Le particolarità del nuovo Psr 2014-2020, rispetto alla precedente programmazione 2007-2013, riguardano innanzitutto la soppressione degli Assi, l’introduzione al loro posto di sei priorità trasversali a loro volta articolate in 18 focus area, la riduzione del numero di misure, ma con la loro ulteriore suddivisione in sottomisure e tipologie di intervento.

La nuova struttura è più complessa da capire: nella nuova programmazione troviamo nuove misure per la gestione del rischio, inserita nel programma nazionale, oppure misure al di fuori della struttura del Psr, ma comunque inserite solo ai fini del pagamento di precedenti impegni. Iniziando il confronto a livello finanziario, l’Asse 1 vede ridotte le risorse di 300 milioni di euro, a vantaggio in particolare degli Assi 2 e 3, che incrementano la loro dotazione, rispettivamente di 800 e 900 milioni di euro.

Andando nello specifico, molti più fondi nel nuovo Psr ci sono sia per servizi di consulenza che per la cooperazione, rispettivamente +240 e +163 milioni di euro. Crescono le risorse per la formazione e l’informazione (+66 milioni), così come aumentano i fondi per i sistemi di qualità (+40 milioni). Scendono le risorse per i giovani agricoltori (-68 milioni), ma le riduzioni più pesanti le subiscono le superfici forestali (-300 milioni) e le indennità compensative (-100 milioni).

Fanno il pieno di risorse le attività turistiche (+784 milioni), insieme alle immobilizzazioni materiali (+356 milioni), e ai pagamenti agro ambientali (+240), da cui si evince un attenzione alla multifunzionalità delle imprese agricole e alla difesa dell’ambiente. Aumentano di 54 milioni i finanziamenti per la riqualificazione rurale e i servizi essenziali, mentre le misure legate all’asse Leader guadagnano 18 milioni in più rispetto alla vecchia programmazione 2007-2013.