Occhi puntati su olio e latte, il primo alle prese con le importazioni dalla Tunisia, il secondo con la crisi dei prezzi che strangola le stalle. Della “battaglia dell'olio”, come l'ha chiamata il “Corriere della sera”, si inizia a parlare l'11 marzo su molti quotidiani e fra questi “Repubblica” che spiega come l'obiettivo di sostenere l'economia tunisina si stia trasformando in un danno per l'olivicoltura italiana.
Toni accesi quelli de “Il Giornale” che racconta i retroscena di questa scelta che penalizza i nostri produttori. Interviene sull'argomento Paolo De Castro che intervistato da “Il Resto del Carlino” del 12 marzo definisce uno sbaglio nei tempi e nei modi la scelta delle importazioni a dazio zero dalla Tunisia. “Libero” nello stesso giorno punta il dito su dodici eurodeputati italiani che hanno siglato l'intesa per l'importazione di olio tunisino. In difesa dell'accordo l'articolo pubblicato da “L'Unità” del 12 marzo che ne ribadisce le finalità, tese a sostenere l'economia tunisina.

Allevatori delusi
Dopo l'olio è il turno del latte alle prese con una pesante crisi i cui effetti si pensa di arginare con una moratoria dei debiti degli allevatori, come anticipa “Il Sole 24 Ore” del 12 marzo. Della crisi del latte si occupa il vertice dei ministri agricoli della Ue, in vista del quale si moltiplicano le proposte, come quella riferita da “La Stampa” del 13 marzo di predisporre un taglio volontario della produzione. Le conclusioni del vertice comunitario sono riportate da “Il Sole 24 Ore” del 15 marzo che precisa come gli aiuti predisposti da Bruxelles vadano a latte in polvere e burro. Aiuti che toccano solo marginalmente i produttori italiani, come sottolinea il giorno seguente ancora “Il Sole 24 Ore”.
Un'altra delusione per gli allevatori arriva dalla conclusione dei lavori dell'Antitrust che assolve le industrie del latte dal sospetto di fare “cartello” e punta il dito contro gli stessi allevatori, poco organizzati. I dettagli si possono leggere su “Repubblica” del 12 marzo.
Sul settore del latte si abbatte infine una nuova emergenza con la scoperta di partite di latte e di formaggi contenenti aflatossine. Se ne parla il 16 marzo sul “Giornale di Brescia”. Unica consolazione è la conferma della moratoria sui mutui che potranno essere sospesi per 30 mesi. La notizia è riportata il 17 marzo da numerosi quotidiani e fra questi "Il Sole 24 Ore" e “QN”.

Pomodoro in allarme
Le agevolazioni sull'import preoccupano anche i produttori di pomodoro. Le partite provenienti dal Marocco, scrive “La Stampa” dell'11 marzo, stanno mettendo in crisi gli agricoltori siciliani. Una situazione pesante, scrive “Il Giornale di Sicilia” del 13 marzo, che coinvolge non solo il pomodoro, ma anche gli agrumi. E' allarme per il pomodoro di Pachino, si legge sulla “Gazzetta del Mezzogiorno” del 14 marzo e ancora la stessa “Gazzetta del Mezzogiorno” informa che le sofferenze si estendono al grano il cui prezzo è ancora in flessione.
Di pomodoro da industria si occupa il quotidiano piacentino “Libertà” per commentare le difficoltà nel rinnovo del contratto. Con il mercato del pomodoro in affanno si riducono gli ettari destinati a questa coltura che al Nord segnano un meno 10%, il che rischia di farci perdere la leadership in questo settore come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 16 marzo.

Bene mele e mozzarella
Notizie positive si incontrano nella produzione di mele, con un aumento delle vendite in questo inizio di 2016 che emerge dalle analisi di Assomela riportate da “L'Adige” del 16 marzo. Le buone notizie continuano con “Avvenire” del 16 marzo che evidenzia i migliori ricavi raggiunti dal settore agroalimentare nel suo complesso.
Fra le produzioni con il segno più davanti si incontra poi la mozzarella di bufala, come si apprende il 12 marzo da “Il Sole 24 Ore” e ancora su “Il Sole 24 Ore” del 15 marzo, in questo caso, una breve notizia conferma che per l'ortofrutta si segnalano prezzi in rialzo.

Da Bruxelles a mani vuote
Torniamo a Bruxelles con la richiesta italiana di bloccare il sistema inglese di etichettatura degli alimenti che evoca un semaforo per evidenziarne pregi e difetti. Un sistema che penalizza molto alcuni prodotti italiani e che comporta una caduta delle nostre esportazioni, come evidenzia la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 15 marzo. Ma la richiesta italiana, si legge su “Il Sole 24 Ore” cade nel vuoto, mentre la Francia, afferma “Italia Oggi” del 16 marzo ottiene, seppure in via provvisoria, l'indicazione in etichetta dell'origine di latte e carne. Al contrario l'Italia, denuncia “Libero”, torna da Bruxelles a mani vuote.

La guerra delle erbe
Restiamo a Bruxelles e alle sue direttive che hanno portato all'aumento dell'Iva su basilico, rosmarino e salvia che passa dal 4 al 10%. Se ne parla diffusamente su “Il Secolo XIX” del 13 marzo e sullo stesso argomento torna il 14 marzo “Il Tempo” che parla di una “guerra delle erbe”.

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