Le Marche puntano con decisione sul biologico, aumentando le risorse del Programma di sviluppo rurale 2014 - 2020 in maniera significativa.

Un comparto quello del biologico marchigiano, che è in continua crescita con 2.677 aziende certificate e una superficie coltivata di 63mila ettari, circa il 15% della Sau regionale.

Dati che sono stati illustrati già in occasione del convegno 'Agricoltura biologica tra mercato e sostenibilità' che si è tenuto a giugno a Isola del Piano in provincia di Pesaro Urbino.

Così la giunta regionale in questi giorni ha destinato al settore i primi 16 milioni della nuova programmazione del Psr, avvenuta lo scorso 8 novembre dopo il via libera dell'Europa, che ha autorizzato l'utilizzo dei 160 milioni di euro aggiuntivi arrivati dalla solidarietà dello Stato e delle altre regioni italiane a seguito del sisma.

Le nuove risorse pervenute consentiranno di finanziare tutte le 482 domande di contributi presentate dalla aziende biologiche marchigiane con il secondo bando Psr.

Complessivamente, nel biennio 2016 - 2017, la Regione ha investito oltre 85 milioni di fondi europei per sostenere la riconversione al biologico di 2.432 aziende.

Un impegno notevole, per l'assessore all'agricoltura Anna Casini, che testimonia la volontà di promuovere un'agricoltura attenta alla qualità dell'ambiente.

Il biologico, come ha ricordato in conclusione l'assessore, è un settore dove le Marche hanno un primato nazionale che la regione vuole consolidare.

Un comparto di grande rilievo e di grandi prospettive anche dal punto di vista economico, che vuole sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dall'Unione europea.