La siccità di quest'anno non ha risparmiato nemmeno la lenticchia di Castelluccio di Norcia, faticosamente salvata dal terremoto con la ormai famosa impresa della semina realizzata grazie all'aiuto dell'esercito.

Gli effetti della siccità si erano già fatti sentire in piena estate, facendo temere per l'andamento del raccolto, di cui si prevedeva già un calo.

E ora, secondo una stima della Coldiretti, si calcola che il caldo e la carenza idrica abbiano portato ad una perdita di produzione della lenticchia dal 20% al 30%.

Una produzione tuttavia di buona qualità che ammonta a circa 3mila quintali di prodotto a marchio Igp.

E una raccolta, quella di quest'anno, anche di alto valore simbolico, per segnare una ripartenza e il proseguo ininterrotto delle attività agricole, nonostante le enormi difficoltà.

"Un esempio della capacità di resistenza degli agricoltori che continuano a presidiare il territorio e a difenderne le risorse con caparbietà", come ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

Un anno simbolicamente importante anche perché coincide proprio con il ventennale del riconoscimento dell'Indicazione geografica protetta, avvenuta con la pubblicazione del Regolamento CE 1067/97 del 12 giugno 1997.