Grano duro pastificabile: i prezzi sia all'origine che all'ingrosso al Sud sono fermi e languono su valori non remunerativi per gli agricoltori, mentre il Governo alza il massimale per i premi ad ettaro sui contratti di filiera portandolo sul 2018 a 200 euro.
E a Roma lunedì 18 dicembre 2017 c'è un pubblico incontro tra i rappresentanti delle associazioni di pastai e molini e i vertici nazionali di Cia, Confagricoltura, Alleanza delle cooperative agroalimentari e Copagri.
Grande assente Coldiretti.


I prezzi inchiodati

I prezzi del grano duro fino nazionale all'ingrosso – alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" rilevati dalla Borsa merci della Camera di commercio di Foggia ieri - 13 dicembre 2017 - sono inchiodati sui massimi a 227 euro alla tonnellata ed a 222 euro sui minimi dal 4 ottobre 2017.
E il grano duro pastificabile italiano continua a registrare una perdita sui valori massimi del 5,42% sul 30 agosto, quando era attestato 240 euro. Tanto si ricava dai valori diffusi ieri dall'Osservatorio prezzi della Capitanata.

Intanto, Ismea continua a rilevare il 6 dicembre un prezzo medio all'origine per il grano duro fino nazionale sulla piazza di Foggia di 217,50 euro a tonnellata alle condizioni di "franco magazzino di partenza".
Un valore fermo dal 25 ottobre e che comporta una perdita complessiva sui valori del 29 agosto del 6,46%, quando il prezzo era di 232,5 euro alla tonnellata.

Lunedì prossimo, 18 dicembre alle ore 10:30 presso l'Hotel NH Collection di Piazza dei Cinquecento a Roma, i rappresentanti del mondo agricolo e cooperativo, mugnai e pastai si incontrano per presentare le proposte che uniscono la filiera della pasta.


L'incontro nazionale di filiera del 18 dicembre

Aidepi, Alleanza delle cooperative agroalimentari, Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Italmopa si siedono attorno a un tavolo per parlare di innovazione, pratiche agricole sostenibili, concentrazione dell'offerta, premi e incentivi per la produzione di qualità, stoccaggio della materia prima, tracciabilità e sicurezza.

Ai pastifici servono grandi quantitativi di grano di alta qualità, ma pur essendo l'Italia il primo produttore in Europa di frumento duro, ancora oggi il grano nazionale non riesce a soddisfare il fabbisogno dell'industria di trasformazione.

Intervengono: Paolo Barilla, presidente Aidepi, Giorgio Mercuri, presidente Alleanza cooperative agroalimentari, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Franco Verracina, presidente Copagri e Cosimo De Sortis, presidente Italmopa.


La manovra del Mipaaf sui contratti di filiera

I cerealicoltori che nel 2018 coltiveranno grano duro destinato alla produzione di pasta nell'ambito di contratti di filiera di durata triennale sottoscritti con molini e pastifici, riceveranno un premio il cui importo unitario potrà arrivare a 200 euro ad ettaro. Nel 2017 il massimale era stato invece di 100 euro per ettaro.

L'aiuto è concesso con le regole del regime de minimis, nel limite dell'importo massimo di 15mila euro nell'arco di tre esercizi finanziari. Questo perché l'apposito fondo dedicato ai contratti di filiera per in grano duro nello Stato di previsione del ministero per le Politiche agricole allegato alla legge di Bilancio - in discussione alla Camera dei deputati - ha visto un incremento finanziario fino a 20 milioni di euro.

Gli agricoltori, per ottenere l'aiuto, devono presentare richiesta di accesso al premio in occasione della compilazione della domanda unica di pagamento della Pac entro il prossimo 15 maggio 2018 seguendo la prassi già nota.