Un nuovo marchio, una trafila che descrive lo skyline di una città, un contratto di filiera da 5mila ettari con i cerealicoltori della regione che coltivano in biologico e che vedono riconoscersi un prezzo minimo fino a 700 euro alla tonnellata: la Basilicata organizza così la sua propria resistenza alla crisi di prezzo del grano duro nazionale.

Il 15 giugno scorso è stata presentata alla Camera di commercio di Matera la nuova linea di pasta secca alimentare "Pastai di Matera" dell'azienda lucana Fattincasa guidata da Mimmo Balsamo che si affianca al già noto brand "Pasta di Stigliano".

La nuova linea prevede l'utilizzo di grano bio di Basilicata al 100%, in particolare delle varietà Saragolle e Senatore Cappelli ed il profilo stilizzato dei Sassi di Matera, città capitale europea della cultura nel 2019, diventa marchio di fabbrica ed una delle trafile utilizzate per produrre la pasta. "Un progetto economico, sociale ed etico allo stesso tempo" ha affermato Luca Braia, assessore all'Agricoltura della Regione Basilicata, durante l'evento.

La nuova linea di pasta strizza l'occhio al grande progetto di Matera città europea della cultura 2019 e realizza con l'utilizzo di soli grani duri locali un contratto di filiera tutto made in Basilicata.

"Abbiamo stretto un contratto di filiera con i nostri cerealicoltori in biologico sulla linea Pastai di Matera, sono tutti lucani e percepiscono un prezzo minimo di 400 euro/tonnellata per il grano Senatore Cappelli, mentre per il Saragolle arriviamo a 700 euro. Sulla linea Pasta di Stigliano, invece, paghiamo 400 euro il Senatore Cappelli e 300 euro per le altre varietà" dichiara ad AgroNotizie Mimmo Balsamo.

L'imprenditore pastario aggiunge: "Stiamo procedendo ora alla costruzione del molino, per ottenere in proprio la semola, a prezzo di duri sacrifici stiamo riuscendo a metter su questa realtà tutta lucana".

"Un nuovo marchio di pasta di altissima qualità ottenuta dai preziosi grani lucani tramite l'attenta e sapiente lavorazione dei mastri pastai lucani custodi delle antiche tradizioni locali. Possiamo dire che c'è davvero tutto in questa pasta" ha continuato l'assessore lucano. 

Sullo sfondo c'è la riorganizzazione del comparto cerealicolo in Basilicata, e "un dipartimento Agricoltura che vuole accompagnare questi processi di aggregazione che possono essere il vero futuro per l'agricoltura lucana" ha sottolineato Braia.

Il mondo agricolo lucano sarà presto chiamato, attraverso i bandi del Programma di sviluppo rurale Basilicata 2014-2020, a mettere in campo progettualità di filiera "e noi continueremo a spingere in questa direzione dove i risultati si cominciano a vedere, a prescindere anche dai contributi e dagli strumenti di sostegno come ad esempio nel caso dei cereali e dei prodotti da forno" ha concluso Braia.