Lo abbiamo segnalato già qualche tempo fa: nonostante la grande superficie boschiva (11 milioni di ettari, il 36% della superficie del paese)  - peraltro in forte e netta crescita (+28mila ettari all'anno) l'Italia dipende in maniera nettissima dall'estero (l'80% del fabbisogno) – non stiamo parlando solo di legname pregiato ma anche di comunissimi prodotti quali legna e pellet da ardere (solo i pellet: 1,6 milioni di tonnellate importate).

Il nostro paese importa quindi ogni anno ben 8 miliardi di euro di legname e affini di cui cinque da paesi Ue e tre da quelli extra europei (Istat).
Per Federlegno sono ben 280mila i posti di lavoro che potrebbero venire creati da una corretta gestione del patrimonio boschivo nazionale. Si può allora salutare con gioia la creazione al ministero delle Politiche agricole e forestali di una Direzione foreste che avrà come scopo "La pianificazione e valorizzazione del patrimonio forestale". 

Ci si dia allora una mossa anche per il decreto legislativo che contiene la riorganizzazione delle normativa forestale. Ci si sbrighi per l'occupazione, per le aziende agricole montane, per frenare il dissesto idrogeologico impellente che costa al paese altri miliardi di euro.