Lo scorso 18 dicembre a Enna si è tenuto il convengo 'La crescita del biologico tra sostenibilità e innovazione', momento conclusivo dell'attività svolta dalla società di formazione Atf Studio che ha messo a punto e realizzato il progetto 'Gea - Generare efficienza in azienda'.
Progetto finanziato dal Fondo specifico per l'agricoltura Foragri (avviso 1/2016), il fondo paritetico di Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, coinvolgendo tredici imprese agricole siciliane concentrate tra Enna e Caltanissetta, territori da sempre vocati all'agricoltura, con un'attenzione particolare alle produzioni biologiche e biodinamiche.
 
I numeri del resto indicano una direzione già tracciata: la Sicilia è prima tra le regioni d'Italia per territorio coltivato in biologico, il 26% della Sau, con circa 12mila aziende agricole impegnate, pari al 5% di quelle dell'ssola, oltre ad una straordinaria biodiversità: più di 70 vitigni  autoctoni, 45 varietà di grani, 49 presidi Slow food ed una curiosità, un elevato numero di aziende guidate da donne.
 
"Puntare al biologico è per noi una necessità, il nostro territorio si sta desertificando - ha commentato l'imprenditrice Silvia Turco - il progetto Gea è stato illuminante. La donna è il punto cardine dell'agricoltura, madre della terra".
 
Sono stati formati oltre novanta dipendenti delle aziende: cooperativa Rinascita, che produce il cosiddetto pomodoro siccagno e ha impegnato i propri dipendenti sull'aggiornamento delle tecniche di trasformazione del prodotto; Fattoria di Gèsu e il caseificio Luca Cammarata, impegnate nel percorso formativo sull'agricoltura biodinamica, e le aziende Gea Turco, Silvia Turco, Delizia Amaraddio, Antonino Barberi, La Placa, Chiara Alessandra, interessate al corso sull'agricoltura biologica rigenerativa.
 
Dall'analisi dei fabbisogni di queste aziende è emersa una domanda di formazione specialistica in grado di supportare le attività produttive e di ridurre i problemi tecnico-agronomici legati alla produzione col metodo biologico. Come perfezionare e ampliare il know how nell'applicazione di nuove tecniche nel processo di produzione biologico o ampliare le conoscenze e potenziare le competenze nella conduzione di tecniche innovative di produzione con il metodo dell'agricoltura biodinamica, per aumentarne ancor di più le rese di produzione.
Emersa anche la necessità di approfondire le tematiche relative alle innovative tecniche di agricoltura biologica e alle nuove tecniche di produzione da agricoltura organica e rigenerativa.
 
Hanno relazionato: Alfio Furnari, presidente Aiab Sicilia, Francesco Ancona, agronomo, Op Agrinova bio 2000, Arturo Genduso e Francesco Di Lorenzo, agronomi, esperti in agricoltura biodinamica.
 
E' intervenuto Stefano Bianchi, presidente del Fondo interprofessionale Foragri, il quale ha affermato: "Questa è la formazione che funziona e che ci piace. Oggi l'agricoltura torna a crescere così come i consumi. Il tema principale è il cambiamento e l'agricoltura rigenerativa e biodinamica diventano l'asset principale del loro sviluppo e capacità di stare sul mercato. Per Foragri questo è un grande successo, abbiamo bisogno di proposte di questo genere".
 
"Quando incontriamo queste esperienze siamo particolarmente soddisfatti - ha concluso il direttore Foragri Roberto Bianchiquesto segmento ci interessa molto e siamo a disposizione delle aziende per crescere con loro in competenze e know how".
 
Ad illustrare i dati conclusivi del progetto è stata la responsabile Atf Studio Caterina Farsaci. "Il piano è rappresentativo di uno dei comparti più diffusi e conosciuti al mondo con le aziende beneficiarie che operano nel territorio siciliano nell'ambito della 'filiera agroalimentare' con prodotti competitivi e garantiti in termini di sicurezza, gusto e qualità, che rispondono alle esigenze del mercato in continua evoluzione, sperimentando con successo, nel rispetto della tradizione, le tecnologie più avanzate".