Guarda ad oriente, più precisamente al mercato di Taiwan, la promozione del migliore prodotto di alta qualità italiana. Dopo lo scandalo del finto olio extra vergine di oliva dell’autunno scorso, contraffatto e spacciato per italiano da operatori senza scrupoli non italiani, l’Agenzia Ice – ufficio di Taipei e Unaprol, promuovono il prossimo 11 giugno a Taipei un seminario sul consumo consapevole del vero olio extra vergine di oliva italiano.

"L’evento è finalizzato a sensibilizzare consumatori, ristoratori, giornalisti e opinion leader sul consumo consapevole degli oli extra vergine di oliva di qualità tracciati prodotti in Italia” afferma Chiara Petrò direttore dell’Ufficio Ice di Taiwan.

Il dialogo tra settori produttivi italiani e taiwanesi, grazie a tre precedenti sessioni del Forum Italo-Taiwanese di cooperazione economica, industriale e finanziaria sta allargando le opportunità di investimenti e collaborazione tra i due Paesi. Gli investimenti italiani nell'isola, attualmente ammontano a 105 milioni di dollari statunitensi, prevalentemente concentrati nei settori della trasformazione chimica (24 milioni) e della meccanica (36 milioni). “Dobbiamo tentare la carta vincente del nostro made in Italy – sottolinea Massimo Gargano presidente di Unaprol -. Il nostro obiettivo è spiegare la differenza tra le varie qualità, orientare i consumatori a scegliere quella migliore, far comprendere loro che non esiste un unico prodotto, ma che ognuno è diverso dall’altro e che l’extra vergine è soprattutto il prodotto della salute”.

L’appuntamento con la qualità italiana promosso dall’Agenzia Ice – ufficio di Taiwan e L’Unaprol è fissato dalle 13,30 alle 15,30 dell’11 giugno all'Hotel Humble House a Taipei. Dopo il seminario sul mercato mondiale dell’olio di oliva e le specificata dell’offerta italiana, si svolgerà il seminario di degustazione con prove sensoriali. Sono previste interviste con la stampa di Taiwan per sensibilizzare il mercato locale dove operano oltre 23 milioni di consumatori. Il reddito pro capite e di circa 21 mila dollari Usa e l’Isola ha un Pil che sfiora i 500 miliardi di dollari statunitensi.