La forte accelerazione delle erogazioni negli ultimi mesi ha evitato una pesante brutta figura. La programmazione 2007-2013 del Psr, per l’Italia, si chiude con un tasso di utilizzo dei fondi comunitari Feasr pari al 98,74%, ovvero 8850 milioni di euro spesi su una disponibilità di fondi europei di 8968 milioni. Non sono ancora dati ufficiali, dal momento che non è ancora da ritenersi definitivamente archiviata la vecchia programmazione.

Tuttavia, andando ad analizzare la situazione a livello regionale, e prendendo in esame, in questa analisi, le Regioni del Centro-Nord, vediamo come per quanto riguarda la quota Feasr, le Regioni più virtuose siano concentrate proprio qui, con Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Umbria, Toscana e Liguria che sono riuscite a spendere tutte le risorse disponibili in cassa.

La Regione meno efficiente, per quanto riguarda sempre l’area interessata del Centro-Nord, è il Piemonte, con 8,05 milioni di euro in quota Feasr andati in disimpegno, ovvero una percentuale sul totale del budget di fondi europei pari all’1,82%. Segue l’Abruzzo con 2,26 milioni di euro, per una percentuale dell’1,17%, perfettamente in linea con la media italiana. Incredibilmente vanno in disimpegno in quota Feasr anche le province autonome di Bolzano e Trento.

La prima con 1,01 milioni di euro ancora in cassa, ovvero l’0,68% sul budget totale, mentre la seconda rispedisce a Bruxelles 630mila euro, l’0,58% sul totale Feasr a livello nazionale. Leggermente più sotto il Friuli Venezia Giulia, che va in disimpegno automatico per 620mila euro, cioè lo 0,51% della quota Feasr totale, mentre chiude la Valle d’Aosta, con 280mila euro di fondi europei inutilizzati, lo 0,49% del totale.