E’ con grande preoccupazione che prendiamo atto del temporaneo arresto, da parte del Governo, dell’iter della proposta di legge in materia di qualità e trasparenza della filiera degli oli d’oliva vergini. Il provvedimento, già approvato dal Senato all’unanimità, con il parere positivo del Governo, e condiviso alla Camera da tutti i partiti, da tutti i gruppi parlamentari e da tutte le commissioni interessate, rischia ora di non tradursi definitivamente in legge”.

E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini in riferimento all’imprevisto stop imposto al disegno di legge “salva olio” prima dell’ultimo passaggio in sede legislativa in commissione Agricoltura della Camera. La legge, rileva Coldiretti, rappresenta uno strumento per rafforzare il contrasto alle attività criminali che nel settore olivicolo costituiscono una piaga economica, sia per i consumatori che per gli olivicoltori italiani. L'organizzazione agricola ricorda inoltre che i previsti provvedimenti di contrasto alle illegalità risultano essere stati richiesti dal Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso nella seduta del 23 luglio 2011 della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, dopo una critica dei difetti di coordinamento e un'analisi delle lacune dell’attuale disciplina di contrasto ai fenomeni delle cosiddette "agromafie".

Il nostro auspicio – conclude il presidente Marini – è che si comprenda che con un “inspiegabile voltafaccia” del Governo al testo di legge ci si assumerebbe di fatto la responsabilità di contribuire alla permanenza di una diffusa situazione di illegalità con risvolti sociali ed economici inaccettabili”.