“Siamo uomini… o caporali?”. Riprende una frase del principe Antonio De Curtis, meglio noto come Totò, l’omonimo calendario presentato a Roma da Cia e Codacons per contrastare il fenomeno del caporalato in agricoltura.

Abbiamo voluto questo calendario per testimoniare come la quasi totalità degli agricoltori opera nella trasparenza. – ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino - D’altro canto, la Cia è pronta a fare la propria parte affinché siano significativamente ridotti i reati nel settore. Accanto alla necessaria azione repressiva, servono però meccanismi premiali e di sostegno nei confronti delle aziende sane, che sono la maggioranza”.

Alla presentazione del calendario, che raccoglie dodici scatti della fotografa Tiziana Luxardo, hanno partecipato il presidente dell’Inps Tito Boeri, il presidente della commissione Lavoro del Senato Maurizio Sacconi, il segretario generale del ministero del lavoro Paolo Onelli, il vicepresidente della commissione Agricoltura della Camera Massimo Fiorio e il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza.

Se da un lato una rapida fine del caporalato è fortemente auspicata da Cia, dall’altro è stata manifestata la legittima preoccupazione circa il varo di norme repressive che, senza portare risultati apprezzabili,  possano tradursi in "controlli asfissianti e inopportuni sulle aziende regolari creando un clima da caccia alle streghe".

La soluzione, secondo Scanavino, va ricercata nella recente esperienza positiva della Rete del lavoro agricolo di qualità o, più in generale, in incentivi alle assunzioni e nella semplificazione amministrativa, ma anche in “un’azione congiunta di associazioni d’impresa, sindacati e pubblica amministrazione, soprattutto a livello locale, per inserirsi e gestire in modo legale, semplice e trasparente il mercato del lavoro agricolo, con particolare attenzione alle assunzioni effettuate per le campagne di raccolta o durante le emergenze produttive”.