collaborazione con altri centri e grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, sta portando avanti in questi ultimi anni, finalizzate alla prevenzione e alla riduzione dall’inquinamento delle acque superficiali e profonde derivante dall’attività zootecnica e agroalimentare. Inoltre presenteranno le grandi opportunità di questa nuova tecnologia che permette di produrre anche preziosi elementi richiesti da diversi settori, alcuni dei quali particolarmente redditizi, quali omega-3, carotenoidi, proteine, sostanze antiossidanti e antibiotiche impiegabili ad esempio in nutraceutica, in farmaceutica e in cosmesi.

Scopri i dettagli del convegno sulle microalghe