Gli allevamenti tirano un respiro di sollievo. Dalla direzione generale dell'Ambiente della Commissione Ue è arrivato il via libera per Lombardia e Piemonte ad aumentare la quantità di azoto proveniente dalle stalle che può essere immessa sui terreni. Il vincolo di 170 kg per ettaro sale così a 250 kg, come si legge in una breve nota pubblicata il 2 marzo dalla "Gazzetta di Modena".
Nello stesso giorno "La Provincia Pavese" commenta come questa decisione venga incontro a reali esigenze agronomiche, consentendo di ridurre integrazioni con concimi chimici, ricordando peraltro la necessità di chiedere espressamente la volontà di usufruire della deroga. E ora, si legge sulla "Gazzetta di Reggio Emilia" del 26 febbraio, è tempo di rivedere la mappa delle aree vulnerabili alla luce delle nuove evidenze scientifiche che hanno di fatto spostato il problema dagli allevamenti ad altre fonti di inquinamento, civili e industriali.
Risolto il problema nitrati, gli allevamenti devono tuttavia vedersela con il problema delle emissioni in atmosfera. Se ne parla su "Il Resto del Carlino" del primo marzo a proposito delle linee guida da seguire, il cui rispetto potrebbe rivelarsi problematico.

Olio, tra frodi e importazioni
Restiamo a Bruxelles parlando di olio, con la notizia riportata da "Il Sole 24 Oredel 27 febbraio a proposito delle "garanzie" che la Commissione europea ha accolto per limitare le conseguenze sui mercati dall'ingresso di prodotto a dazio zero. Importazioni che provengono dalla Tunisia, alle quali hanno dato il via libera anche europarlamentari italiani, dei quali "Libero" del 26 febbraio si premura di ricordare i nomi. In complesso, scrive nello stesso giorno "La Stampa", si attende un aumento di 35mila tonnellate per i prossimi due anni. Con l'aumento delle importazioni di olio tunisino, afferma "Libero" del 27 febbraio, ci sarà anche una probabile impennata delle frodi con protagonista il falso made in Italy.

Non si fermano le frodi
Che le frodi sull'olio siano numerose, in particolare ai danni del prodotto extra-vergine, emerge da un'indagine condotta da Unaprol e riportata dal quotidiano piacentino "Libertà" del 3 marzo. Il 2 marzo la "Gazzetta del Mezzogiorno" si occupa delle frodi per salutare con soddisfazione la decisione della Camera di non procedere con la depenalizzazione dei reati alimentari. Ma le frodi non si fermano all'olio e in particolare sui mercati stranieri è un fiorire di prodotti che nel nome richiamano prodotti italiani, come la "Rikotta" o il "Barollo". Il danno per le nostre esportazioni è notevole, almeno 60 miliardi di euro secondo "Repubblica" del 29 febbraio.

Un po' di soldi
Da Bruxelles a Roma con gli incentivi destinati ai giovani agricoltori. Ne dà anticipazione "Italia Oggi" del 26 febbraio ricordando che per queste iniziative sono stati messi a disposizione 160 milioni di euro. Fra gli aiuti previsti, ricorda "Il Sole 24 Ore" del 27 febbraio, sono presenti mutui agevolati per i quali si attende entro marzo la pubblicazione dei bandi di accesso.
Aiuti in vista anche per la zootecnia, da tempo alle prese con una profonda crisi. In questo caso la disponibilità finanziaria è di 25 milioni di euro, che dovrebbero arrivare entro giugno, come scrive "Libertà" del 28 febbraio. In aiuto delle stalle da latte è previsto poi un pacchetto di iniziative che vanno dall'origine in etichetta, al raddoppio degli aiuti de minimis, proposte che il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, porterà al prossimo incontro dei ministri agricoli della Ue, come scrive "Il Sole 24 Ore" del 26 febbraio. E ancora da "Il Sole 24 Ore", del 2 marzo, si apprende che il ministro Martina sta predisponendo un piano a sostegno dell'ortofrutta.

I mercati
Gli interventi a sostegno dell'ortofrutta sembrano tuttavia superati dalle ultime tendenze del mercato che vede una ripresa dei consumi e migliori prospettive per mele e pomodori, come emerge da un rapporto curato dal Macfrut e ripreso da "Il Resto del Carlino" del 27 febbraio. Gli accordi sul pomodoro da industria, precisa però "Libertà" del 28 febbraio, sono in alto mare.
Non va meglio neppure per il grano i cui prezzi sui principali mercati mondiali è fermo alle quotazioni che si registravano nel 2010, come denuncia "Il Sole 24 Ore" del 27 febbraio. Si parla di grano anche sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 3 marzo a proposito della possibile presenza di contaminanti sulle partite di grano importato, con un'intervista a Giuseppe Silletti, comandante regionale pugliese del Corpo forestale dello Stato. Segnali positivi arrivano invece per il mercato del Parmigiano Reggiano i cui prezzi sono in fase di recupero, come si legge su "Il Sole 24 Ore" del 27 febbraio.

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