Esiste una 'cultura dell'agricoltura'? Da oggi sì, grazie alla nuova partnership tra Fondazione Qualivita e Istituto dell'Enciclopedia italiana che hanno annunciato a Roma la nascita di Treccani Gusto, un progetto editoriale che si pone l'obiettivo di lanciare una nuova immagine dell'Italia e delle sue eccellenze enogastronomiche nel contesto internazionale e di ridefinire l'apporto culturale dei suoi prodotti tipici, patrimonio del paese al pari di cultura, paesaggio e arte.
 
La crescita del nostro panorama agroalimentare è in corso da diversi anni e, nonostante tutta una serie di problematiche di carattere burocratico e logistico, puntando sulla qualità, i prodotti enogastronomici made in Italy si sono conquistati all'estero importanti fette di mercato. Alcuni settori specifici, come quello del vino, hanno anche individuato e seguito un percorso di promozione e difesa dei prodotti incentrato, oltre che sulla qualità, su territorio e specificità, ma il primo vero passo formale in avanti verso la creazione di una cultura dell'agroalimentare e dell'enogastronomia italiana si è fatto con l'Expo 2015 che, stando alle cifre ufficiali, ha richiamato in 184 giorni oltre 20 milioni di visitatori, consacrando tra l'altro il connubio tra cibo e turismo.

Le eccellenze italiane nei settori agricolo e agroalimentare, in particolare quelle a Indicazione geografica tutelate dai marchi di qualità europei Dop, Igp e Stg, si sono poste al centro dell'interesse collettivo non più solo come un'enorme risorsa economica, ma anche come una straordinaria occasione di raccogliere e valorizzare un'importante eredità culturale. Il cibo e il vino non sono più un tema che coinvolge esclusivamente gli addetti ai lavori del mondo agricolo, ma sono il fulcro delle discussioni globali sulle prospettive di sviluppo economico, ambientale e sociale.
 
Nuove tecniche di coltivazione, impatto ambientale, ricerca, innovazione tecnologica e agricoltura sostenibile, sono tematiche approdate alla platea dei consumatori anche in virtù di nuovi stili di vita che pongono il cibo e il vino al centro di scelte, comportamenti, linguaggi. L'agricoltura e la ruralità, legate a uno specifico territorio, si riscoprono esperienze da condividere per beneficiarne collettivamente e, grazie alle linee guida dettate dalle certificazioni di qualità e al lavoro di produttori, istituzioni e organi di controllo, oggi i professionisti italiani del settore alimentare presentano uno dei modelli economico-culturali meglio disposti ad affrontare i cambiamenti che il mondo contemporaneo propone.
I produttori italiani hanno dimostrato con il loro esempio come si possa produrre ricchezza rispettando la qualità, la biodiversità, l'ecologia, il territorio, il paesaggio. Queste esperienze hanno dimostrato di saper cogliere le opportunità economiche salvaguardando forma e sostanza della nostra cultura; una cultura che deve tuttavia essere tradotta e tramandata attraverso un'opera di diffusione che la liberi dai suoi attuali vincoli di settorialità per assumere le connotazioni di conoscenza generale comune.
 
E' con l'idea di avvicinarsi a questo ambizioso obiettivo che nasce Treccani Gusto, un progetto finalizzato alla creazione di contenuti editoriali, nella ricerca di un linguaggio comune che possa dare voce a un racconto sulle eccellenze enogastronomiche italiane.
 
"Iniziative come quella di oggi confermano quanto sbaglino a pensare che con la cultura non si mangi" ha commentato Paolo De Castro, parlamentare europeo e presidente del Comitato scientifico Qualivita. "Le nostre Dop e Igp, grazie al sistema europeo di denominazioni certificate, qualificano un patrimonio di prodotti ineguagliabili al mondo, frutto dell'accumularsi nei secoli di conoscenze e di saper fare: la loro valorizzazione da parte di un istituto prestigioso come Treccani non può che aumentarne la rilevanza e la conoscenza a livello nazionale e, mi auguro, internazionale, esaltando il legame indissolubile tra cibo di qualità, territorio e cultura".
 
L'obiettivo del progetto editoriale è quello di organizzare in un unico corpus le molteplici esperienze del mondo rurale italiano, al fine di renderle un patrimonio culturale accessibile al nostro paese e al resto del mondo. La complessa ricchezza delle esperienze agroalimentari e vitivinicole, che le rende uniche e inimitabili, sarà oggetto di prodotti editoriali divulgativi capaci di raggiungere il variegato pubblico alla ricerca di un canale di conoscenza sul mondo rurale.
 
Nel dettaglio, Treccani Gusto sarà costituito da una nuova edizione dell'Atlante Qualivita, un magazine digitale pensato per coinvolgere i soggetti attivi sul territorio raccontando i diversi aspetti dell'ambito agroalimentare in relazione anche ad ambiti evoluti come il turismo e una banca dati, con glossario specialistico e ricettario, che si propone di diffondere il lessico e il patrimonio informativo delle produzioni di qualità e delle Indicazioni geografiche in modo che - attraverso l'eccellenza della banca dati digitale di Treccani - vengano riconosciuti e tutelati nel mondo come elemento consolidato della cultura italiana.
 
"I risultati dell'agroalimentare non sono frutto di nuove invenzioni, ma l'effetto di un lavoro di squadra per valorizzare qualcosa che già c'era" ha detto il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. "L'iniziativa di Treccani apre nel migliore dei modi l'Anno nazionale del cibo e mi auguro possa diventare un punto di riferimento per diffondere conoscenza e consapevolezza. Perché non c'è sviluppo senza cultura".
 
Dal canto suo, il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha ribadito come cultura e turismo siano fortemente legati e come il cibo italiano sia un elemento fondamentale dell'identità culturale nazionale. "Nel mio paese il Castello Estense è famoso come la salama da sugo" ha scherzato il ministro, che ha poi ribadito come investire nel nostro patrimonio culturale significhi attrarre turismo ed economia.
 
"Treccani ritiene importante il suo impegno, accanto a Fondazione Qualivita, per la tutela e la promozione dei valori culturali legati alle eccellenze enogastronomiche italiane" ha chiarito Massimo Bray, direttore generale Treccani. "Siamo convinti che ci sia bisogno, oggi più che mai, di fare sistema e di promuovere in forma autorevole l'immagine dell'Italia produttiva nel mondo, collocando il cibo e il vino del nostro paese accanto agli altri elementi costitutivi del patrimonio culturale nazionale italiano. Vogliamo partecipare all'Anno nazionale del cibo italiano mettendo a disposizione la nostra esperienza editoriale, le tecnologie sviluppate per il portale che conta più di 500mila visitatori unici al giorno e tutti gli strumenti e le competenze che hanno caratterizzato Treccani negli oltre novanta anni della sua storia".