Trasformare le emissioni di Co2 in un plus per le aziende agricole incrementando la produttività, abbattendo i costi di gestione dei frutteti, razionalizzando l'impiego delle risorse produttive. E’ questa l'esperienza raccontata martedì scorso a Policoro in provincia di Matera da Asso Fruit Italia, importante Op del Mezzogiorno a cui aderiscono all'incirca 300 produttori, illustrando il progetto Iquasopo “Innovazione per la qualità e la sostenibilità della produzione ortofrutticola”, finanziato dalla misura 124 del Programma di sviluppo rurale della Basilicata 2007/2013, che ha avuto come partner di ricerca l'Università della Basilicata.

Testimonianze vive sono le sperimentazioni condotte in alcune aziende associate ad Asso Fruit Italia, che hanno dimostrato come la sostenibilità si traduca in maggiore competitività oltre a preservare l'ambiente. Nel corso del dibattito, che si è aperto con il saluto di Francesco Nicodemo, presidente di Asso Fruit Italia, è stato presentato il corto del regista Giuseppe Marco Albano, dal quale saranno estratti tre spot pubblicitari.

Nicodemo
ha tra l'altro detto: Innovazione, sostenibilità ma anche saper comunicare al mercato il valore delle nostre produzioni, questo ha il dovere di fare l'ortofrutta. E questa è la strada che continueremo a percorrere. Tra le altre novità, quella del water footprint che si aggiungerà alla carbon footprint e ci permetterà di dosare l'uso dell'acqua, quindi daremo il nostro contributo a tutte quelle misure pensate per frenare i fenomeni di desertificazione”.
Conclusioni affidate a Luca Braia, assessore regionale all'Agricoltura in Basilicata. E' stata infine annunciata la nuova carica conferita ad Andrea Badursi, diventato vicepresidente di Italia Ortofrutta.

Il professor Bartolomeo Dichio dell’Università della Basilicata è il responsabile del progetto Iquasopo: “La misura 124 del Psr Basilica ci ha consentito oggi di offrire un nuovo modello di gestione sostenibile dei frutteti per contrastare i cambiamenti climatici. Il protocollo messo a punto insieme alle aziende agricole anziché immettere Co2 nell'ambiente la va a sequestrare aumentando la fertilità del suolo e quindi la produttività del sistema, ottimizzando così l’utilizzo di irrigazione e concimazioni azotate. Questa è sostenibilità, ma anche qualità certificata, valore che va trasmesso al consumatore e al produttore. La ricerca ci consente di attuare strategie che permettono di produrre di più consumando di meno, ed è questo che ci chiede l’Unione europea”.

Andrea Badursi, direttore generale Asso Fruit Italia ha commentato: “E' cambiato il modo di fare agricoltura, occorre riempire di contenuti la frutta: quindi innovazione, sostenibilità e territorio. Il progetto presentato oggi ha dato ottimi risultati e ci ha consentito di tornare a collaborare con l'Università della Basilicata e le aziende nostre associate. Il nostro auspicio è che questo sia solo il primo passo, quindi ci aspettiamo che la prossima programmazione preveda nuovi strumenti che ci offrano la possibilità di collaborare con il mondo della ricerca e l'UniBas, che ha un ruolo centrale per sviluppare progetti innovativi sia sul fronte delle varietà che delle pratiche sostenibili e affrontare così i grandi temi e le criticità che vengono dal mondo agricolo”.

Vincenzo Falconi, direttore Italia Ortofrutta ha spornato la platea così: Ricerca e innovazione sono temi importantissimi, molte imprese non hanno ancora capito a fondo l'importanza di questi aspetti. Occorre invece puntare su questo per accrescere la competitività. Ci sono realtà, fuori dall'Italia che producono come o meglio di noi, ma non possono contare sul supporto degli enti di ricerca. Ecco, se noi riusciamo a infittire i rapporti fra imprese e mondo della ricerca possiamo farcela. Dobbiamo sempre ricordarci che il reddito dobbiamo farlo venire dal mercato, pertanto nuovi prodotti e processi produttivi innovativi applicando la ricerca”.

L'assessore Braia ha infine ricordato: "Nei prossimi sei anni arriveranno nuove risorse che saranno gestite da protagonisti del pubblico e del privato, le Op avranno in tutto questo un ruolo centrale, la nuova programmazione le pone al centro. Asso Fruit Italia per esempio è un modello virtuoso, da prendere ad esempio, come una best practice".