Dalla Basilicata più erbe officinali per gli amari
E' quanto emerge dall'accordo di filiera corta firmato a Pisticci Scalo (Matera) dall'azienda della famiglia Vena e dall'Alsia alla presenza del presidente Pittella
Questo articolo è stato pubblicato oltre 3 anni fa
Scopri tutte le notizie aggiornate sull'agricoltura, puoi trovarle con la ricerca articoli.

Erbe officinali, un comparto nel quale stanno investendo molti giovani agricoltori
Fonte foto: © darval - Fotolia
Al tavolo erano presenti: il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, l'assessore regionale alle Politiche agricole e forestali Luca Braia, il proprietario dell'azienda pisticcese Pasquale Vena, il direttore dell'Alsia Domenico Romaniello e i vertici della Coldiretti Basilicata; il presidente Piergiorgio Quarto ed il direttore Francesco Manzari.
La famiglia Vena ha accettato la sfida della filiera corta proposta da Coldiretti Basilicata dando così la possibilità a circa 20 giovani imprese, molte di queste vincitrici del bando del Programma di sviluppo rurale 2014/2020 riguardante i primi insediamenti, di produrre una gamma di erbe officinali, esattamente sette, utili ad aromatizzare il popolare amaro: genziana, assenzio romano, achillea odorosa, salvia sclarea, origano volgare, maggiorana e timo volgare. In tutto questo progetto, l’Alsia sarà determinante nel fornire le indicazioni ai produttori utili a determinare una qualità elevata delle erbe officinali.
Il presidente della Regione Basilicata ha detto: "La famiglia Vena ha mostrato attaccamento alla nostra terra. Il rispetto per le proprie origini ha costituito il trampolino di lancio".
“La firma del protocollo dimostra che ce la possiamo fare. La disponibilità della Regione è totale" ha concluso Pittella a margine della sigla del protocollo.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Regione Basilicata
Autore: Mimmo Pelagalli
Tag: giovani organizzazioni agricole sviluppo rurale piante officinali e aromatiche aggregazione contratti di filiera bandi Psr
Ti è piaciuto questo articolo?
alla newsletter di AgroNotizie
e ricevine altri